illusione del tempo

La percezione del tempo è una delle fondamenta della nostra esperienza umana. Lo consideriamo come una linea che si muove dal passato al futuro, uno scorrere continuo che ci guida attraverso il ciclo della vita. Ma questa concezione è davvero un riflesso della realtà ultima? O è piuttosto una costruzione mentale utile a interpretare i cambiamenti che osserviamo intorno a noi?

Esplorando il tempo, la trasformazione e il movimento delle energie che permeano l’universo, possiamo intravedere una prospettiva più ampia, in sintonia con visioni filosofiche come il Daoismo, che abbracciano il cambiamento come essenza stessa dell’esistenza. Questa visione ci invita a vedere la realtà non come una sequenza lineare di eventi, ma come un eterno presente in cui tutto si trasforma.

Il tempo come illusione mentale

La nostra mente, nella sua necessità di dare senso alla realtà, percepisce il tempo come una linea dritta. Questo è particolarmente utile per interpretare le trasformazioni della materia e dell’energia che ci circondano, ma potrebbe non rappresentare la vera natura del tempo.

Il tempo lineare è probabilmente un’illusione costruita dalla nostra mente per dare coerenza alla percezione intuitiva (potrebbe interessarti anche Realtà e illusione – Viaggio nel tempo e nella percezione). Osserviamo i cambiamenti intorno a noi – la crescita di un albero, il movimento delle stelle, l’invecchiamento dei corpi – e li interpretiamo attraverso una sequenza temporale. Ma questa sequenza potrebbe essere solo una proiezione.

Un esempio concreto di come questa visione sia limitata lo troviamo nella medusa Turritopsis dohrnii, spesso definita “immortale”, che può tornare allo stadio giovanile dopo aver raggiunto la maturità. Questo fenomeno sfida la nostra idea lineare di nascita, crescita e morte. Non si tratta di un tempo che “torna indietro,” ma piuttosto di un ciclo di rigenerazione inversa che sfugge alla nostra visione antropocentrica. Ti potrebbe interessare anche l’articolo Physarum polycephalum, cosa è?

L’ordine del tempo tratta di qualcosa della fisica che parla a chiunque e lo coinvolge, semplicemente perché è un mistero di cui ciascuno ha esperienza in ogni istante: il tempo. E un mistero non solo per ogni profano, ma anche per i fisici, che hanno visto il tempo trasformarsi in modo radicale, da Newton a Einstein, alla meccanica quantistica, infine alle teorie sulla gravità a loop, di cui Rovelli stesso è uno dei principali teorici. Nelle equazioni di Newton era sempre presente, ma oggi nelle equazioni fondamentali della fisica il tempo sparisce. Passato e futuro non si oppongono più come a lungo si è pensato. E a dileguarsi per la fisica è proprio ciò che chiunque crede sia l’unico elemento sicuro: il presente. Sono tre esempi degli incontri straordinari su cui si concentra questo libro, che è uno sguardo su ciò che la fisica è stata e insieme ci introduce nell’officina dove oggi la fisica si sta facendo.

Espansione, contrazione e l’inconoscibile

Quando cerchiamo di immaginare scenari cosmici, come un universo che si contrae dopo una fase di espansione, ci scontriamo con i limiti della nostra comprensione. Tendiamo a proiettare le dinamiche del nostro universo in uno scenario opposto, immaginando stelle che si “spegnono” fino a “riaccendersi” o esseri umani che tornano giovani per rientrare nell’utero materno. Ma queste sono visioni banali, basate su un tentativo di ribaltare la nostra esperienza lineare senza considerare che un universo in contrazione sarebbe radicalmente diverso e inimmaginabile per noi che attualmente viviamo in universo in espansione.

