cosa è l'illuminazione

Illuminazione: comprensione profonda o mito?

Se ti sei mai chiesto cosa significhi essere “illuminati” (anche detto raggiungere il “risveglio”) o se hai riflettuto sulla possibilità che ciò che oggi consideriamo “illuminazione” non sia altro che una forma di intelligenza elevata e introspezione, sappi che non sei la sola o il solo. Questo interrogativo emerge spesso in chi ha raggiunto una certa profondità di pensiero, specialmente quando ci si rende conto che molte verità apparentemente “trascendenti” sembrano tutt’altro che speciali, se comprese attraverso la riflessione e l’esperienza.

Esaminiamo insieme cosa può significare realmente l’illuminazione oggi, in un mondo dove le informazioni – potenziale porta di accesso alla conoscenza – sono più accessibile che mai. Anche se la consapevolezza autentica sembra ancora un territorio poco esplorato.

La differenza tra comprensione logica e consapevolezza profonda

Un punto fondamentale è distinguere tra comprensione logica e consapevolezza profonda. La comprensione logica è accessibile a chiunque abbia un’intelligenza analitica e capacità di riflessione. Puoi leggere concetti complessi come l’illusione del tempo, la natura del flusso della vita o l’interconnessione di tutte le cose, e affermare di averli capiti. Tuttavia, questo tipo di comprensione spesso rimane confinato nella sfera analitica.

La consapevolezza profonda, invece, non si limita a “capire”; riguarda il vivere determinate esperienze. È quando la comprensione “scende” dalla mente e permea ogni aspetto del tuo essere, cambiando il modo in cui percepisci te stessa/o e il mondo/universo. Ad esempio, comprendere razionalmente che il tempo è un’illusione, una finzione creata dalla mente umana, è una cosa, ma vivere ogni momento come se il passato e il futuro non avessero peso reale è un altro livello, si tratta di consapevolezza.

Che cos’è l’illuminazione?

Il concetto di illuminazione è stato spesso idealizzato, tanto da renderlo inaccessibile e visto come un livello divino che nessuno può raggiungere. Le definizioni variano a seconda delle tradizioni:
• Nelle filosofie orientali, l’illuminazione è descritta come la liberazione dall’illusione dell’ego e la realizzazione dell’unità con il tutto. È uno stato in cui si vive senza attaccamenti, in armonia con il flusso della vita.
• Nella cultura occidentale moderna, l’illuminazione è talvolta interpretata come una sorta di comprensione suprema, una “conquista mentale” superiore.

Tuttavia, oggi, possiamo chiederci se l’illuminazione non sia piuttosto un percorso continuo: non uno stato finale di perfezione, ma un processo di consapevolezza sempre più profonda, in cui si vive con autenticità, liberi dalle illusioni.

Il potere di adesso, il libro che ha fatto conoscere Eckhart Tolle al mondo, torna in una nuova prestigiosa edizione. Con semplicità e chiarezza, Eckhart Tolle guida a potenziare la capacità di essere nel momento presente per trasformare ogni evento della vita in una grande opportunità di crescita e cambiamento. Il maestro spirituale più seguito al mondo, racconta come accedere a livelli superiori di conoscenza per lasciar andare il dolore e creare una vita di benessere e abbondanza. Un libro dai contenuti di valore, ricco di consigli pratici e potenti che aiutano a trovare e ritrovare la strada per essere felici.

Il potere di adesso, il libro che ha fatto conoscere Eckhart Tolle al mondo, torna in una nuova prestigiosa edizione.

Perché non ci sente illuminati come poteva accadere a un Maestro del passato?

Anche quando si raggiunge un livello di comprensione profonda, difficilmente ci si definisce “illuminati”. Perché? Ecco alcune possibilità:

  1. L’immagine idealizzata dell’illuminazione
    Tendiamo a immaginare l’illuminazione come qualcosa di perfetto, sovrumano. Pensiamo che una persona illuminata sia immune a dubbi, emozioni umane o difficoltà quotidiane. Ma questa è una delle ulteriori illusioni di chi illuminato non è. Anche i grandi maestri spirituali sono stati dei semplici umani con i problemi, le soluzioni, i dolori e le gioie del fare parte dell’umanità. Per chiunque studi, per esempio, il buddhismo dovrebbe essere noto il “problema” del ritorno alle vecchie “cattive abitudini” nonostante si raggiunga l’illuminazione. Infatti l’illuminazione andrebbe vista come un punto di partenza anziché una meta di perfezione.
  2. Umiltà autentica
    Il fatto di non considerarsi speciali è di per sé un segno di saggezza. Spesso, chi è realmente vicino a uno stato di consapevolezza profonda non si identifica come “illuminato”. È semplicemente in armonia con ciò che è, senza il bisogno di definirlo.
  3. La normalità della verità
    Quando raggiungiamo certe comprensioni, possono sembrarci “normali” perché non ci appaiono come qualcosa di straordinario, ma piuttosto come verità semplici, che aci appartengono e che quindi sono accessibili a chiunque si dedichi alla ricerca. Quindi parte dell’illuminazione non è altro che vedere la realtà senza le sovrastrutture dell’ego.

