energia universale

Immagina di osservare la natura: il vento che solleva la polvere, l’acqua che scorre, il fuoco che divampa, la terra che accoglie tutto. Questi quattro elementi sono stati da sempre simboli della forza della natura, manifestazioni tangibili e potenti che segnano la nostra esistenza. Ma che cosa sono davvero? E cosa accade se proviamo a guardare oltre la loro apparenza, cercando di cogliere il loro significato più profondo, il legame che li unisce, e il modo in cui si riflettono su di noi e nell’universo?

Nel tentativo di comprendere la natura, ci troviamo spesso a considerare questi elementi separatamente. Ma cosa succede se, invece di trattarli come entità distinte, vediamo come si interconnettono, come si influenzano a vicenda, come siano espressioni di un’unica forza universale? E se andassimo ancora più in profondità, esplorando l’idea che tutto ciò che esiste non è altro che una manifestazione di una coscienza universale che scorre attraverso ogni cosa?

La Danza degli elementi

Aria, acqua, fuoco, terra. Questi sono i quattro elementi classici, radicati nella storia dell’umanità. Eppure, la loro interazione è molto più complessa di quanto sembri a prima vista. L’aria può spegnere o alimentare il fuoco in base al suo movimento. L’acqua, che può placare le fiamme, può anche essere sollevata e spinta dall’aria. E la terra, che accoglie e contiene tutto, è in continua trasformazione sotto il flusso di questi elementi.

Ogni elemento porta con sé una qualità intrinseca che lo rende unico e potente, ma allo stesso tempo, sono tutti dipendenti gli uni dagli altri. Facendo alcuni esempi, possiamo pensare all’acqua: l’assenza di fuoco la congela, la sua presenza la fa evaporare. Il fuoco, a sua volta, viene alimentato dall’aria, ma senza la terra che lo contiene, sarebbe impossibile mantenere una fiamma stabile. E la terra, infine, non esisterebbe senza la forza che tutti questi elementi esercitano su di essa.

C’è un equilibrio dinamico tra loro, una relazione che va oltre il semplice contrasto. Ogni forza esiste in relazione all’altra. E questo principio non si applica solo agli elementi naturali, ma a tutto ciò che esiste nell’universo. È un flusso continuo, un movimento perpetuo in cui ogni cosa influisce su quella successiva, e in cui non c’è mai vera separazione.

Iniziazione all’ermetica
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Oltre il visibile: il quinto elemento

Ma cos’altro esiste oltre i quattro elementi classici? Se guardiamo più a fondo, potremmo scoprire che c’è qualcosa che li unisce tutti, qualcosa che trascende la materia e la forma. Alcuni parlano di uno “spirito” che permea ogni cosa, un’energia vitale che fa fluire l’universo stesso. Nelle tradizioni orientali, questa forza è conosciuta come Qi (o Chi), un’energia sottile e onnipresente che scorre in ogni forma di vita, animando il corpo e collegandolo all’universo.

Il concetto di Qi non è solo una teoria astratta, ma una realtà esperienziale che molti ricercano e percepiscono attraverso discipline come il Tai Chi, il Qi Gong e la meditazione (ti potrebbe interessare anche Tai Chi e Qi Gong: la verità dietro il misticismo). Questo flusso vitale non si limita al singolo organismo, ma si estende in tutto il cosmo, attraversando gli elementi e manifestandosi nei loro cambiamenti e interazioni.

Parallelamente, nella tradizione vedica e nella filosofia esoterica occidentale, troviamo il concetto di Akasha, spesso tradotto come “etere” o “spazio”. L’Akasha non è semplicemente un elemento in senso classico, ma un principio che contiene e permea tutto il resto. È il substrato universale che collega l’esistenza visibile e quella invisibile, la memoria cosmica in cui ogni evento, pensiero e vibrazione sono registrati.

Se confrontiamo il Qi con l’Akasha, possiamo vedere una sorprendente convergenza: entrambi rappresentano l’idea di un’energia fondamentale che permea ogni cosa, rendendo possibile il movimento, la trasformazione e l’interconnessione tra tutti gli elementi. Entrambi non sono percepibili dai sensi ordinari, ma sono considerati il motore sottile che anima la realtà.

