Il Buddhismo è una delle tradizioni spirituali più antiche e influenti al mondo. Sebbene nasca come una filosofia di vita e un percorso spirituale volto alla liberazione dalla sofferenza, viene spesso vissuto, in molte culture, come una religione vera e propria. Questa trasformazione riflette un fenomeno universale: la tendenza umana a considerare figure spirituali come strumenti per soddisfare bisogni personali, spesso materiali, piuttosto che come guide verso una profonda trasformazione interiore.
In questo articolo esploreremo le principali tipologie di Buddhismo, le loro differenze nei vari contesti culturali, il loro rapporto con altre religioni predominanti come il Cristianesimo e l’Islam, e come le società hanno reinterpretato gli insegnamenti originari per adattarli alle proprie necessità.
Tipologie di Buddhismo nel mondo
1. Theravada (Sri Lanka, Thailandia, Myanmar, Laos, Cambogia)
Il Buddhismo Theravada, noto come “La Via degli Antichi”, è la forma più tradizionale e antica. Basato sul canone Pali, si concentra sull’illuminazione personale attraverso la meditazione, il rispetto dei precetti morali e la pratica del distacco.
Tuttavia, nei paesi Theravada, il Buddhismo è spesso vissuto come una religione devozionale. Molti praticanti si rivolgono al Buddha o ai monaci non tanto per perseguire il nirvana, quanto per chiedere fortuna, benessere, e successo materiale. Questo approccio, simile al rapporto dei cristiani con i santi o la Madonna, mostra come il bisogno umano di certezze e aiuti immediati spesso prevalga sull’essenza filosofica originale.
2. Mahayana (Cina, Giappone, Corea, Vietnam)
Il Mahayana, o “Grande Veicolo”, è una forma di Buddhismo più inclusiva e orientata alla compassione. Introduce la figura del bodhisattva, un essere che rinuncia al nirvana per aiutare gli altri.
In Cina e Giappone, il Buddhismo Mahayana si è fuso con le tradizioni locali, come il Taoismo e lo Shintoismo, creando scuole diverse:
• Zen (Giappone): Enfasi sulla meditazione e sull’intuizione diretta.
• Terra Pura (Cina e Giappone): Una scuola più devozionale, dove il Buddha Amitabha è venerato quasi come una figura divina.
Anche qui, molte pratiche si concentrano su richieste di aiuto spirituale o materiale, dimostrando una tendenza universale a trasformare il messaggio originario in qualcosa di più concreto e utilitaristico.
3. Vajrayana (Tibet, Bhutan, Mongolia)
Il Vajrayana, o “Veicolo del Diamante”, è una forma tantrica di Buddhismo caratterizzata da rituali complessi e dall’importanza centrale dei Lama. Qui, i praticanti spesso venerano i Lama come incarnazioni di bodhisattva, rendendo la tradizione fortemente devozionale.
In Tibet e Bhutan, la religione permea ogni aspetto della vita, con rituali e preghiere che spesso hanno lo scopo di ottenere benessere, protezione e successo.
I quattro maestri nel loro insieme prefigurano un itinerario. La meta è il maestro più importante: il maestro interiore, il quinto maestro.
Socrate, l’educatore. Buddha, il medico. Confucio, il politico. Gesù, il profeta. Risalendo alle antiche tradizioni spirituali e filosofiche dell’umanità, Vito Mancuso individua nel pensiero di queste quattro figure gli insegnamenti ancora validi e preziosi per noi, uomini e donne di oggi.
I quattro maestri nel loro insieme prefigurano un itinerario. La meta è il maestro più importante: il maestro interiore, il quinto maestro.
Il Buddhismo come religione sociale: fede e materialismo
Una caratteristica comune a molte tradizioni buddhiste, in particolare nel Theravada e nel Vajrayana, è la tendenza delle persone a interpretare gli insegnamenti spirituali in modo utilitaristico. Nei paesi Theravada, ad esempio, è frequente vedere persone accendere incensi o fare offerte nei templi con l’intento di migliorare la propria fortuna, ottenere protezione o attrarre prosperità.
Questo fenomeno non è limitato al Buddhismo. Anche nel Cristianesimo e nell’Islam, molte preghiere e rituali si concentrano sulla richiesta di benefici personali, come guarigioni, successo economico o protezione dai mali. Questa dinamica trasforma spesso l’insegnamento originale, focalizzato sulla crescita interiore e spirituale, in una forma di “contratto” con il sacro, dove la spiritualità diventa uno strumento per raggiungere scopi materiali.
