Senza nulla togliere al grande lavoro di divulgazione che Yang Chengfu cercò di fare in Cina al tempo in cui visse, indubbiamente chi conosce i primi tre Classici del Tai Chi di Wang, Wu e Li sa bene che i 13 principi enunciati dallo stesso Yang Chengfu non sono altro che piccole estrapolazioni da quei testi, peraltro semplificate. Per tale motivo si consiglia, a chi sta già studiando Tai Chi da tempo o a chi sta per cimentarsi in tale pratica, di acquistare e leggere i tre manuali originali del Tai Chi Chuan.
Ciò nonostante, i 13 principi di Yang Chengfu rimangono un buon punto di partenza per la propria pratica. Per tale motivo vengono citati e spiegati nel presente articolo.
I 13 importanti principi base del Tai Chi Chuan insegnati dal Maestro Yang Chengfu
Il famoso maestro del Tai Chi Chuan (o Taijiquan) della famiglia Yang, Yang Cheng Fu, stabilì, al fine di divulgare e rendere più comprensibile la materia tra i principianti, una serie di 13 principi, o elementi fondativi, utili alla pratica. Alcuni pensano che questi vennero messi per iscritto da Cheng Man Ching, su dettato dello stesso Yang Chengfu, nel 1934 nel testo L’essenza e le applicazioni del Taijiquan.
Per approfondire di cosa tratta il Tai Chi puoi leggere anche: I cinque passi del Tai Chi – Le 8 forze del Tai Chi – Le abilità del Taijiquan – I Jin del Taijiquan (taichiblog.it) – I sei livelli di song
Yang Chengfu dichiarò:
«[…] In linea generale, ci sono tredici importanti principi nel Tai Chi Chuan. Questi sono:
- Affondare le spalle e rilasciare i gomiti;
- Contenere il petto e tirare su la schiena;
- Il qi affonda nel dantian;
- Un’energia intangibile solleva la corona del cranio;
- Rilassare il yao e il kua;
- Distinguere il vuoto dal pieno;
- Superiore e inferiore si avvicendano;
- Usare l’intenzione della mente, non la forza;
- Interno ed esterno sono uniti;
- Intenzione e Qi interagiscono;
- Individuare l’immobilità nel movimento e viceversa;
- Movimento e immobilità sono uniti;
- Procedere in questo modo postura dopo postura.
Questi tredici punti devono essere eseguiti in ogni movimento. Non si possono trascurare i concetti di questi tredici punti all’interno di una qualsiasi delle posture […]»
Quella che segue è una spiegazione di ciascuno dei 13 principi elencati da Yang Cheng Fu.
1. Affondare le spalle e rilasciare i gomiti
Affondare le spalle si riferisce al rilassamento e all’apertura delle articolazioni della spalla e al fatto che le braccia dovrebbero pendere liberamente in modo rilassato.
Molte persone hanno tensione nelle spalle, nel collo e nella parte superiore della schiena. Ciò è particolarmente vero per coloro che fanno lavori fisicamente logoranti o quelli che stanno in ufficio rimanendo nella stessa posizione per un lungo periodo di tempo. Questo accumulo di tensione fa “alzare le spalle”, limitando il movimento, ostacolando il lavoro e la capacità polmonare, e bloccando il flusso di Qi attraverso la parte superiore del corpo e nelle braccia.
Mentre pratichi il Tai Chi Chuan, mantieni le spalle in una posizione rilassata e naturale. Se sollevi le spalle, il Qi si solleverà con loro e l’intero corpo perderà radicamento. Senza affondare le spalle sarà anche difficile, se non impossibile, seguire il prossimo principio di Yang Cheng Fu, quello di contenere il torace e tirare su la schiena.
“Rilasciare i gomiti” è essenziale se vuoi far rilassare le spalle. Sollevare i gomiti e sporgerli verso i lati viene realizzato utilizzando i muscoli deltoidi delle spalle stesse. Quindi, ne consegue, che per mantenere le spalle rilassate non dovresti sporgere troppo i gomiti (aspetto errato anche nel contesto marziale).
Potresti notare questa regola in molte posture del Tai Chi Chuan, dove è molto comune che i gomiti siano posizionati in modo che puntino verso il pavimento con un angolo di circa 30/45°.
2. Contenere il torace e tirare su la schiena
In Occidente, la postura che tradizionalmente rappresenta la forza è quella in cui le spalle sono trattenute, il petto è sporgente e la vita tirata verso dentro. Questo è quasi l’esatto “contrario” della postura richiesta nel Tai Chi Chuan.
Contenere il torace e sollevare la schiena si riferisce al processo di rilassamento del torace e il suo rientro (privo di compressione sul cuore) delicato verso l’interno. Questo consente di arrotondare leggermente la schiena sul piano orizzontale. Mentre la schiena si arrotonda in orizzontale, le scapole si aprono.