In un universo “alla rovescia”, non è detto che i fenomeni seguano regole speculari e inverse a quelle attuali. Le leggi fisiche stesse potrebbero cambiare, e ciò che chiamiamo vita biologica potrebbe non esistere affatto, o manifestarsi in forme completamente aliene alla nostra comprensione e immaginazione. E questo ci porta a una conclusione inevitabile: la creatività umana, per quanto vasta, è limitata dal contesto in cui si sviluppa. Non possiamo immaginare ciò che è completamente estraneo alla nostra esperienza come singoli e collettività, perché la creatività è la rielaborazione di informazioni preesistenti. Anche le nostre intuizioni più profonde sono radicate in ciò che conosciamo, o in ciò che percepiamo inconsciamente o che viaggiano nell’inconscio collettivo.

La natura del cambiamento e il movimento delle energie

Indipendentemente dal fatto che l’universo si stia espandendo o contraendo, quello che possiamo osservare è un continuo movimento e trasformazione. La materia cambia forma attraverso processi guidati dall’energia: collisioni, interazioni, flussi che creano e distruggono costantemente.

Questi processi non richiedono un tempo lineare per esistere. Possiamo immaginarli come un eterno presente in cui accade tutto, senza un “prima” o un “dopo”. Il passato e il futuro sono solo costruzioni mentali: il primo è un ricordo, il secondo una proiezione. Ciò che esiste davvero è solo l’adesso, un momento eterno in cui tutto si trasforma.

Questa idea è in armonia con il Daoismo, che descrive il mondo come un flusso continuo e naturale. Nel testo Dao De Jing ci viene detto:

Il Dao è vuoto, ma inesauribile. È la profondità da cui nascono tutte le cose.

Il Dao non si muove in avanti né indietro; semplicemente è. La sua natura è il cambiamento stesso, un fluire costante che non ha inizio né fine.

Il limite dell’antropocentrismo

La nostra percezione del tempo e della realtà è profondamente influenzata dal nostro essere umani. La nascita e la morte ci sembrano punti fissi, e costruiamo il nostro concetto di tempo attorno a questi eventi. Ma questa visione è limitante, un riflesso del nostro punto di vista biologico e mentale.

L’antropocentrismo ci porta a interpretare la natura attraverso categorie che ci sono familiari. Tuttavia, fenomeni come la rigenerazione di alcune specie, o i processi quantistici che non rispettano una freccia del tempo definita, ci mostrano che la realtà è molto più complessa e sfuggente.

«Dal mattino presto alla sera tardi, dall’asilo alla pensione, passiamo la vita di corsa per risparmiare tempo. Ma cosa succederebbe se il tempo non avesse il controllo su di noi? Se sentissimo, anzi, che il nostro tempo e la nostra vita ci appartengono?» Il ritmo e le pressioni del mondo d’oggi sembrano non darci tregua; proprio per questo, oggi più che mai, abbiamo bisogno della saggezza che deriva da una delle grandi intuizioni del buddhismo e che L’arte di vivere il tempo presente rende accessibile a chiunque: i minuti e le ore della giornata non scorrono semplicemente dal futuro al presente al passato; ogni istante, infatti, è intersecato da una quarta dimensione temporale. Imparando a vivere in questa dimensione ― «il fuso orario del Buddha» ― riusciremo a ridurre il livello di stress nelle nostre giornate e troveremo maggiore concentrazione, appagamento, creatività e perfino saggezza nella nostra vita. Attingendo all’insegnamento del buddhi-smo tibetano, ad altre tradizioni sapienziali e olistiche, e alle ricerche più recenti nell’ambito delle neuroscienze, Lama Surya Das propone esempi significativi tratti dalla vita di tutti i giorni, esercizi pratici e tecniche di base per cambiare il nostro modo di pensare e per comprendere, finalmente, di avere di fatto tutto il tempo del mondo.

Vivere nell’eterno presente

Se il tempo lineare è un’illusione, allora l’unica realtà autentica è l’eterno presente. Questo non significa negare il cambiamento, ma accoglierlo come parte del flusso continuo del Dao. Vivere nel presente diventa non solo un esercizio spirituale, ma un riconoscimento della vera natura dell’esistenza.

