spada yang chengfu

Testimonianza di Yao Mung-Goo (Taipei, Taiwan), pubblicata a Taiwan sul Tai Chi Chuan Journal n.80 (aprile 1992, p.3).

Nel 1931 Yang Chengfu fu invitato dalla Central Wu Shu Academy di  Nanchino a partecipare a un congresso sul Wushu. Tra i tanti ospiti speciali c’era anche il Maestro Lee Jing Lin, straordinario specialista di wushu particolarmente abile con la spada (stile wudang). Il Maestro Lee aveva la reputazione di essere il “Dio della spada”. L’ospite della convention, il signor Chang, era un buon amico del maestro Lee e lo invitò sul palco per eseguire la sua famosa forma con la spada.

Il Maestro Lee una volta salito sul palco iniziò la sua forma, usando il suo braccio per disegnare un “fiore di spada” (“scudo con la spada”) mentre allo stesso tempo ruotava il suo corpo in tutte le direzioni a 360 gradi. Egli si muoveva così velocemente che il corpo e la spada sembravano sfocati. L’intero pubblico fece più volte la standing ovation, dato che nessuno aveva mai visto un praticante muoversi con la spada in quello che sembrava un tornado.

Alla fine della dimostrazione il Maestro Lee chiese al pubblico se c’era qualcuno che si offriva volontario per confrontarsi con lui. Il pubblico taceva ma dopo pochi minuti due artisti marziali dell’Hunan si avvicinarono al palco con le loro spade (l’area dell’Hunan era storicamente famosa per i praticanti di spada). Una volta iniziato il confronto, dopo pochi secondi la spada del primo praticante venne fatta volare via attraverso l’auditorium dal Maestro Lee e la spada del secondo praticante fece la stessa fine dopo circa 3 minuti. L’intero pubblico applaudì fragorosamente riconoscendo in Lee il vero kungfu (una vera abilità marziale) e non il solito gioco acrobatico eseguito velocemente. La gente quindi credette che questa maestria era quella che aveva fatto guadagnare al Maestro Lee l’appellativo di “Dio della Spada”. A quel punto l’ospite, il signor Chang, iniziò a chiedere altri volontari ma nessuno voleva fare il test contro il Maestro Lee.

Sapendo che Yang Chengfu era tra il pubblico, il signor Chang andò da lui e gli chiese educatamente: “Maestro Yang, ho sentito che la tua spada di Taijiquan è strabiliante, possiamo avere l’onore di una tua dimostrazione con il Maestro Lee?” Yang Chengfu reagì un po’ nel panico, dicendo: “Mi dispiace, non sto molto bene. Non chiedetemi di fare questa cosa”. Le persone che circondavano Yang Chengfu credettero che il Maestro voleva fare il modesto e l’umile, dato che tutti sapevano che Yang Chengfu non aveva eguali nel campo del Taijiquan. Così tutti quanti iniziarono ad applaudirlo, incitandolo a fare il test con il Maestro Lee. Ma ancora una volta Yang Chengfu rifiutò, dicendo che la spada del Maestro Lee era la numero uno in Cina e che lui lo rispettava molto. Ma il signor Chang non demordeva e continuò a insistere affinché il Maestro Yang Chengfu salisse sul palco. L’atmosfera stava diventando imbarazzante e il Professor Cheng Man Ching, seduto accanto al suo Maestro Yang Chengfu, era preoccupato dato che il Maestro Lee era davvero uno dei migliori praticanti di spada della Cina. Cheng Man Ching era preoccupato che se Yang Chengfu avesse perso contro la spada del Maestro Lee sarebbe stata una grande umiliazione per tutta la famiglia di Yang. Di conseguenza Cheng Man Ching capì che l’atteggiamento modesto di Yang Chengfu era quello più corretto. Nonostante tutto, più Yang Chengfu faceva il modesto e più gli applausi e le sollecitazioni aumentavano, non solo da parte dei gruppi del Taijiquan, ma anche dai praticanti di Shaolin e Xingyi. A quel punto Yang Chengfu non poteva fare altro che accettare l’invito, così si alzò lentamente, prese in prestito una spada dal signor Chang, l’ospite, e si avvicinò con riluttanza al palco.

Il Maestro Yang Chengfu si mise innanzi al Maestro Lee e lo salutò con la sua spada per mostrargli il rispetto. Il Maestro Lee iniziò immediatamente il suo scudo di difesa a ventaglio con la spada, che era il suo invito a Yang ad avvicinarsi. Il Maestro Yang Chengfu, a differenza dei due praticanti precedenti, non si lanciò con la sua spada all’attacco. Tenne la spada in mano guardando attentamente lo scudo difensivo della spada di Lee, poi emise un suono titubante: “Hmmm”. A quel punto Yang porto avanti la spada e si udì un suono: “clang”! Era la spada del Maestro Lee che volava a 30 metri di distanza. L’intero pubblico si sedette in un silenzio sbalordito e subito dopo scoppiò in un fragoroso applauso mescolato a suoni di soggezione. Tutti furono sorpresi dalla facilità con cui il Maestro Yang Chengfu fece volare la spada del Maestro Lee.

Anche il professor Cheng Man Ching rimase sbalordito e chiese al suo Maestro Chengfu come aveva fatto, ma Yang non gli rispose pubblicamente. Yang Chengfu attese di essere sulla via di casa con il suo allievo Cheng Man Ching e gli disse quanto segue.
“Lascia che ti dica solo una cosa, non si deve mai separare la mente dalla spada, solo così il tuo spirito può essere concentrato”. A quel punto Cheng Man Ching chiese: “Su cosa ti sei concentrato?” Chengfu rispose: “Quando fai oscillare la spada, sei costretto a usare anche il polso. Quando giri il polso, c’è uno spazio/momento vuoto. Pertanto, mi sono concentrato su quello spazio vuoto e dentro quello ho inserito la mia spada. Poiché la spada di Lee stava volteggiando, la forza data dalla sua velocità ha incontrato la mia spada ferma, quindi la sua spada ha deviato con la sua stessa forza”.

Written by

Valerio Bellone

Valerio Bellone studia e fa continua ricerca sul Taichi Chuan, il Qi Gong e la Meditazione. È autore del primo e unico saggio mai scritto in italiano sui primi tre Classici del Taijiquan cinesi.
Il suo percorso inizia con il wushu moderno e successivamente si sposta alla fonte della tradizione del Taiqjiuan studiando inizialmente lo stile di Cheng Man Ching e successivamente lo stile madre originale della famiglia Yang.
Tiene regolarmente corsi di Taichi, Qi Gong e Meditazione nella città di Palermo e scrive articoli di divulgazione su queste materie.