Pur non essendo del tutto sovrapponibile, l’antico concetto di Qi nato in Cina presenta somiglianze con alcune idee scientifiche contemporanee. Nell’articolo che segue verranno esaminati i punti di contatto, le differenze e i loro significati più profondi. Lo scopo è far comprendere come la mente umana aveva la capictà di comprendere parte del funzionamento dell’universo anche nell’era prescientifica, grazie metodi di indagine diversi da quelli attuali.
Somiglianze tra Qi ed energia dell’universo
1. Energia come base dell’universo
La fisica moderna, attraverso la teoria della relatività e la meccanica quantistica, riconosce che tutto nell’universo è energia. La materia stessa, come suggeriva Albert Einstein nella celebre formula E=mc² (del 1905), è una forma di energia condensata. Questo richiama il concetto di Qi, che è inteso come forza universale che pervade e connette ogni cosa.
2. Interconnessione
La teoria dei campi quantistici suggerisce che l’universo sia interconnesso attraverso campi energetici. Questa idea riecheggia il Qi, descritto come una forza onnipresente che unisce ogni elemento del cosmo.
3. Dinamismo e trasformazione
Il Qi è una forza dinamica in continuo movimento. Similmente, la scienza oggi descrive l’universo come un sistema in costante trasformazione, dove l’energia cambia forma (ad esempio, da cinetica a termica), rispettando il principio di conservazione.
4. Influenza sull’organismo
La neurobiologia e la psicosomatica mostrano che l’energia sotto forma di impulsi elettrici, campi magnetici e interazioni chimiche è fondamentale per la vita umana. Questo può essere accostato al concetto di Qi nei meridiani energetici, simili ai sistemi bioelettrici e biochimici del corpo.
Differenze
1. Interpretazione metafisica vs. empirica
Il Qi è un concetto filosofico e qualitativo, mentre la scienza moderna si basa su osservazioni e misurazioni empiriche. Il Qi non è misurabile secondo i metodi scientifici convenzionali.
2. Linguaggio e modelli
La scienza utilizza un linguaggio tecnico e matematico per descrivere l’energia, mentre il Qi si esprime attraverso simboli e metafore intuitive, spesso legati a osservazioni di tipo culturale.
3. Aspetto spirituale e cosmologico
Il Qi integra aspetti fisici, mentali, emotivi e spirituali. La scienza moderna, pur riconoscendo l’importanza della mente e delle emozioni, le considera fenomeni emergenti di processi biologici in qualceh modo distaccati dal resto.
4. Assenza di una corrispondenza diretta
Non esiste nella scienza moderna un’entità equivalente al Qi che unisca energia fisica, spirituale e vitale.
Un ponte tra due mondi?
Negli ultimi anni, discipline come la fisica quantistica e la neuroscienza integrativa stanno aprendo nuove porte al dialogo tra scienza e filosofia.
Ad esempio, la fisica quantistica, con il comportamento delle particelle subatomiche descritto da Richard Feynman in QED: La strana teoria della luce e della materia (1985), suggerisce un’interazione olistica che richiama il Qi. Inoltre, la medicina olistica, come l’agopuntura e il Qi Gong, sta guadagnando interesse per i suoi effetti benefici, spesso difficili da spiegare con la scienza convenzionale.
Nel contesto del Qi
Nella filosofia cinese, il Qi è visto come una forza eterna e intrinseca alla natura dell’universo. Non si discute tanto sulla sua origine, ma piuttosto sul suo manifestarsi e trasformarsi. È semplicemente dato, un presupposto fondamentale dell’esistenza.
Nel Daoismo, si pensa che il Qi emerga dal Dao, il principio originario e indefinibile di tutte le cose. Come descritto nel Daodejing:
Il Dao genera l’uno,
l’uno genera il due,
il due genera il tre,
il tre genera i diecimila esseri (tutte le cose).
Il Dao stesso è ineffabile e misterioso, qualcosa che non può essere nominata né compresa pienamente.
