A quasi nessuno piace il rifiuto e la disapprovazione. Sebbene alcune persone sono a proprio agio con la disapprovazione e riescono persino a trasformarla in qualcosa di positivo, la maggior parte di noi preferisce che gli altri approvino noi e le nostre scelte.
Dà un senso di sicurezza conoscere le persone intorno a noi che sono come noi, ricevere comprensione e attenzione, sentirsi sostenuti nelle decisioni e pensare di essere brave persone che meritano amore, rispetto e gentilezza da parte dei parenti, degli amici e della comunità che ci circonda. Questo ci fa sentire sicuri e a nostro agio all’interno di una struttura sociale e ci assicura che non saremo soli quando avremo bisogno degli altri.
Ma il bisogno di approvazione in ogni momento, da parte di chiunque, può portare a dolore e/o essere limitante. Inoltre è un obiettivo estremamente stupido cercare l’approvazione di massa, dal momento che nessuno di noi può piacere a chiunque e niente può garantirci che tutto quello che facciamo sia capito e accettato da tutti.
La sicurezza in sé stessi non nasce dall’approvazione altrui. La sicurezza nasce dal stare bene con sé stessi anche quando gli altri non ci approvano
Il punto è che siamo tutti uguali, ma la storia personale di ognuno ci rede tutti diversi. Ognuno di noi ha un proprio sistema di valori, prospettive, desideri, bisogni, priorità e obiettivi. Ma dato che siamo tutti inclini al avere opinioni e giudizi (oltre a essere colmi di pregiudizi e preconcetti, spesso senza averne consapevolezza o negando la cosa), la cosa migliore è provare, per quanto sia possibile, di rimanere neutrali, ovvero con una mentalità aperta.
Basterebbe già questo per abbandonare l’abitudine alla ricerca di approvazione. Non vuol dire che il compito sia facile ma non è nemmeno impossibile. Quindi oggi vorrei condividere con voi alcune cose da fare e da non fare, utili ad abbandonare il bisogno di approvazione.
Questo aritolo è dedicato a tutte le anime sensibili che interpretano l’approvazione come amore e sicurezza…
Fai un resoconto dei tuoi comportamenti quotidiani utili alla ricerca dell’approvazione.
Qualcuna di queste domande ti suona familiare?
- Cambi o neghi la tua opinione in base a chi è intorno a te?
- Fai cose che sono contro i tuoi valori, le tue convinzioni perché non vuoi deludere le altre persone?
- Ti scusi spesso per assicurarti di non aver turbato le persone?
- Accetti maltrattamenti o eviti di parlare quando qualcuno viola un confine?
- Dici di sì anche quando vorresti dire di no?
- Riconsideri le decisioni su cui in precedenza ti sentivi bene se qualcuno mette in dubbio te o il tuo piano?
- Ti senti preoccupato se qualcuno non è d’accordo con te e senti il bisogno di difenderti per assicurarti che non si pensi male di te?
- Hai bisogno che altre persone vedano sempre la tua versione di una storia e confermino che non hai fatto nulla di sbagliato?
- Prendi le critiche sul personale, anche quando sono costruttive e ti preoccupi che chi critica ti stia giudicando?
- Ti difendi costantemente e spieghi le tue azioni agli altri per assicurarti che capiscano che sei davvero una brava persona?
Non provare ad affrontarli tutti in una volta
Ci sono buone probabilità che molte delle domande sopra proposte abbiano risuonato con te e potresti persino essere in grado di aggiungerne altre… non è veo?
Detto questo, sarebbe incredibilmente opprimente tentare di smettere di fare tutte queste cose contemporaneamente. Quindi la cosa migliore è sceglierne una su cui lavorare giornalemnte finché non ti senti a tuo agio, così da poter passare a un’altra.
Ecco un buon modo per affrontare ciascuno di questi comportamenti:
- Identifica i fattori scatenanti
- Identifica i pensieri e le emozioni che di solito guidano il tuo comportamento
- Esercitati a calmarti, stando seduto/a con quei pensieri ed emozioni.
Fidati delle altre persone, comunicagli pensieri, sentimenti e bisogni
Non cercare di anticipare i pensieri, i sentimenti e le esigenze delle persone per evitare di deluderle, infastidirle o turbarle.