Cristo e Buddha: maestri di impermanenza
Sia Cristo che il Buddha insegnarono la necessità di superare il desiderio e l’attaccamento al mondo materiale. Il Buddha rifiutò esplicitamente i rituali religiosi del suo tempo, sottolineando l’importanza della pratica meditativa e del controllo della mente. Allo stesso modo, Cristo invitava i suoi seguaci a rinunciare alle ricchezze e a vivere nell’amore incondizionato.
Eppure, i loro messaggi furono spesso reinterpretati dai seguaci successivi, che crearono strutture religiose e dogmi per consolidare il potere sociale e spirituale delle istituzioni. Questo fenomeno, che coinvolge tutte le tradizioni religiose, dimostra la difficoltà dell’essere umano nell’abbracciare appieno il distacco e l’impermanenza.
Differenze con le altre religioni
1. Cristianesimo
• Concezione di Dio e della salvezza: Il Cristianesimo è una religione monoteista, centrata sulla fede in un Dio personale, onnipotente e creatore. La salvezza è intesa come un dono di grazia divina ottenuto attraverso la fede in Cristo, considerato il Figlio di Dio. Al contrario, il Buddhismo non riconosce un Dio creatore e si concentra sull’autorealizzazione attraverso la meditazione e la pratica etica.
• Devozione e pratiche: I cristiani spesso pregano Dio, Cristo, la Madonna o i santi per ottenere protezione o aiuto. Questo è simile ai rituali buddhisti, dove i fedeli si rivolgono al Buddha o ai bodhisattva per chiedere fortuna, protezione o guida spirituale. Tuttavia, nel Cristianesimo la relazione con Dio è intima e personale, mentre nel Buddhismo il Buddha è considerato un maestro illuminato, non una divinità.
• Finalità spirituale: Il Cristianesimo vede la vita come un viaggio verso la vita eterna accanto a Dio, mentre il Buddhismo cerca di trascendere il ciclo di rinascite (samsara) e raggiungere il nirvana, una condizione di pace e libertà dalla sofferenza.
• Comunità e istituzioni: Entrambe le tradizioni danno grande importanza alla comunità: la Chiesa per i cristiani e i templi per i buddhisti. Tuttavia, la Chiesa cristiana ha una struttura gerarchica che manca nel Buddhismo, che si basa su comunità monastiche più decentralizzate.
2. Islam
• Monoteismo assoluto: L’Islam, come il Cristianesimo, è una religione monoteista che venera un Dio unico, Allah, considerato onnipotente, onnisciente e misericordioso. Il Buddhismo, invece, non è teistico e non contempla l’idea di un creatore, concentrandosi piuttosto sull’illuminazione individuale.
• Ritualità quotidiana: I musulmani praticano le cinque preghiere giornaliere (salat), che ricordano per regolarità e importanza i rituali buddhisti come l’offerta ai monaci nei templi Theravada. Tuttavia, mentre i salat sono un atto di sottomissione ad Allah, i rituali buddhisti sono più legati alla costruzione del karma positivo.
• Concezione della salvezza: Nell’Islam, la salvezza si ottiene attraverso la fede, le buone azioni e la sottomissione alla volontà di Allah. Nel Buddhismo, invece, l’illuminazione è raggiunta attraverso il controllo della mente, la meditazione e il superamento del desiderio.
• Differenze culturali: In molte società islamiche, la religione è strettamente intrecciata con il sistema legale e politico (Sharia), mentre il Buddhismo tende a essere una pratica più personale, sebbene influenzi profondamente la cultura e l’etica nelle società dove è predominante.
3. Induismo
• Origini comuni: Il Buddhismo e l’Induismo condividono radici storiche nell’India antica. Entrambi accettano concetti come il karma, il samsara (il ciclo di rinascite) e la liberazione finale (nirvana per il Buddhismo, moksha per l’Induismo). Tuttavia, il Buddhismo rifiuta il sistema delle caste e i Veda, che sono centrali nell’Induismo.
• Divinità e culto: L’Induismo è politeista, con un vasto pantheon di divinità che rappresentano vari aspetti del divino. Nel Buddhismo, invece, non ci sono divinità creatrici, ma si venerano figure come il Buddha o i bodhisattva, che sono esseri illuminati o in cammino verso l’illuminazione.
• Ritualità: Entrambe le tradizioni includono rituali e offerte, ma l’Induismo pone maggiore enfasi sul culto delle divinità nei templi, mentre nel Buddhismo le pratiche rituali sono più spesso legate al miglioramento del karma e alla meditazione.
