Breve biografia di Huang Sheng Shyan
Il Maestro Huang Sheng Shyan (黃性賢, o Huang Xingxian) nacque nel 1910 nella provincia di Fujian, nella Cina Continentale. Egli iniziò il suo apprendistato nelle arti marziali imparando lo stile della Gru Bianca del Fujian all’età di 14 anni. Divenuto Maestro, nel 1947 Huang si trasferì a Taiwan, dove iniziò a studiare il Taijiquan (Tai Chi Chuan) sotto la guida del famoso Maestro delle Cinque Eccellenze, Cheng Man Ching. Secondo molti allievi della scuola di Cheng Man Ching, Huang può essere considerato l’allievo di maggior successo.
Il Maestro Huang, in seguito, condensò tutta la sua conoscenza ed esperienza attraverso alcuni esercizi creati da lui stesso, inclusi gli ormai noti “cinque esercizi di rilassamento” (song shen wu fa – vedi il video sottostante), che sono una parte fondamentale del suo stile, ormai distinto da altri lignaggi. Egli, inoltre, modificò la forma 37 creata dal Maestro Cheng Man Ching.
Tredici saggi sul T’ai Chi Ch’uan
Cheng Man Ching fu pittore, poeta, calligrafo e medico, oltre ad essere riconosciuto globalmente come uno dei personaggi legati alla storia del taijiquan moderno, più noti in occidente. Nel suo saggio introduce in modo “semplice” il taijiquan a qualsiasi persona voglia avvicinarsi alla pratica, riassumendo in modo comprensibile, per chiunque non abbia conoscenze maggiori, la parte anatomica, energetica, filosofica, curativa e marziale. Inoltre Cheng Man Ching è noto per essere stato l’ultimo allievo di Yang Chengfu.
Con lo scopo di divulgare la sua arte, il Maestro Huang emigrò a Singapore nel 1956 e, negli anni ’60, si trasferì in Malesia. All’età di 60 anni, il Maestro Huang dimostrò le sue abilità nel Taijiquan sconfiggendo sul ring Liao Kuang-Cheng, il campione asiatico di lotta. Il risultato dell’incontro fu di 26 proiezioni a 0 (qui il video e i dettagli).
Di seguito alcune domande poste al Maestro Huang che condensano buona parte dello spirito del Taijiquan, ritrovabile nei primi Classici del Taijiquan.
Le parti scritte tra parentesi quadre sono aggiunte utili a una migliore comprensione del testo.
Di seguito alcune domande poste al Maestro Huang che condensano buona parte dello spirito del Taijiquan, ritrovabile nei primi Classici del Taijiquan.
Le parti scritte tra parentesi quadre sono aggiunte utili a una migliore comprensione del testo.
- Esistono diverse scuole o sette di Tai Chi
- Come dovremmo praticare il Tai Chi per raggiungere la precisione?
- Esistono diverse forme di Tai Chi. I principi sono diversi?
- Meglio praticare il Tai Chi più o meno frequentemente?
- L’arte va praticata velocemente o lentamente?
- Si deve avere una postura alta o bassa durante i movimenti de Tai Chi?
- Come si possono distinguere “sostanziale” e “inconsistente” tra sinistra e destra o tra parti superiori e inferiori del corpo?
- Come dovrebbe essere praticato il movimento per potere essere applicato utilmente?
- Qual è la logica per rilassare l’addome e retrovertere il coccige?
- Qual è il vero spirito del Tai Chi?
- Quante volte al giorno dobbiamo praticare i movimenti del Taijiquan?
- Alcuni studenti praticano da anni ma sono ancora instabili. Perché accade?
- Che importanza dovrebbe avere il rispetto per l’insegnante e l’aspetto morale per lo studente di arti marziali?
Domande e risposte con il Maestro Huang Sheng Shyan
1. Esistono diverse scuole o sette di Taichi?
Risposta:
Il Taijiquan incarna un insieme completo di conoscenze, sviluppate e tramandate dai nostri dotti predecessori attraverso idee volutamente mistificanti e profonde conoscenze filosofiche. I movimenti del Taijiquan sono scientifici, poiché i suoi principi si basano su fondamenti scientifici.
I nostri predecessori hanno sviluppato questa arte per migliorare la salute umana, allontanare le malattie, rallentare il processo di invecchiamento, raggiungere la longevità e difendersi. Tutto questo giova all’umanità e alla società e promuove una buona formazione del carattere. Assorbire il Dao [inteso come perseguimento filosofico e spirituale daoista nello stile di vita] attraverso il Taijiquan contribuirebbe al buon governo del paese e alla pace universale.
