
È morto Thich Nhat Hanh
La definizione “occidentali”, geograficamente parlando, non ha alcun senso. Tutti siamo a occidente o a oriente rispetto a un altro punto sulla Terra. In ogni caso, nella mente dell’uomo/donna bianco/a la definizione “occidentali” definisce la classe dei bianchi dominanti che vivono in Europa, in Africa, in Oceania e nelle Americhe. A giudicare dalle definiziaoni e dai significati che gli attribuiamo possiamo dire che non ci siamo mai sbarazzati della mentalità colonialista da schiavisti.
Bisognerebbe abolire questo strascico di pensiero razzista che ci portiamo dietro più o meno in-volontariamente e sarebbe cosa buona abolire l’etichetta del “noi occidentali”.
Detto questo, sembra assurdo, ma ancora oggi quando i bianchi dicono frasi del tipo “il più famoso al mondo” fanno riferimento solo a sé stessi, o meglio: alla loro idea di mondo che trova unico significato nella storia e nella cultura europea – e dei figli che questa ha generato o inglobato – dimenticando che esistono molti altri mondi, altre storie, vicende, credenze e culture che non valgono certo meno solo perchè a noi non note.
Ieri (21 gennaio 2022) è morto, all’età di 95 anni, Thích Nhất Hạnh, un monaco buddhista del Vietnam abbastanza noto nel mondo dei “bianchi occidentali”. Molti hanno rimbalzato la notizia del suo decesso dicendo: “è morto il secondo monaco buddhista più famoso al mondo”. Ma di quale mondo si sta parlando? Famoso? Un monaco buddhista cerca tutto in vita fuorché essere una rockstar.
Ho letto diversi testi di Thích Nhất Hạnh e il suo pensiero, sottile e delicato, mi ha sempre aperto diverse finestre mentali durante il mio percorso, per questo motivo sono certo che un uomo evoluto come lui sarebbe d’accordo con questa linea di pensiero: tendiamo a considerare “mondo” tutto quello che ci riguarda, questo però fa dimenticare che esistono molti altri “mondi”. Questo modello di pensiero cuturalmente monodico porta a divisioni ed è un invito palese a creare differenze tra chi si presume che abbia valore e chi si sottintende che invece valga meno o non valga affatto. Diciamo quindi che è un tipo di pensiero che alza muri piuttosto che abbracciare, creando una polifonia culturale e umana.
Sia Thích Nhất Hạnh che Tenzin Gyatso sono divenuti noti in Europa e in America – e solo successivamente nel resto del mondo – mentre ricercavano appoggio politico per le loro nobili cause umanitarie. Eppure ancora oggi esistono centinaia di milioni di buddhisti nel mondo che non hanno idea di chi siano Thích Nhất Hạnh e Tenzin Gyatso. Questo fa perdere valore a questi due monaci? No ovviamente. Così come il loro valore non risiede certo nella loro notorietà mediatica.
Un caro saluto al fratello Thich Nhat Hanh. Di seguito un suo breve scritto colmo di amore per il mondo.
“Prendimi per mano, Cammineremo.
Cammineremo soltanto.
Sarà piacevole camminare insieme.
Senza pensare di arrivare da qualche parte.
Cammina in pace. Cammina nella gioia.
Il nostro è un cammino di pace.
Poi impariamo che non c’è un cammino di pace, camminare è la pace; non c’è un cammino di gioia, camminare è la gioia.
Noi camminiamo per noi stessi.
Noi camminiamo per ognuno sempre mano nella mano.
Cammina e tocca la pace di ogni istante.
Cammina e tocca la gioia di ogni istante.
Ogni passo è una fresca brezza.
Ogni passo fa sbocciare un fiore sotto i nostri piedi.
Bacia la terra con i tuoi piedi.
Imprimi sulla terra il tuo amore e la tua gioia.
La terra sarà al sicuro se c’è sicurezza in noi.”