alleviare la paura della morte

Accettare la realtà della morte

Come hai reagito quando hai scoperto che un giorno saresti morta/o?

Ricordo bene la mia indignazione, quando ho saputo all’età di soli 5 anni che la mia vita non sarebbe durata per sempre. Eccomi lì, ho 5 anni, ho appena realizzato chi sono e ne sto gioendo, immerso nel mio io colmo di ego, e mi dicono che sono sulla strada dell’oblio.

Mio padre o mia madre però mi cercarono di confortare con le parole che senza dubbio usano quasi tutti i genitori: “Non ti preoccupare questo accadrà tra molto tempo”. Ok, ma accadrà!

Anche se ricordo di essermi sentito rincuorato dalla risposta di mamma e papà, c’era una parte del mio io che non trovava conforto. La morte sarebbe giunta anche per me un giorno. Ma soprattutto, l’idea più drammatica in quel momento per un bambino/a è che i genitori moriranno prima.

Le paure segrete dei bambini, di Lawrence J. Cohen

Le rassicurazioni razionali spesso falliscono di fronte alla logica della paura: il risultato sono genitori frustrati, perché si sentono incapaci di aiutare i loro figli, e preoccupati, perché non fanno che interrogarsi sul futuro dei loro bambini. Attraverso la connessione, il gioco e l’empatia, Lawrence J. Cohen guida i genitori a insegnare ai loro figli a gestire adeguatamente il “sistema di sicurezza” di cui sono dotati, a far crescere la loro soglia di tolleranza delle situazioni che generano incertezza o disagio, ad allentare la tensione e favorire la calma nei momenti difficili.

 Le paure segrete dei bambini, di Lawrence J. Cohen

Ora che mi trovo a metà (ammesso che sià davvero a metà) del percorso, qualche volta continuo a sentire amici coetanei usare la strategia della negazione: “Potrei avere almeno altri 40 anni, quindi non devo preoccuparmi della cosa ancora per molto tempo“. Anche se questa sembra una buona strategia per nascondere ciò che inevitabile sotto il tappeto, credo che da una certa età in poi la cosa vada affrontata diversamente, magari attraverso strategie migliori.

Quali sono i modi più utili per affrontare la paura della morte? Coloro che hanno fede in un aldilà, hanno una sorta di cuscinetto di salvataggio psicologico che indubbiamente li aiuta contro la paura della morte. Ma per tutti gli altri, ovvero la maggior parte dell’umanità contemporanea che ormai crede solo nella fredda scienza, che porta al nichilismo molto facilmente, ci sono altri modi per ridurre il terrore della propria morte.

Ecco quindi i miei nove metodi che potrebbero esserti utili.


1. Usa la paura della morte come motivazione per allungare la tua vita praticando sane abitudini

Esercizio fisico e mangiare sano. Dormire sufficientemente e bene. Avere buone relazioni con gli altri. Passare del tempo nella natura. Fare delle pause, così da non accumulare stress. Usare il filo interdentale naturale…
Tutte queste sane abitudini contribuiscono a una vita più lunga, più sana e anche più felice. Questo è confermato da un numero sempre più crescente di ricerche.

Inoltre, le sane abitudini aumentano le probabilità di evitare le peggiori problematiche dovute all’invecchiamento e persino di mantenere una buona elasticità sin quando si arriva al capolinea.

L’obiettivo è quello di rendere la durata della salute tanto lunga quanto quella della vita!

Filo interdentale 100% naturale
Filo interdentale 100% naturale

2. Invecchiando si diventa meno timorosi

Gli psicologi ci dicono che l’esposizione prolungata a qualcosa, anche all’idea della morte, ci aiuta ad adattarci a essa. Vedila così: “se hai un elefante nel tuo soggiorno, alla fine ti abitui persino a quello”.

Anche la battaglia contro i dolori e le sofferenze della vita quotidiana hanno il loro prezzo. Infatti, spesso più che la morte in sé, sono la solitudine, il dolore, la debilitazione, la depressione e la senilità a creare sofferenza. Quando si passano anni in queste condizioni, il trapasso sembrerà una gita al mare.
Quindi si torna al punto 1: è importante prendersi cura di sé stessi, avendo sane abitudini.

A ogni modo, per alleviare la paura della morte è sufficiente invecchiare.


3. Apriti alla gratitudine

Un’idea utile ci arriva da una frase di Leonardo Da Vinci:

Siccome una giornata bene spesa dà lieto dormire, così una vita bene usata dà lieto morire.

