Tutti quanti siamo equipaggiati con gli stessi “doni”. Alcune persone scelgono di farli emergere, svuotando la propria brocca, dalla presunzione del sapere della ragione, e altre no. Così come alcune persone scelgono di manifestare i propri doni pubblicamente, mentre altre rimangono defilate, in disparte. La manifestazione di un dono non deve essere confusa con la celebrazione egocentrica della propria persona.
Se vivete nell’ego potete vedere, riconoscere, apprezzare o disprezzare solo quello. Negli altri e in voi. Se vivete nel “senza nome” siete in grado di riconoscere chi vive come voi.
Il primo passo è avere coscienza che tutto l’universo è già dentro di noi. Non c’è nulla che possiamo scoprire fuori da noi che non sia già contenuto nel nostro universo interiore. Vere pratiche, veri praticanti-guida e mente aperta sono l’inizio del percorso alla scoperta del “senza nome”.
Buona fortuna e pratica, priva di illusioni.
© Valerio Bellone