Rilassa i muscoli pettorali (torace), i muscoli delle costole e lo sterno (osso mammario), permettendo al torace tornare in posizione naturale e al Qi di affondare nel ventre e nel dantian inferiore.
Sollevare la schiena è anche definito “pizzicare la schiena” e si riferisce allo spazio che si apre tra le vertebre della spina dorsale.
Anche in questo caso, non si deve usare la forza per costringere la colonna vertebrale in posizione verticale, piuttosto si mantiene la naturale curvatura delle vertebre toraciche. Inoltre, bisogna fare attenzione mentre si sollevano e aprono le vertebre toraciche in quanto ciò può portare il respiro a fluttuare verso l’alto (sarebbe un errore).
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3. Il Qi affonda nel Dantian
Questo principio si riferisce al processo del far affondare il Qi che si trova nella parte superiore del torace fin nell’addome, al fine di accumularlo nel dantian inferiore.
Il dantian inferiore è un centro di accumulo del Qi (o forza vitale) che si trova nel corpo umano secondo le credenze delle arti marziali cinesi. Questo si trova al centro dell’addome, alla distanza di circa “tre dita” sotto l’ombelico e circa a un terzo di distanza tra l’ombelico e la spina dorsale. Ma nel Tai Chi Chuan non si tratta di un punto specifico, piuttosto di un’area del corpo. Il dantian inferiore è il punto focale delle tecniche di respirazione addominale (per esempio quella “prenatale” detta anche “inversa”) ed è la posizione del centro di equilibrio e gravità del corpo.
Permettere al corpo di rilassarsi e al Qi di affondare nel dantian inferiore trasmette una sensazione di rilassamento e un senso di radicamento e stabilità del corpo.
4. Un’energia immateriale e vivace solleva la corona della testa
Questo si riferisce al processo di allineamento corretto della testa in modo da rilassare i muscoli del collo. Con la testa equilibrata e il collo rilassato, il sangue e il Qi sono liberi di fluire attraverso la parte superiore della colonna vertebrale e della testa, portando un senso di vitalità nello spirito.
La testa dovrebbe avere una leggera sensazione di sollevamento come se il corpo fosse sospeso dal cielo attraverso un filo di seta.
Un altro modo per descrivere la sensazione di un leggero sollevamento è immaginare di indossare un berretto e di spingere delicatamente la parte superiore della testa verso l’alto dentro al berretto. Attenzione però perché questo può indurre all’errore, dato che essere sospesi non significa premere la testa verso l’alto.
Molti istruttori di Taijiquan dicono di abbassare il mento quando si pratica il Taichi. Questo perché il leggero movimento del mento verso l’interno crea un allungamento dei muscoli del collo. Che è il ragionamento opposto a quello di Yang Chengfu, ovvero: allungare delicatamente i muscoli del collo così da creare un leggero abbassamento/rientro del mento.
È buona norma focalizzare l’attenzione sul punto di agopuntura o cavità sulla corona della testa. Questo punto è noto come Bai Hui (agopuntura DU20) ed è il punto più alto del corpo umano.
Oltre ad essere il punto più in alto sul corpo umano, il Bai Hui si trova direttamente sopra il centro della colonna vertebrale, quindi quando giri la testa da sinistra a destra il punto Bai Hui si trova sull’asse di rotazione.
Per localizzare il proprio Bai Hui, si può immaginare una linea che va da un punto tra le sopracciglia al centro della nuca, incrociata da un’altra linea che collega il centro di un orecchio con l’altro. Il punto di intersezione corrisponde approssimativamente al Bai Hui.
La base del cranio (l’occipite) poggia sulla prima vertebra cervicale (C1) che si trova nella parte superiore della colonna vertebrale. Qui di trovano dei muscoli noti come muscoli del Retto Capitis ed è particolarmente importante concentrarsi sul rilassamento di questi muscoli.
Mentre la testa viene sospesa e si allungano delicatamente i muscoli del collo, è importante rilassarsi. Non si deve adoperare la forza per forzare il collo in posizione verticale in quanto ciò tenderà i muscoli e inibirà il flusso di Qi e del sangue attraverso il collo e la testa.
Se la testa oscilla da un lato all’altro mentre pratichi il Tai Chi sarà infruttuoso.
5. Rilassare lo yao e il kua
Molte persone interpretano questo principio come “rilassare la vita”. Tuttavia Yang Chengfu era piuttosto specifico quando affermò il principio “rilassa il yao e il kua”.
Nell’interpretare questo principio è importante capire che la definizione cinese di yao che equivale alla vita (addome la colonna vertebrale ad altezza lombare) e al kua che invece fa riferimento alla zona appena sottostante: le anche, l’inguine, la zona sacrale.