• Differenze filosofiche: L’Induismo vede l’io individuale (atman) come parte del divino (Brahman), mentre il Buddhismo nega l’esistenza di un sé permanente (anatman). Questa differenza è fondamentale e distingue nettamente le due tradizioni.
4. Ebraismo
• Fede e comunità: L’Ebraismo si basa su un rapporto diretto con Dio mediato dai testi sacri e dai comandamenti. Il Buddhismo, al contrario, non contempla un Dio personale né testi prescrittivi, ma si concentra sull’autorealizzazione.
• Rituali: Entrambe le tradizioni valorizzano i rituali, ma nell’Ebraismo questi rafforzano il legame con Dio e con la comunità, mentre nel Buddhismo puntano al miglioramento del karma individuale.
• Concezione del mondo: L’Ebraismo celebra la vita come dono divino, mentre il Buddhismo cerca di trascendere il ciclo della sofferenza attraverso il nirvana.
5. Daoismo
• Origini comuni: In Cina, il Daoismo e il Buddhismo Mahayana si sono influenzati reciprocamente. Entrambe le tradizioni valorizzano l’armonia e il distacco dai desideri materiali.
• Riti e credenze: Il Daoismo religioso include riti per ottenere longevità e protezione, simili alle pratiche devozionali del Vajrayana. Tuttavia, il Buddhismo ha una visione più filosofica del ciclo vitale.
• Convergenze: La meditazione buddhista e la pratica daoista della respirazione e del qi si sono arricchite reciprocamente nel tempo.
6. Animismo
• Integrazione con il Buddhismo: Nei paesi Theravada, credenze animiste coesistono con il Buddhismo. Ad esempio, gli spiriti locali vengono venerati accanto al Buddha nei templi.
• Pratiche: Le offerte agli spiriti per ottenere protezione o fortuna ricordano le pratiche rituali buddhiste, ma riflettono una prospettiva più materialista e immediata.
• Differenze: Il Buddhismo vede gli spiriti come esseri soggetti al ciclo delle rinascite, mentre l’Animismo li considera entità autonome con poteri specifici.
7. Shintoismo
• Similitudini con l’Animismo: Lo Shintoismo giapponese, come l’Animismo, attribuisce spiriti (kami) a oggetti naturali e luoghi. Tuttavia, questi spiriti sono venerati come divinità, non come esseri nel ciclo del samsara.
• Integrazione con il Buddhismo: In Giappone, il Buddhismo Mahayana si è mescolato con lo Shintoismo, creando una spiritualità sincretica. Ad esempio, molti templi buddhisti ospitano anche santuari shintoisti.
• Differenze: Mentre il Buddhismo punta al distacco dai desideri, lo Shintoismo celebra la vita, la natura e la connessione con gli antenati.
Conclusione
Il Buddhismo, con le sue numerose scuole e tradizioni, offre una gamma di approcci spirituali che si adattano ai contesti culturali in cui si è diffuso. Tuttavia, sia esso vissuto come filosofia o religione, riflette la tendenza universale delle persone a interpretare figure spirituali come strumenti per soddisfare bisogni personali. Questo fenomeno accomuna il Buddhismo alle grandi religioni mondiali, pur mantenendo la sua unicità nella ricerca dell’autorealizzazione e della trascendenza.
Confrontare il Buddhismo con altre tradizioni, come Cristianesimo, Islam, Induismo, Ebraismo, Daoismo, Animismo e Shintoismo, ci permette di comprendere meglio le somiglianze e le differenze nel modo in cui l’essere umano cerca risposte al mistero dell’esistenza. Ti potrebbe interessare leggere anche Dao e Dio: tra narrazione religiosa e filosofia universale.
Il buddhismo è praticato da centinaia di milioni di persone in ogni angolo della Terra, dalle grotte del Tibet ai templi di Tokyo fino ai ritiri nei boschi di sequoie degli Stati Uniti. Tutte le sue diverse tradizioni affondano le radici negli insegnamenti di un uomo vissuto in India 2500 anni fa. In queste pagine Sua Santità il Dalai Lama e la monaca buddhista americana Thubten Chodron esplorano gli elementi comuni, le sinergie e le divergenze fra le principali correnti del buddhismo rispetto ad alcune pratiche e dottrine essenziali. Le loro parole aiutano i lettori occidentali ad avere una più chiara comprensione di cosa sia realmente il buddhismo e delle profonde ragioni del suo crescente successo su scala mondiale.