Il Taijiquan non è un’arte marziale pensata per vantarsi o per scopi antagonistici. Qualsiasi esponente di Taijiquan dovrebbe comprendere i principi e la filosofia del Taichi. Nessuno dovrebbe deviare da questi principi e da questa filosofia.
I movimenti possono essere sviluppati e modificati, ma i principi sono eterni. Le forme esterne possono differire da persona a persona, ma i principi sono standard e immutabili. Per questo motivo, non vi è alcuna base per la differenziazione delle scuole.
Dovrebbe invece prevalere lo spirito di un’unica famiglia. L’interesse comune dell’arte dovrebbe prevalere sull’interesse personale. Dovrebbe emergere un atteggiamento aperto, tenendo presente lo spirito del fondatore e dei predecessori di diffondere la filosofia del Taichi in tutto il mondo, in modo da migliorare la salute dell’umanità.
2. Come dovremmo praticare il Taichi per raggiungere la precisione?
Risposta:
Il divario tra risultati accurati e non accurati è ampio. Ricordo le parole [di seguito parafrasate] scritte dal vecchio Maestro Wang Tsung Yueh [riferimento ai Classici del Taijiquan]: il corpo deve essere in equilibrio naturale e verticale, tenendo presenti i principi dell’essere consapevolmente rilassati nelle varie parti del corpo. Durante la pratica dei movimenti, si deve essere attenti, consapevoli e vigili, sentendo dove ci si muove. Altrimenti la forma è senza sostanza ed è un autoinganno per chi pratica. Per raggiungere l’accuratezza, devono essere seguiti i principi del Taichi e i metodi corretti di pratica.
Un buon Maestro è necessario e deve essere unito alla propria costante ricerca. L’arte deve essere appresa progressivamente: prima si costruisce un terreno solido, poi si passa alla fase successiva.
Anche i requisiti personali sono importanti. Bisogna essere determinati, fiduciosi, perseveranti e motivati. Un ambiente normale, un mezzo sicuro di sostentamento e una risolutezza nell’apprendimento favoriscono il progresso. La pratica costante e una chiara comprensione dei principi porteranno al raggiungimento dell’accuratezza.
Questo è in contrasto con coloro che vogliono imparare velocemente, si concentrano sulle forme esteriori o praticano sporadicamente. Alcuni prendono i principi del Taichi alla leggera o superficialmente, paragonandolo a un comune esercizio marziale o di danza. Queste pratiche possono avere una “forma”, ma non hanno alcuna sostanza.
Il proprio corpo deve essere paragonato a una macchina perfetta, dove un pezzo di ricambio sbagliato influisce sul funzionamento dell’intero sistema. Il fondatore del Taichi ha detto: “Raggiungere il Dao è importante, acquisire abilità nell’arte è secondario; se non vuole imparare il mio Dao, non è un mio allievo”. Questo significa, tra le molte cose, che sono altrettanto importanti l’onestà e la rettitudine.
3. Esistono diverse forme di Taichi. I principi sono diversi?
Risposta:
Il fondatore ha creato l’arte, ma nel corso degli anni le forme del Taijiquan si sono diversificate: alcune hanno 24 movimenti di base, altre 37; alcune hanno serie di 64 movimenti, altre 72, 108 o addirittura 124. Ci sono serie lunghe e serie corte. I movimenti talvolta sono grandi ed espansivi, altre volte piccoli e compatti. Alcuni enfatizzano le posizioni alte, altri preferiscono quelle basse. Alcuni si esercitano lentamente, altri a un ritmo più veloce. Gli uomini creano divergenze, ma c’è verità solo se i principi rimangono gli stessi.
Diversi maestri, con temperamenti diversi, hanno seguito i principi di base nel corso dei secoli, impegnandosi in una continua ricerca e formazione. Hanno rivisto e migliorato l’arte fino a raggiungere l’obiettivo finale, in cui la forma diventa senza forma, gli arti non sono più importanti, la forza bruta diventa inesistente e la rigidità lascia il posto al completo rilassamento. La formazione del carattere avanza allo stadio di “non-sé” e di non-resistenza, in modo che tutto il corpo sia usato, mentre le mani non siano più usate come tali. La giovinezza e la longevità vengono così raggiunte.
Non è facile padroneggiare le forme corrette, poiché il qi e i principi dell’arte devono essere armonizzati internamente. L’armonizzazione deve essere ottenuta anche tra le parti superiore, media e inferiore del corpo, così come tra la sinistra e la destra.