Lo yao e il kua formano un ponte che collega la parte superiore e inferiore del corpo e contengono una serie di strutture che sono responsabili del movimento di vita e fianchi oltre che dell’equilibrio generale. Queste strutture coprono un’area del corpo più ampia di quanto si possa pensare, che va dalla parte inferiore del femore, appena sopra l’articolazione del ginocchio, attraverso il bacino e l’addome fino alla vertebra superiore della colonna lombare.
Lo yao e il kua hanno un’influenza significativa sui movimenti di tutto il corpo e sulla capacità di applicare il potere del Taijiquan. Quando la vita è rilassata e libera, la potenza generata dalle gambe può essere facilmente trasmessa alle braccia. Nei primi testi Classici del Tai Chi Chuan, è scritto che: “La radice è nei tuoi piedi, il potere è generato dalle gambe ed è diretto dalla vita, infine espresso attraverso le dita“. Nei Classici del Tai Chi appena citati questo passaggio è ampiamente spiegato da un punto vi sita sia teorico che pratico.
6. Distinguere il Vuoto dal Pieno
Questo principio è anche tradotto come “distinguere sostanziale (pieno) e inconsistente” (vuoto)”.
È di primaria importanza nel Tai Chi Chuan distinguere tra “Xu” (vuoto) e “Shi” (pieno).
Sostanziale (Shi) significa pieno, che implica fermezza e stabilità ma non rigidità. Inconsistente (Xu) significa vuoto, implicando la capacità di cambiare, non la mancanza di vitalità.
In termini di distribuzione del peso tra le gambe, la gamba portante è sostanziale e la gamba non portante è inconsistente. Se il peso dell’intero corpo viene posizionato sopra la gamba destra, la gamba destra è sostanziale o piena e la gamba sinistra è inconsistente. E, ovviamente, viceversa.
Essere in grado di distinguere tra la gamba sostanziale e quella inconsistente è cruciale per poter fare un passo facilmente o per potere girare senza sforzo.
Ragionando verticalmente, la parte inferiore del corpo è sostanziale ed è stabile e radicata a terra sia fisicamente che energicamente, mentre la parte superiore del corpo è leggera, flessibile e in grado di muoversi liberamente. Anche le vertebre della nostra spina dorsale diventano più grandi (“sostanziali”) man mano che si avvicinano al bacino. Il punto Bai Hui (DU 20) nel punto più alto testa non ha praticamente alcun peso, mentre i due punti Yong Quan (KI 1) nei piedi supportano l’intero peso del corpo.
Riferendoci generalmente alla posizione delle braccia: quello sollevato o disteso è inconsistente, mentre il braccio mobile inferiore o rivolto verso il basso è normalmente sostanziale.
7. Superiore e inferiore si susseguono
Questo principio si riferisce al coordinamento e all’integrazione dei movimenti della parte superiore e inferiore del corpo. Ciò non significa che il corpo si muova come un’unità solida. Piuttosto, il corpo si muove in modo integrato.
Quando nel Taijiquan si compie uno spostamento tutte le parti del corpo si muovono insieme. Non c’è una parte che non si muove e il corpo è unificato nel Qi. Quando una parte si muove, tutte le parti si muovono. Quando una parte si ferma, tutte le parti si fermano. Come scritto ampiamente nei Classici.
Un’espressione di questo principio è la regola generale dell’allineamento delle articolazioni delle anche con le articolazioni delle spalle. In posizione neutra, la spalla sinistra si trova sopra l’anca sinistra e la spalla destra sopra l’anca destra. Quando il corpo ruota, il movimento nasce nel Kua; le articolazioni dell’anca e della spalla rimangono allineate con poca o nessuna torsione delle vertebre nella colonna vertebrale. Il movimento si estende alla testa che dovrebbe ruotare insieme al kua, con il “naso e l’ombelico allineati”.
Le braccia dovrebbero muoversi in modo coordinato con il corpo. Ad esempio, mentre fai un passo avanti, in qualsiasi movimento che comporta l’estensione della mano, il movimento della mano e del braccio dovrebbe essere coordinato con lo spostamento del peso dalla parte posteriore a quella del piede anteriore, con la mano che si ferma alla fine del movimento nello stesso momento in cui termina lo spostamento in avanti del peso corporeo.
Il coordinamento del movimento delle mani e delle braccia con il peso corporeo si applica tanto ai movimenti su e giù quanto ai movimenti avanti e indietro.
Senza coordinazione della parte superiore e inferiore del corpo i tuoi movimenti saranno disconnessi, dispersi e confusi e saranno inefficaci.