Questa energia unificante, che possiamo chiamare spirito, Qi o Akasha, non è qualcosa di separato dai quattro elementi, ma ciò che li connette, ciò che dà loro vita e movimento. È il ponte tra il visibile e l’invisibile, tra il tangibile e l’intangibile. Non è confinata al regno fisico, ma si estende alla sfera del pensiero, delle emozioni e della coscienza, mostrando che tutto ciò che esiste è parte di un unico sistema interconnesso.

I quattro elementi del cambiamento
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Vivere il flusso

Tutto questo ci porta a una domanda fondamentale: cosa significa vivere in armonia con questo flusso dell’universo? Se ogni cosa è una manifestazione della stessa coscienza universale, allora non possiamo separarci da essa. Non possiamo limitare la nostra esistenza a ciò che vediamo e percepiamo attraverso i nostri sensi, né possiamo ignorare il fatto che ogni azione e pensiero ha un impatto sull’universo intero.

Vivere in armonia significa andare oltre la percezione superficiale della realtà. Significa comprendere che ogni gesto, ogni parola, ogni pensiero è parte di un movimento più grande, che va al di là di noi. Non dobbiamo limitare la nostra esistenza alla mera osservazione o contemplazione del mondo, ma partecipare attivamente al flusso, come una corrente che scorre attraverso il fiume della vita.

La relazione tra osservatore e osservato

Forse la domanda che ci portiamo da sempre è questa: se un albero cade in una foresta e non c’è nessuno ad ascoltarlo, fa rumore? Questa domanda, spesso citata come una metafora della realtà, ci sfida a riflettere su cosa sia veramente reale. Se nessuno è presente per percepire un evento, possiamo davvero affermare che quell’evento sia accaduto?

La risposta, tuttavia, potrebbe non risiedere nel concetto di “osservazione” come lo intendiamo comunemente. Forse la realtà non è solo ciò che possiamo percepire con i nostri sensi, ma è qualcosa di più profondo, qualcosa che esiste indipendentemente dalla nostra osservazione. E forse, proprio come l’albero che cade in silenzio, l’universo stesso continua a manifestarsi, indipendentemente dal fatto che qualcuno lo stia guardando.

In altre parole, ogni trasformazione nell’universo potrebbe essere una manifestazione del Tutto, un’esperienza del Tutto che prende coscienza di sé stesso. E se questa è la verità, allora forse il nostro compito non è tanto quello di cercare risposte definitive su ciò che osserviamo, ma di imparare a vivere in sintonia con questo flusso, con questo movimento perpetuo che ci trascende e ci include allo stesso tempo così da giungere all’unica possibile verità ultima:

Ogni cosa che è manifesta non è una verità assoluta in sé ma solo una sfumatura della verità primigenia.
V.B.

Conclusione

Alla fine, ciò che rimane è una consapevolezza profonda: tutto ciò che esiste è parte di un unico flusso, un continuo divenire che non ha né inizio né fine. Gli elementi della natura, con le loro forze contrastanti e complementari, sono solo manifestazioni di una verità universale che non può essere pienamente compresa attraverso l’osservazione superficiale. L’unica vera comprensione arriva solo quando ci arrendiamo alla vita, quando abbandoniamo il desiderio di controllare e iniziamo a vivere con piena consapevolezza del Tutto.

In questo modo, non viviamo più separati dalla realtà, ma siamo parte integrante di essa, in sintonia con ogni respiro del vento, ogni goccia d’acqua, ogni scintilla di fuoco, e ogni battito del cuore della Terra. E in questa danza dell’universo, non siamo più spettatori, ma partecipanti attivi nel processo di trasformazione infinita.

Written by

Valerio Bellone

Valerio Bellone è un ricercatore e praticante di lunga data nel campo del Taichi Chuan, del Qi Gong e della Meditazione. È autore del primo e unico saggio in italiano dedicato ai tre Classici del Taijiquan, un’opera fondamentale per gli appassionati della disciplina.
Il suo percorso ha inizio nel wushu moderno, per poi approdare alla tradizione autentica del Taijiquan. Ha studiato lo stile di Cheng Man Ching e successivamente l'originale stile Yang della famiglia, approfondendo gli aspetti teorici e pratici di questa antica arte.
Oggi insegna regolarmente Taichi, Qi Gong e Meditazione a Palermo e divulga con passione questi argomenti attraverso articoli e pubblicazioni specialistiche.
In passato è stato un fotografo di viaggio, raccontando il mondo attraverso il suo obiettivo. Scopri di più sul suo lavoro fotografico visitando il sito valeriobellone.com.