Nel contesto scientifico
Anche la scienza si scontra con il mistero dell’origine dell’universo e dell’energia che lo permea:
1. Il Big Bang
La teoria del Big Bang prova a spiegare come l’universo si sia evoluto da un momento iniziale, ma non chiarisce cosa ci fosse prima o cosa abbia innescato quel primo evento. La scienza prova a descrivere (al pari della filosofia) il “come” dello sviluppo dell’universo, ma non il “perché” o il “da dove”. Perchè, esattamente come nel concetto del Dao, come può una “creazione” comprendere pienamente la fonte della creazione stessa?
2. L’energia del vuoto
Secondo la fisica quantistica, anche il “vuoto” non è realmente vuoto: contiene energia chiamata “energia del punto zero”. Tuttavia, la natura e l’origine di questa energia rimangono misteriose. Potrebbe interessarti anche questo articolo: Il nulla non esiste, lo dice anche la scienza
3. Multiverso o dimensioni extra
Teorie speculative, come il multiverso o la teoria delle stringhe, suggeriscono che il nostro universo potrebbe essere parte di una realtà più grande. Tuttavia, spostano semplicemente la domanda sull’origine a un livello più ampio.
QED: La strana teoria della luce e della materia
In questo libro, con stupefacente chiarezza, un grande fisico ci spiega come tutto ciò che percepiamo dipenda da accadimenti naturali che violano ogni aspettativa del senso comune. La via scelta è la seguente: guidare, come in un vero tour de force, ogni testa pensante negli impensabili meandri dell’elettrodinamica quantistica (abbreviata nella sigla QED del titolo). Feynman procede dunque mantenendo sempre la spiegazione in stretto contatto con l’esame di varie esperienze fisiche, così da farci entrare, improbabilmente, nella mente dello scienziato che le osserva (e, per certi fenomeni, la prima mente che osservava fu proprio la sua).
Punti in comune
Entrambe le visioni, filosofica/spirituale e scientifica, convergono su alcuni aspetti fondamentali:
1. Mistero originario
Sia il Qi che l’energia spiegata dalla scienza sono considerate realtà primordiali o postulati iniziali, senza una causa evidente.
2. Eternità e trasformazione
Il Qi non viene creato ma è sempre presente e in movimento. Analogamente, l’energia nell’universo non viene creata né distrutta, come afferma la legge di conservazione dell’energia.
3. Ineffabilità
Il Qi è visto come un concetto difficile da afferrare razionalmente, mentre la scienza riconosce i limiti della conoscenza sull’origine dell’universo.
Conclusione
La domanda sull’origine ultima di tutto sembra universale e al tempo stesso irrisolvibile, sia con i mezzi scientifici sia con quelli filosofici/spirituali. Come osservato dal fisico Fritjof Capra nel suo bellissimo libro Il Tao della fisica (1975), queste prospettive non sono in opposizione, ma complementari.
Sia il Qi che l’energia scientifica ci invitano a riconoscere l’immensità e la complessità dell’universo, spingendoci a continuare a esplorare e a riflettere. Questo mistero comune riflette un aspetto fondamentale dell’esperienza umana: il desiderio di comprendere l’incomprensibile, accettando al contempo i limiti intrinseci nella natura della coscienza umana.
Il Tao della fisica
Lo scopo dichiarato del bellissimo libro di Capra è di dimostrare che esiste una sostanziale armonia tra lo spirito della saggezza orientale e le concezioni più recenti della scienza occidentale. La fisica moderna va ben al di là della tecnica, «la via – il Tao – della fisica può essere una via con un cuore, una via rivolta alla conoscenza spirituale e alla realizzazione di sé». Con uno stile piano ma appassionato, l’autore spiega al lettore da una parte i concetti, i paradossi e gli enigmi della teoria della relatività, della meccanica quantistica e del mondo submicroscopico; e, dall’altra, gli fa assaporare il fascino profondo e sconcertante delle filosofie mistiche orientali.