8. Usare l’intenzione della mente, non la forza
Tra le persone che praticano il Tai Chi Chuan, è abbastanza comune ascoltare questo commento: “Questo significa usare l’intenzione, non la forza“. Nella pratica del Tai Chi, l’intero corpo è rilassato e non vi è una forza rigida o goffa nelle articolazioni e nei muscoli che possa causare un ostacolo al movimento del corpo. Ovviamente tutti si chiedono: come si può creare forza senza esercitare forza?
Secondo la medicina tradizionale cinese, nel corpo umano esiste un sistema di percorsi chiamato jingluo che collega i visceri con diverse parti del corpo, rendendo il corpo umano un sistema integrato. Se il jingluo non è ostacolato, l’energia vitale circolerà nel corpo senza ostacoli. Ma se il jingluo è trattenuto dalla forza rigida, l’energia vitale non sarà in grado di circolare e di conseguenza il corpo non potrà muoversi con facilità. Si dovrebbe quindi usare la mente invece della forza, in modo che l’energia vitale segua la scia della mente o della coscienza e circoli in tutto il corpo.
Attraverso la pratica persistente si potrà avere una vera “forza interna”. Un maestro di Tai Chi ha le “braccia forti come le sbarre di acciaio avvolte nel cotone” (cit.), con un potere immenso nascosto al suo interno. Questo è qualcosa che riguarda la forza interna e non con la forza superficiale generata da muscoli. Non significa che non ci sia una grande tecnica dietro al potere interno, ma piuttosto che si tratta di una tecnica allenata in modo completamente differente rispetto alle pratiche “ginniche”.
In termini di scienza moderna occidentale lo jingluo non è altro che la fascia, quella esterna e quella profonda.
9. Interno ed esterno sono uniti
Nella pratica del Tai Chi, l’attenzione è rivolta alla mente e alla coscienza. Da qui il detto dei Classici: “La mente è il comandante, il corpo è sottomesso ad essa“. Con la tranquillità della mente, i movimenti saranno delicati e aggraziati.
Per quanto riguarda la “forma” (taolu in cinese), ci sono solo Xu (vuoto), Shi (solido), Kai (aperto) e He (chiuso). Kai non significa solo aprire i quattro arti ma anche la mente, He significa chiudere la mente insieme ai quattro arti. La perfezione si ottiene quando si uniscono e si armonizzano le parti interne ed esterne in un insieme completo.
Tutto ciò e molto di più è spiegato egregiamente nei Classici del Tai Chi di Wang, Wu e Li.
10. Intenzione e Qi interagiscono
In breve: l’intenzione della mente (spesso detta erroneamente Yi, ma in realtà si tratta di Xin, ovvero “cuore” o mente consapevole – Yi riguarda invece la mente subconscia) genera il movimento del Qi (energia vitale), che a sua volta sostiene il movimento del corpo.
11. Individuare l’immobilità nei movimenti
In generale ciò significa che dentro ogni immobilità (jing) già è in atto un movimento (dong) e dentro ogni movimento è già iniziato il processo dell’immobilità.
Nel Tai Chi Chuan il movimento si fonde inoltre con la tranquillità e mentre si eseguono i movimenti, si deve mantenere la tranquillità nella mente.
Nel corso di secoli di evoluzione di quello che oggi chiamiamo Tai Chi (che in passato aveva altri nomi e metodi:) si è scoperto che durante l’esecuzione della “forma”, più lento è il movimento, migliori sono i risultati in molti aspetti. Questo perché quando i movimenti sono lenti, anche il respiro diventa lento e profondo, così può affondare in modo naturale nel dantian basso facendo sì che il Qi lo segua. Questo modo di praticare ha anche un effetto rilassante psicofisico.
Inoltre il movimento lento dona il tempo al praticante di lavorare e concentrarsi profondamente su un aspetto o di lavorarne in modo dettagliato più di uno. Cosa che in velocità non avviene.
Gli studenti di Tai Chi che avranno una migliore comprensione di tutto ciò, attraverso uno studio attento e una pratica persistente, raggiungeranno certamente ottimi risultati.
12. Movimento e immobilità sono uniti
Questa frase si addentra ulteriormente al discorso già iniziato al punto 11. Significa che in ogni movimento c’è un principio di immobilità e dentro ogni immobilità c’è un principio di movimento. Non esiste qualcosa completamente immobile e o completamente in movimento. Dentro yin c’è yang e viceversa. Questo aspetto filosofico va reso consapevolezza corporea e mentale durante la pratica.
13. Procedere uniformemente postura dopo postura
Nel Tai Chi Chuan si focalizza l’attenzione sulla mente anziché sulla forza dei movimenti. Dall’inizio alla fine, si è continui e in un cerchio senza fine, proprio “come un fiume che scorre senza fine” (cit. dei Classici del Taijiquan).