Non puoi sapere cosa sentono le altre persone, cosa vogliono e di cosa hanno bisogno, e non puoi credere di saperlo a meno che non te lo dicano direttamente. Quindi non bisogna immaginare cosa sta succedendo nella mente altrui. Possiamo sapere solo la nostra parte di storia determinata dai nostri sentimenti; non sentendo quella altrui bisogna lasciare che gli altri siano liberi di avere la propria versione (e le proprie reazioni).
Non siamo responsabili dei sentimenti di qualcun altro, non bisogna quindi anticiparli. Se gli altri vogliono che facciamo o smettiamo di fare qualcosa, sta a loro comunicarlo.
Non credere che le piccole cose distruggano le relazioni
Quando ci preoccupiamo di deludere qualcuno dicendo di no o fissando un limite, quello che stiamo davvero facendo è preoccuparci che le nostre relazioni possano entrare in conflitto o in dissonanza.
Se ci fidassimo del fatto che le nostre relazioni possono resistere a piccoli turbamenti, saremmo più a nostro agio. Inoltre ci sentiremmo più a nostro agio se interiorizzassimo veramente questa frase:
Qualsiasi relazione che può essere rovinata da una conversazione basata sui propri sentimenti o aspettative, forse non meritava nemmeno di essere intrapresa.
Dobbiamo quindi porci alcune domande piuttosto mirate:
- Perché non ti senti sicuro/a nelle tue relazioni?
- Come mai stai scegliendo di intrattenere e/o mantenere relazioni con persone che non sono adatte a te?
- Quali ferite del passato stanno alimentando le tue insicurezze e come puoi lavorare per guarirle?
- Cosa ottieni rimanendo in relazioni che ti lasciano insicuro/a? Cosa ti fanno evitare di affrontare?
- Cosa dovresti fare o smettere di fare per credere di essere degno/a di relazioni forti in grado di farti gestire conflitti piccoli e grandi?
Esercitati
L’unico modo per superare una paura è affrontarla, quindi esercitati ad affrontare la paura di turbare le persone e di essere (potenzialmente) anche rifiutato/a. Impara a dire di no, stabilisci un confine, dì la tua opinione, iniziando dalla tua relazione più sicura.
Potresti iniziare a esercitarti quando la posta in gioco è bassa. Ad esempio, se ti viene servito il cibo sbagliato in un ristorante e di solito diresti semplicemente: “Va bene lo stesso, mi piace anche l’insalata”, parla chiaro e chiedi di ricevere cosa hai effettivamente ordinato.
Oppure, se di solito stai zitto/a durante una riunione perché hai paura che le tue idee possano suonare stupide, prova a dire: “Ho un’idea, non l’ho ancora completamente concretizzata, ma …”.
Se ti senti davvero audace, esercitati a notare quando agisci assecondando la paura, come quella di essere rifiutato/a, di perdere l’affetto di qualcuno o di essere ostacolato/a. Considera quella paura come una sfida. Fai questo se senti di essere abbastanza forte da gestire il risultato.
Non essere duro/a con te stesso se il compito appena descritto è troppo difficile per te
Cambiare i propri comnportamenti, figli di una paura che si è sedimentata nel tempo, in alcuni casi significa andare contro ogni “istinto del proprio corpo”, risvegliando ferite infantili e spingendoti a sentirti vulnerabile e insicuro/a. Proprio come potresti esserti sentito/a, da bambino/a, quando sei stato/a rifiutato/a dai tuoi genitori, dai compagni di classe o dal gruppo di amici… questo perché eri diverso/a.
Se lotti per rispondere a queste vecchie paure in modi nuovi, ma ricadi comunque nei vecchi schemi, approva comunque il tuo operato. Esercitati ad amare te stesso/a, anche quando non rispetti le tue stesse aspettative.
Più approviamo noi stessi, meno farà male quando altre persone ci disapprovano, perché sapremo che anche se non sono d’accordo con le nostre scelte o opinioni, non meritiamo disapprovazione per ciò che siamo come persone. L’unico modo per credere ciò, è diventare i nostri primi supporter, accettando noi stessi incondizionatamente, anche quando è difficile.
Non bisogna confondere le proprie opinioni e scelte con la propria persona. Rifiutare qualsiasi cosa su sé stessi significa rifiutare tutto di sé stessi. Questo ci guida al prossimo suggerimento…
Cambia la tua prospettiva sul rifiuto
È facile prendere un rifiuto sul personale (come fosse un giudizio di valore), anche se qualcuno rifiuta semplicemente un’idea, un’opinione o anche una cosa banale come uno scherzo. Magari non ridendo a una nostra battuta.