Concentrarti sugli eventi positivi e sulle persone della tua vita può aiutarti a sostituire la paura con la gratitudine. L’atteggiamento di gratitudine, inoltre, porta innumerevoli benefici a chi lo coltiva. La ricerca ci dice che la gratitudine è strettamente correlata alla felicità, al senso dello scopo e alla riduzione dello stress.

Un esercizio può essere il seguente: cerca di non dare per scontato quello che i tuoi cari e le persone a te vicine fanno per te. Cerca quindi di riconoscergli dei meriti. Non c’è bisogno di dire per forza “grazie”, se hai problemi a manifestare i tuoi sentimenti di basterà riconoscere internamente quello che gli altri ti donano, anche attraverso i piccoli gesti.

La notte non fa paura. Riflessioni sulla morte come parte della vita, di Kathryn Mannix

In questo libro, Kathryn Mannix, medico e pioniere della medicina palliativa, esplora il tabù più grande della nostra società: la morte. Attraverso alcune storie indimenticabili riesce a trasmettere un messaggio importante a chi ancora vive, rispondendo con onestà a tutte le nostre domande sulla fine. «La notte non fa paura» è un libro per tutti noi, che racconta di come la morte non debba necessariamente essere dolorosa e terrificante, se viene affrontata con la consapevolezza della verità.

4. Crea un’eredità

Per “eredità” si intendono diverse cose. In primo luogo, c’è l’inestimabile eredità di redigere un testamento e altri documenti correlati. Sì, questo è noioso. Ma specificando esattamente chi dovrebbe ottenere cosa, puoi fare la tua parte per attenuarei  litigi feroci all’interno della famiglia che lascerai.

Per “eredità” però si intendono anche le azioni, le parole e quello che si lascia alle spalle dopo la morte. I ricordi che gli altri hanno di te sono un tipo di estensione della vita. Ciò significa che se devi chiedere scusa a certe persone o esprimere il tuo amore e la tua gratitudine a certe altre, il momento di farlo è ora. Non rimandare.

Infine, potresti considerare la “pulizia della morte”, un’usanza svedese intelligente e che oggi sembra essere anche rispettosa dell’ambiente in un certo qual modo. Poteremmo definirla un’usanza anti consumista. La pulizia della morte implica ripulire te stesso prima di lasciare questa Terra, organizzando, smistando e regalando i tuoi beni e i ricordi.

In ultimo, eredità significa essere un ponte di passaggio utile per coloro che verranno dopo, anziché passare la propria vita in modo futile o egoistico.
Per esempio io ho scritto un saggio ( I tre Classici del Taijiquan di Wang, Wu e Li ) in merito al mio campo di studi, il Taichi, con la speranza che questo libro sarà utile alle future generazioni di praticanti. Questa è la mia piccola eredità per gli altri, ma tu potresti trovare qualsiasi altro modo.

Una volta preparata la tua eredità, il suono dei passi della morte potrebbero evocare in te meno terrore.


5. Mantieni il tuo scopo al primo posto

Vivere con uno scopo è il modo migliore per affrontare la paura della morte. Trovare uno scopo implica azioni che ti collegano a qualcosa di più grande di quel che sei o ti senti: alleviare la sofferenza degli altri, trasmettere i tuoi valori alla generazione successiva, creare un lavoro di valore duraturo o investire nella comunità… che sono solo alcuni esempi.
Questo aspetto è quindi collegato al punto 4 sul creare un’eredità.

Al fine di fare ciò che conta di più per te: fai almeno un passo alla settimana nella direzione che ti aiuta a raggiungere uno scopo nella tua vita e che assicura così anche la tua eredità. Per avere assistenza sul capire quale potrebbe essere la tua passione e quindi il tuo scopo leggi l’articolo: Come scoprire le proprie passioni e vivere felici.


6. Esprimi la tua creatività

Esprimere chi sei attraverso attività creative è uno dei modi migliori per sentirti viva/o, oltre che per creare un’eredità per gli altri. E per “creatività” non si intende solo l’espressione artistica. Tutti hanno un lato creativo: potrebbe essere la lavorazione del legno, ma anche parlare in pubblico, creare un’impresa, mettere in piedi un ente di beneficenza, diventare maestra/o a scuola… o quasi qualsiasi attività umana.

