La storia del Taijiquan: un intreccio di tradizioni, influenze e ricerche
Il Taijiquan, oggi noto come arte marziale e pratica per il benessere, ha una storia complessa e spesso fraintesa. Le sue origini sono oggetto di dibattito tra storici e praticanti, e molti miti sono stati costruiti attorno alla sua nascita. Per comprendere realmente la storia di questa disciplina, è necessario abbandonare le narrative mainstream e addentrarsi in un’analisi più critica delle fonti e dei documenti storici.
Le origini e la famiglia Chen
Non vi sono prove certe che il Taijiquan sia nato nel villaggio Chen (qui un articolo di approfondimento) o che la famiglia Chen sia stata la vera creatrice di questa arte. I manuali più antichi dello stile Chen non menzionano il Taijiquan né i principi del Taiji o dello Yin-Yang. Lo stile Chen originale sembrava essere un mix di tecniche derivate dal Shaolin Quan e dalla lotta libera cinese antica (Shuai Jiao). Sebbene Yang Luchan (1799-1872), considerato uno dei padri fondatori del Taijiquan moderno, abbia appreso un’arte marziale durante la sua permanenza nel villaggio Chen, questa non corrisponde necessariamente a ciò che oggi chiamiamo Taijiquan. Fu Chen Changxing (1771-1853), un maestro della 14ª generazione della famiglia Chen, a insegnare a Yang uno stile marziale noto come Pao Chui (Pugno Cannone), che combinava tecniche mariziali tradizionali della sua famiglia con elementi detti interni. Tuttavia, prima dell’arrivo di Yang Luchan a Pechino, non si parlava di Taijiquan. E gli stili più simili al Taijiquan stile Yang o Wu-Hao che si pratica oggi erano chiamati Chang Quan (pugilato lungo – termine che venne ripreso successivamente nel Wushu moderno) o Shisanshi (tredici posizioni). In merito potresti leggere anche: Origini Taijiquan: i tre nomi antichi di ques’arte marziale.
La comparsa del termine “Taijiquan”
Il termine Taijiquan cominciò a essere usato quando Wu Yuxiang, un allievo di Yang Luchan, iniziò a diffondere il testo attribuito al Maestro Wang Zongyue, considerato il primo documento che parla esplicitamente di arte marziale basata sui principi dello Yin-Yang. Questo manuale ebbe un ruolo fondamentale nel definire i principi comuni delle diverse scuole di Taijiquan. Nonostante la fama di Yang Luchan, non è corretto attribuire a lui la creazione dello stile Yang come lo conosciamo oggi. La trasformazione del Taijiquan in una pratica più morbida e accessibile avvenne solo a partire dalla terza generazione della famiglia Yang, grazie a Yang Chengfu (1883-1936). Fu lui a sviluppare una versione della forma lenta con movimenti ampi e grandi cerchi, nota come Grande Forma o forma 108 (puoi anche leggere I 13 principi del Taijiquan di Yang Chengfu). Yang Chengfu, insieme al padre Yang Jianhou (1839-1917), contribuì a semplificare lo stile per renderlo più adatto al grande pubblico, pur mantenendo la pratica della forma veloce per una platea più ristretta.
Il contributo della famiglia Chen e le trasformazioni moderne
Nel frattempo, anche lo stile Chen subì notevoli trasformazioni. Chen Fake (1887-1957), contemporaneo di Yang Chengfu, modificò lo stile della sua famiglia per adattarlo alle esigenze del tempo, rendendolo più accessibile a coloro che avevano meno tempo da dedicare all’allenamento. Nonostante la popolarità dello stile Chen, i primi testi della famiglia che menzionano lo Yin-Yang sono relativamente tardivi e attribuiti a Chen Xin (1849-1929). Questi testi furono scritti probabilmente per accreditare alla famiglia Chen il ruolo di fondatori del Taijiquan, un’arte che stava guadagnando fama grazie alla diffusione dello stile Yang a Pechino.
Una storia di mescolanze e uniformità
Oggi è chiaro che il Taijiquan moderno non ha una singola fonte d’origine, ma è il risultato di un intreccio di esperienze, influenze e tradizioni. Le basi comuni degli stili attuali derivano dai principi enunciati nel manuale attribuito a Wang Zongyue, dal quale prese vita il successivo manuale di Wu Yuxiang e quello di Li Yiyu. Tali testi oggi sono noti come i primi tre Classici del Taijiquan. Questi principi – equilibrio, morbidezza, connessione tra interno ed esterno – sono alla base di tutti gli stili di Taijiquan, ma ciascuno pone l’accento su aspetti differenti. Alcuni stili, come il Chen, conservano una maggiore enfasi sugli aspetti marziali ed esplosivi (fajin), mentre altri, come lo Yang, si concentrano su aspetti marziali più interni e/o meditativi. Conclusione La storia del Taijiquan non è una linea retta che parte da un unico fondatore, ma un mosaico di esperienze intrecciate nel corso dei secoli. Riconoscere questa complessità permette di apprezzare la ricchezza e la profondità di un’arte che, ancora oggi, continua a evolversi. Piuttosto che cercare una “vera origine”, è più significativo comprendere come i principi del Taijiquan abbiano attraversato il tempo, adattandosi alle necessità e alle visioni di generazioni di praticanti e maestri.