Bisogna esercitarsi a vedere il rifiuto, quando si tratta di idee e opinioni, in questo modo:
- Consapevolezza che siamo tutti diversi, ed è un bene.
- Capire che va bene essere imperfetti, dato che questa è un’opportunità per migliorare sé stessi
Parlando del tipo di rifiuto che sembra sempre personale – quando per esempio qualcuno non vuole avere una relazione con te – ti do questo consiglio:
Quando qualcuno ti rifiuta – per un qualsiasi motivo – è perché l’altro/a ha visto più velocemente di te che non siete sintonizzabili. Ma prima o dopo l’avresti visto anche tu.
Tradotto significa che il rifiuto non dice nulla su chi sei. Dice qualcosa soltanto su voi due come un insime. Nessuno della potenziale coppia ha torto o è indegno e inadeguato. Semplicemente non siete una buona squadra. Ma per crederci pienamente, devi impegnarti in quel che segue…
Non credere di meritare di essere rifiutato/a
Questo è davvero ciò a cui tutto si riduce. Vogliamo ottenere l’approvazione perché vogliamo evitare di rafforzare la convinzione che siamo semplici e semplicemente non abbastanza bravi. Ma molti di noi rafforzano questa convinzione attraverso scelte prive di consapevolezza.
Ci aggrappiamo a relazioni che non vanno bene per noi, cercando di metterci alla prova con persone che non ci meritano, perché in fondo crediamo di non meritare di essere trattati meglio.
Restiamo in lavori insoddisfacenti, accettando meno di quanto valiamo per la nostra vita e per i nostri talenti, perché non crediamo (o non capiamo) che il nostro tempo è prezioso.
In tal modo, rimaniamo intrappolati in un circolo vizioso di rifiuto: ci mettiamo nella posizione di essere rifiutati perché rifiutiamo noi stessi e vediamo il rifiuto come la prova che dovremmo rifiutarci. E in tutto questo continuiamo a cercare l’approvazione da persone che non ci apprezzano (o non sono in grado di farlo e dimostrarcelo), in situazioni che sono al di sotto di noi.
Quindi, in un certo senso, cercare l’approvazione è come cercare il rifiuto. Siamo abili nel lavorare duro per avere l’approvazione dove è meno probabile ottenerla. Forse perché questo ci sembra semplicemente familiare.
L’unico modo per rompere questo ciclo è decidere che non meritiamo di essere rifiutati, anche se siamo stati rifiutati in passato. Bisogna rafforzare questa convinzione praticando il “non mi rifiuto”.
Ciò significa non rifiutare i propri bisogni: prendersi una pausa quando siamo stanchi, sentire i nostri sentimenti invece di soffocarli e fare tutto ciò di cui abbiamo bisogno per la nostra salute fisica, mentale ed emotiva, senza aspettare il permesso di qualcun altro.
Ciò significa non rifiutare i nostri valori, convinzioni e priorità, fare ciò che è meglio per noi, indipendentemente dal fatto che altre persone siano d’accordo. Questo sapendo che non abbiamo bisogno di qualcun altro per convalidare le nostre scelte come “giuste”.
Significa non rifiutare chi siamo, rafforzando – attraverso ciò che scegliamo di accettare – che siamo persone degne e preziose. Anche se siamo imperfetti. Anche se a volte facciamo arrabbiare altre persone. Anche se diciamo o facciamo cose di cui in seguito ci pentiamo. Perché da questo impariamo e ci evolviamo. Non è qualcosa di cui vergognarsi, è al contrario motivo di orgoglio.
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PS: Sebbene la ricerca dell’approvazione derivi quasi sempre da un trauma o dal rifiuto, è anche un segno che evidenzia come alcune persone sono empatiche. Indica il fatto che ci preoccupiamo per le altre persone, per i loro desideri, bisogni e sentimenti. Che preferiremmo vederle felici piuttosto che turbate.
In ogni caso penso che l’approvazione debba nascere da un luogo emotivamente più sano della paura, che è: agire per amore. Sempre che questo non diventi uno “slogan” utile per non modificare i propri comportamenti dipendenti dagli altri.
Spero che questo articolo ti possa aiutare a sentirti più sicuro/a nelle tue relazioni e in te stesso/a in futuro.