Qualsiasi cosa tu abbia realizzato o stai realizzando, comprese le ceramiche, un diario di cucina, degli album fotografici, un blog, dei tessuti artistici, dei dipinti o l’ottenimento di altri risultati professionali… Tutto ciò può diventare un prezioso ricordo per i tuoi figli e nipoti o anche per dei perfetti estranei.

Non ti fare abbindolare dallo snob dell’arte che ti dice che la creatività è qualcosa di legato a un settore e che appartiene a una presunta élite. Tutti possono essere creativi a modo proprio.

alleviare la paura della morte Spero che oggi ti accada qualcosa di straordinario

Mi auguro che, grazie a questa raccolta di profonde frasi di saggezza e di dialoghi di consapevolezza, tu possa trovare la forza di rialzarti, il coraggio per andare avanti e, soprattutto, la voglia di vivere serenamente la tua vita qui e ora.

7. Lascia che la conoscenza della morte ti aiuti ad apprezzare la dolcezza della vita

Il saggista scozzese Alexander Smith scrisse nel 1863 che “è da un oscuro riconoscimento del fatto della morte che la vita trae la sua dolcezza finale“.

Infatti, contrariamente a quanto pensavo da giovane, più ho consapevolezza della morte crescendo e più vivo momenti felici. Ma forse la verità è la seguente: ogni fase della vita ha le sue dolcezze e le sue difficoltà. Basta imparare ad affrontare il tutto con positività d’animo (come sa fare mia moglie meglio di me).

A ogni modo, scegliere di essere consapevoli delle piccole cose della vita che portano piacere e felicità – come una bella vista, una risata, un pettirosso in giardino o un fiore che sbuca da un marciapiede trasandato – può aiutarti a diventare un maestro nell’apprezzare le piccole gioie della vita. Questa abilità può persino aiutarti a vivere più a lungo.

Gli anziani giapponesi di Okinawa che praticano l’arte dell’ikigai , notando i piccoli piaceri, sono le persone più longeve sulla Terra. Tale arte ti porterà anche nel momento presente, liberandoti dai rimpianti del passato o dalle preoccupazioni future.


8. Trova supporto sociale e parla delle tue ansie

Leggendo tra le righe di questo articolo, puoi capire che discutere l’argomento della morte con me stesso mi ha aiutato ad accettare tal processo di trasformazione che ci porta alla fine di un ciclo terreno.

Parlare della morte con i tuoi familiari, i terapisti o gli amici potrebbe servirti al medesimo scopo.

In linea generale, il sostegno sociale – sapere che gli altri si prendono cura di te e ti coprono le spalle – può migliorare la tua longevità, la salute e la felicità. Inoltre può essere emotivamente di supporto per i momenti più difficili o tragici della vita.


9. Concediti un po’ di umorismo nero

La morte alla fine vince sempre, ma almeno possiamo prenderla in giro lungo la strada. Anche le battute sul tema possono aiutare. Quindi: non prendere la vita troppo sul serio: tanto, per quanto tu possa faticare, alla fine non ne uscirai vivo.


Pensieri finali

Spero che questo articolo ti abbia dato degli spunti confortanti e utili. Forse a un certo punto potresti essere d’accordo con il personaggio di Harry Potter che ha detto: “Dopotutto, per la mente ben organizzata, la morte non è che la prossima grande avventura“. E se Harry Potter non fa per te ricorda quel che disse un Buddha: “La morte non è temuta da chi ha vissuto saggiamente“.

alleviare la paura della morte Preparazione mentale alla morte per un’esistenza senza paure, di Lama Dino Cian Ciub Ghialtzen

La visione buddhista di un Lama occidentale.
Perché la società attuale teme la morte e contemporaneamente la nega?
Può essere utile cogliere in maniera significativa questa condizione dell’esistenza che accomuna indistintamente gli esseri?
Se fossimo in grado di conoscere le modalità dei processi della morte, affronteremmo più serenamente questo delicato passaggio?

Written by

Valerio Bellone

Valerio Bellone studia e fa continua ricerca sul Taichi Chuan, il Qi Gong e la Meditazione. È autore del primo e unico saggio mai scritto in italiano sui primi tre Classici del Taijiquan cinesi.
Il suo percorso inizia con il wushu moderno e successivamente si sposta alla fonte della tradizione del Taiqjiuan studiando inizialmente lo stile di Cheng Man Ching e successivamente lo stile madre originale della famiglia Yang.
Tiene regolarmente corsi di Taichi, Qi Gong e Meditazione nella città di Palermo e scrive articoli di divulgazione su queste materie.