Nella pratica ci sono parti del corpo difficili da tenere sotto controllo, come velocità, tempismo, ritmo ed equilibrio. Per questo motivo, l’abilità nell’arte è difficile da acquisire. Ma, come dice il fondatore: “Comprendere una parte dell’arte significherebbe essere illuminati su tutte le parti. Allora tutte le scuole e le sette diventano una cosa sola”.
4. È meglio praticare il Taichi più frequentemente o meno frequentemente?
Risposta:
Non ci sono dogmi in questo senso nel Taijiquan. L’essenza è nel metodo di allenamento. Se il metodo non è corretto, è come fare dei normali esercizi, spendendo molto tempo e ottenendo risultati relativamente scarsi. Non si tratta di esercitarsi più o meno frequentemente, ma di esercitarsi correttamente.
Per esempio, l’equilibrio centrale deve essere mantenuto verticalmente; ogni movimento deve essere disciplinato in modo tale che la postura sia bilanciata. Ci devono essere apprendimento e pratica costanti, comprendendo i principi e le qualità più sottili e difficili da percepire senza lo studio dei Classici e il sostegno di un maestro. La padronanza di questi aspetti produrrà abilità in modo naturale.
Non si tratta quindi di esercitarsi troppo o poco, ma piuttosto di esercitarsi nel modo corretto.
5. È giusto praticare l’arte velocemente o praticarla lentamente?
Risposta:
La terra ruota a una velocità costante e specifica; allo stesso modo, il Taijiquan non dovrebbe essere praticato troppo lentamente o troppo velocemente, ma comodamente. Il corpo umano deve essere mosso naturalmente, altrimenti si crea debolezza.
Se la pratica è troppo veloce, la respirazione diviene irregolare, affannosa e il cuore pulsa troppo velocemente. Se è troppo lenta, gli arti e le articolazioni si irrigidiscono, il qi si blocca e ristagna in modo localizzato.
La forza interna e il qi devono essere sincronizzati. Internamente, c’è armonia tra libido, energia, qi e spirito; esternamente, tra mente, coscienza e corpo. Queste due armonie, interna ed esterna, devono essere sincronizzate. I muscoli devono essere rilassati e tutte le parti del corpo prive di tensione.
Non è quindi possibile dire che la pratica veloce sia corretta o che quella lenta lo sia. Questo dipende dal livello dello studente. Bisogna esercitarsi finché tutto il corpo non è rilassato ed equilibrato. Una volta che c’è sincronizzazione interna ed esterna, la questione del lento e del veloce perde importanza. A quel punto, si percepisce la parte superiore del corpo come lo scorrere delle nuvole e quella inferiore come lo scorrere dell’acqua. La coscienza è continua, in armonia con il movimento. Tutto il corpo è naturale e unificato.
6. È corretto avere una postura alta o bassa nei movimenti del Taichi?
Risposta:
L’arte del Taijiquan non distingue le posizioni alte e basse, ma si basa sull’idea di “quattro equilibri”:
- Equilibrio nella grandezza della postura o del movimento: entrambi i lati del corpo devono avere lo stesso spostamento spaziale durante il movimento.
- Accuratezza o precisione di tutte le parti del corpo.
- Equilibrio corporeo durante spostamenti o rotazioni.
- Stabilità, in particolare durante gli spostamenti.
L’equilibrio esterno e interno deve essere coltivato, senza inclinazioni dell’asse centrale del corpo. La coscienza guida il rilassamento dei muscoli. Articolazioni, muscoli e legamenti devono essere sciolti, rilassati e aperti, ma connessi. Il corpo diventa eretto e comodo, e i principi del Taichi vengono portati in ogni parte del corpo.
Dopo aver raggiunto i “quattro equilibri e le otto stabilità”, la questione delle posizioni alte e basse diventa irrilevante.
7. Come si possono distinguere sostanziale e inconsistente tra sinistra e destra o tra parti superiori e inferiori del corpo?
Risposta:
I muscoli, lo scheletro e i nervi sono parte del sistema corporeo. Durante i movimenti, è essenziale usare la coscienza per rilassare e radicare il corpo. Il baricentro deve spostarsi preservando la verticalità dell’asse centrale. La stabilità, la tranquillità e il radicamento sono fondamentali.
Secondo il modello di “allineamento incrociato”, quando la parte superiore sinistra del corpo è sostanziale, quella inferiore sinistra è inconsistente, e viceversa per il lato destro. Questo schema si applica agli spostamenti del baricentro, come nel sistema nervoso.
Il qi deve seguire questo schema, separando il sostanziale dall’inconsistente. I movimenti devono essere guidati dalla coscienza, creando un corpo unificato, fluido e armonioso, simile ai movimenti regolari delle onde del mare.