Avvertenza per il ricercatore: Sappi che nel periodo prima dell’illuminazione, l’ego può accrescersi anziché ridimensionarsi. Si tratta di un momento difficile, nel quale ci si può perdere e finire fuori strada, “tornare alle vecchie abitudini”. Se noti un accrescimento dell’ego con sensazioni che ti rendono superba/o (o tratti psicologici che ti spingono verso un senso di superiorità rispetto agli altri, come l’isolamento), torna a meditare, torna alla radice, resisti alle tentazioni e alle trappole dell’ego che sta per essere scalzato. Durante il periodo prima dell’illuminazione, l’ego farà di tutto per farti tornare a stagnare a un basso livello.

Illuminazione o intelligenza?

Una domanda che sorge spontanea è: ciò che consideriamo illuminazione è solo una forma di intelligenza riflessiva? È possibile. Non tutti si pongono certe domande o riflessioni, ma questo non rende automaticamente chi lo fa “speciale”. Forse significa solo avere una predisposizione naturale alla profondità, un’intelligenza che cerca di andare oltre le apparenze e agli insegnamenti che nel tempo rischiano sempre di divenire dogmi stagnanti in un flusso vitale che invece e in continuo movimento e trasformazione.

Ma l’intelligenza non è sufficiente. L’illuminazione, intesa come trasformazione interiore, richiede più di una mente analitica: serve esperienza diretta, enorme apertura (e quindi capcità critica e di auto-critica e auto-analisi) e spesso pratiche che aiutino a integrare queste comprensioni a livello profondo, come la meditazione e la contemplazione della natura.

La normalità dell’essere umano

Un aspetto importante dell’illuminazione è che non cancella l’umanità. Una parte dell’essere illuminati significa proprio accettare la propria “normalità”, comprendendo al tempo stesso la vastità della realtà oltre l’umano e la visione antropocentrica. Non è un privilegio riservato a pochi, ma un potenziale accessibile a tutti. Siamo normali perché siamo umani. Ma siamo straordinari quando esploriamo la realtà con sincerità e profondità che ci fa giungere un’unica cosa con il Tutto.

La mente illuminata è una guida completa alla meditazione buddhista scritta per un pubblico occidentale, che offre al lettore, con il suo linguaggio chiaro e ricco di immagini, uno sguardo approfondito sulle tecniche di meditazione, sui principi base del buddhismo ma anche sui meccanismi della mente scoperti dalle più recenti ricerche di neurofisiologia. Un percorso in dieci tappe capace di guidare passo dopo passo i praticanti di tutti i livelli, dai principianti a chi è già entrato nella dimensione di pace e illuminazione che regala la meditazione.
La mente illuminata è una guida completa alla meditazione buddhista scritta per un pubblico occidentale.

Come sapere se sei illuminata/o?

Forse non esiste un “momento” in cui puoi dire di essere illuminata/o. Secondo molte tradizioni, l’illuminazione è uno stato in cui non c’è più nessuno che si chiede se è illuminato o no. Ed effettivamente è così. Non è infatti un’etichetta, ma un modo di essere. Se ti senti normale, potresti essere già più vicino all’essenza dell’illuminazione di quanto pensi, proprio perché non cerchi di distinguerti come qualcosa di “speciale”.

Una riflessione finale

L’illuminazione, se vogliamo darle un significato, potrebbe non essere qualcosa di distante e misterioso. Potrebbe essere semplicemente il vivere in accordo con le verità che governano l’universo e che sono spesso aspetti ben oltre il pensiero analitico. Non serve chiamarla “illuminazione” o “risveglio” se la cosa ti imbarazza, ti fa sentire a disagio o presuntuosa/o.

Essere illuminati è l’essere profondamente umani, senza maschere, senza illusioni, senza sovrastrutture.
V.B.

Non tutti si pongono queste domande, ma non per questo chi lo fa è speciale o divino. Forse chi riflette su queste cose è semplicemente più vicino alla propria natura autentica. E in questo c’è già qualcosa di illuminato.

Written by

TaichiBlog

Taichi Blog - il sito web sul benessere e la salute nell'equilibrio Yin Yang