Accettare il presente ci permette di:

Abbracciare il cambiamento. Se tutto è trasformazione, opporsi al cambiamento è inutile. La vita diventa più armoniosa quando fluiamo con il Dao invece di resistergli.

Liberarsi dell’ansia. La preoccupazione per il passato o il futuro svanisce quando ci radichiamo nel qui e ora.

Riconoscere la connessione con il Tutto. Non siamo separati dal flusso della realtà; ne siamo parte integrante.

Conclusione: l’umiltà del mistero

In ultima analisi, il tempo lineare potrebbe essere una proiezione della nostra coscienza, un modo per interpretare il movimento e il cambiamento. Ma la vera natura dell’universo è probabilmente molto più grande e misteriosa di quanto possiamo immaginare. Forse, come suggerisce il Daoismo, non c’è nulla da controllare o comprendere pienamente, ma solo da vivere e osservare.

Dimoriamo in un eterno presente in cui tutto accade, un flusso ininterrotto di trasformazione e movimento. Accettare questo mistero, senza cercare di definirlo o dominarlo, è forse l’unico modo per vivere in armonia con il Tutto. Come una palma nel vento, possiamo piegarci senza spezzarci, fluendo con il ritmo naturale dell’esistenza.

Secondo Dean Buonomano, ricercatore che ha posto al centro dei suoi studi il rapporto tra natura del tempo e neurobiologia, il cervello umano è un sistema complesso che non solo è in grado di percepire il tempo ma addirittura lo crea; costruisce il nostro senso del flusso cronologico e consente simulazioni mentali di eventi futuri e passati. Queste funzioni sono essenziali non solo per la nostra vita quotidiana, ma per l’evoluzione stessa della specie: senza la capacità di «predire» il futuro, l’umanità non avrebbe mai fabbricato utensili o inventato l’agricoltura. Con uno stile accattivante, combinando elementi di biologia evoluzionistica, fisica e filosofia, “Il tuo cervello è una macchina del tempo” illumina concetti come il tempo soggettivo, lo spaziotempo e la relatività, fino a domandare infine: il passato, il presente e il futuro sono tutti ugualmente reali? La nostra percezione dello scorrere del tempo è un’illusione? Esiste il libero arbitrio, o il futuro è predeterminato? Lungo il percorso Buonomano svelerà tanto l’affascinante architettura del cervello umano quanto le intricate vicende del tempo stesso in un lavoro virtuosistico che ci porterà a una realizzazione sorprendente: sì, il nostro cervello è proprio una macchina del tempo.

Con uno stile accattivante, combinando elementi di biologia evoluzionistica, fisica e filosofia, “Il tuo cervello è una macchina del tempo” illumina concetti come il tempo soggettivo, lo spaziotempo e la relatività, fino a domandare infine: il passato, il presente e il futuro sono tutti ugualmente reali?

Written by

Valerio Bellone

Valerio Bellone è un ricercatore e praticante di lunga data nel campo del Taichi Chuan, del Qi Gong e della Meditazione. È autore del primo e unico saggio in italiano dedicato ai tre Classici del Taijiquan, un’opera fondamentale per gli appassionati della disciplina.
Il suo percorso ha inizio nel wushu moderno, per poi approdare alla tradizione autentica del Taijiquan. Ha studiato lo stile di Cheng Man Ching e successivamente l'originale stile Yang della famiglia, approfondendo gli aspetti teorici e pratici di questa antica arte.
Oggi insegna regolarmente Taichi, Qi Gong e Meditazione a Palermo e divulga con passione questi argomenti attraverso articoli e pubblicazioni specialistiche.
In passato è stato un fotografo di viaggio, raccontando il mondo attraverso il suo obiettivo. Scopri di più sul suo lavoro fotografico visitando il sito valeriobellone.com.