8. Come dovrebbe essere praticato il movimento per poter essere applicato utilmente?
Risposta:
Prendi ad esempio i cinque esercizi di rilassamento. Durante la pratica, ci deve essere piena concentrazione, poiché qualsiasi distrazione annullerà gli effetti. Il qi deve essere guidato dalla coscienza.
Una volta completamente rilassati, si può cambiare in base alle circostanze, neutralizzando una forza in arrivo. Solo allora si raggiunge la posizione di “non-sé”, dove tutto il corpo diventa un’arma.
9. Qual è la logica per rilassare l’addome e retrovertere il coccige?
Risposta:
Il qi è immagazzinato nel Dan Tian grazie all’uso della coscienza, che lo fa affondare in questo punto. Da lì, il qi dovrebbe circolare in tutto il corpo. Se rimane confinato nel Dan Tian, l’addome avrà la sensazione di essere riempito. Solo quando il qi circola in tutto il corpo, l’addome sarà rilassato e flessibile.
Con il tempo, l’addome acquisirà un effetto “rimbalzante” o “elastico”, permettendo al qi di fluire liberamente. Se il coccige non è retroverso e i glutei sono sporgenti, il radicamento e l’equilibrio verticale vengono compromessi.
Per verificare il corretto rilassamento, si può fare un semplice test: premendo l’addome con il pollice e rilasciandolo improvvisamente, si dovrebbe avvertire un effetto elastico. Allo stesso tempo, la zona dei glutei dovrebbe risultare morbida al tatto.
10. Qual è il vero spirito del Taichi?
Risposta:
I bravi maestri di Taijiquan insegnano gli stessi principi, ma gli studenti apprendono in modo diverso a causa delle differenze nella dotazione naturale, nella costituzione fisica e nelle esperienze personali.
La vera acquisizione dell’arte non si limita il padroneggiare delle forme esteriori, ma include anche la comprensione dei principi e della filosofia.
Un allievo devoto applica i principi e la filosofia del Taichi alla vita quotidiana, impegnandosi per la salute fisica e mentale dell’umanità. Questo è il vero spirito del Taichi.
11. Quante volte al giorno dobbiamo praticare i movimenti del Taijiquan?
Risposta:
Il principio fondamentale è la moderazione, unita alla correttezza della tecnica. Alcune persone dicono che si debba praticare per molte ore al giorno, ma concentrarsi solo sulla quantità può portare a uno spreco di energia e a risultati scarsi.
Secondo il Gran Maestro Cheng Man Ching, una serie di movimenti ben eseguita può durare anche solo 7 minuti. È meglio praticare mattina e sera per un totale di 10 minuti, concentrandosi su un particolare movimento o postura. Questo approccio porta maggiore successo rispetto a una pratica eccessiva o caotica.
12. Alcuni studenti praticano da anni ma sono ancora instabili. Perché accade?
Risposta:
Questo accade perché molti studenti utilizzano tecniche di apprendimento errate. Devono iniziare comprendendo la filosofia del Taichi, applicando i principi e utilizzando un metodo corretto.
La relazione tra l’essere umano e l’universo deve essere compresa, così come il metodo per esercitarsi utilizzando il qi. Serve umiltà, persistenza e pratica costante per raggiungere il radicamento.
Le articolazioni devono essere rilassate e collegate, mentre il corpo si allena a distinguere tra sostanzialità e inconsistenza. Lo studente deve imparare a essere flessibile come un serpente, in cui ogni parte del corpo supporta l’altra.
Inoltre, l’applicazione di yin e yang è fondamentale: ogni movimento deve alternare immobilità e movimento, con lo yin che non si separa dallo yang e viceversa. Questo principio permea tutto il Taichi.
Il corpo e il carattere devono essere allenati insieme. La quiete e il radicamento sono componenti yin, mentre la neutralizzazione della forza è la base. Solo seguendo questi principi lo studente può sviluppare abilità e successo.
13. Che importanza dovrebbe avere il rispetto per l’insegnante e l’aspetto morale per lo studente di arti marziali?
Risposta:
Nel mondo moderno, la scienza influenza ogni aspetto della vita e, con essa, crescono lo stress e la competizione. Il Taichi, un’arte antica, offre un equilibrio. Non ha segreti ed è accessibile a tutti, ma gli studenti commettono spesso errori nella pratica.
Gli studenti dovrebbero ricordare quanto segue:
- Rispettare l’insegnante e accettare la filosofia dell’arte.
- Essere onesti e non approfittare ingiustamente.
- Essere consapevoli, seri e riflessivi durante la pratica.
- Progredire passo dopo passo.
- Essere umili e praticare con costanza.
- Applicare tutti i principi nella pratica quotidiana.