Un’analisi del comportamento sociale e dei modelli culturali
La storia dell’umanità è scandita da un ciclo perpetuo di distruzione e rinascita, un fenomeno che si ripete in modo sconcertante per chi vive il passaggio, in tutte le epoche e in tutte le culture. Questa riflessione, che affonda le sue radici nelle osservazioni storiche, filosofiche e sociali, ci porta a interrogarci sul perché l’essere umano sembri incapace di rompere questo ciclo, nonostante millenni di progresso e innovazione.
La maschera comportamentale e il bisogno di autenticà
Nella società contemporanea, molti di noi indossano quella che possiamo definire una “maschera comportamentale”. Questo è un filtro sociale che ci permette di convivere con gli altri senza invadere il loro spazio fisico, intellettuale ed emotivo. Questa maschera è fondamentale per evitare di offendere o ferire gli altri, ma può portare alcune persone – soprattutto coloro che non coltivano la propria parte spirituale – ad una tensione interiore che spinge verso quello che viene percepito come il desiderio di autenticà.
Spesso, chi riesce a rompere questo schema, ignorando completamente il rischio di offendere, può essere percepito come genuino e autentico. Questo accade persino quando il comportamento è apertamente offensivo o irrispettoso. E tale tipo di spontaneità, che sacrifica il rispetto, sembra attrarre molte persone. Un fenomeno che possiamo osservare nel successo di personaggi pubblici, comici e influencer, politici e personaggi dello spettacolo che basano la loro popolarità su atteggiamenti anti-politically correct.
Il successo di chi infrange le regole
In alcuni casi, questo fenomeno raggiunge estremi preoccupanti. Prendiamo l’esempio di personalità pubbliche che si concentrano sull’umorismo offensivo, persino contro categorie vulnerabili come i disabili o altri tipi di minoranze. Nonostante la crudeltà evidente di tali comportamenti, queste persone attraggono una vasta schiera di seguaci. Questo avviene perché molte persone, frustrate dalle norme sociali, si identificano in queste figure. Esse rappresentano un’ideale di libertà d’espressione che altri non osano avere, e ciò li rende sfortunatamente simboli da emulare.
Questa dinamica oggi è massicciamente amplificata dai social media, che premiano contenuti polarizzanti. Più un contenuto genera reazioni – in particolare quelle negative – più viene promosso dagli algoritmi, creando un ciclo perverso in cui l’offesa diventa uno strumento di visibilità e potere.
Questa storia inizia da un piccolo reperto, una minuscola falange fossile vecchia 70000 anni appartenuta a una bambina: ci racconta di una nuova forma umana primitiva che abitava il nostro pianeta insieme ai Neanderthal e a Homo sapiens. Oggi, grazie alle nuove tecnologie di analisi genetica, in pochi grammi di osso è possibile scoprire, con una precisione impensabile fino a pochi anni fa, i segreti della nostra lunga epopea, a partire dal momento in cui i nostri progenitori hanno lasciato la culla dell’Africa per dirigersi verso l’Europa e l’Asia.
La fragilità delle norme morali
Le norme morali, sebbene cruciali per la convivenza, non sono sempre sufficienti a contenere i comportamenti dannosi. Tuttavia, il rispetto della diversità e della vita altrui non è necessariamente qualcosa che deve essere insegnato come una regola. Esistono molti individui che possiedono questa qualità intrinsecamente, una sorta di moralità naturale che li spinge a rispettare gli altri senza bisogno di imposizioni esterne o norme culturali.
Dall’altro lato, esistono persone il cui comportamento è guidato dal narcisismo, dal cinismo e dall’egoismo. Questi individui percepiscono sé stessi come unici e superiori, calpestando deliberatamente i confini altrui. Quando tali figure ottengono visibilità, specialmente attraverso i social media o i media tradizionali, si crea un effetto domino: altri, trattenuti dalle norme sociali, si sentono autorizzati a emularli, giustificando il loro comportamento come un atto di libertà personale.
La pericolosità dei modelli sociali
Il problema diventa ancora più grave quando queste figure occupano ruoli di potere o influenzano milioni di persone. Le persone molto conosciute hanno un impatto enorme sulla società. Se questi modelli promuovono egoismo e mancanza di rispetto, contribuiscono a un deterioramento dei valori fondamentali, alimentando tensioni sociali e polarizzazioni.
In questo scenario, vediamo un ritorno al tribalismo: un “noi contro loro” che rafforza la logica del dominio e della forza. Questo approccio tribale mina il principio fondamentale della libertà personale – e della democrazia (ti potrebbe anche interessare: Crisi della democrazia? Esplora la Via dell’equilibrio Yin Yang) – che dovrebbe sempre essere limitata dal rispetto della libertà altrui. La crescente accettazione di comportamenti narcisistici e aggressivi alimenta le ultra-destre, che si impongono attraverso la violenza fisica, psicologica e dialettica.
Un ciclo inevitabile?
La storia sembra suggerire che questo ciclo di distruzione e rinascita sia inevitabile. Come insegnano sia il buddhismo che il daoismo, l’impermanenza è una regola universale. Per quanto ci si sforzi di mantenere uno stato di grazia, il cambiamento è inevitabile. Questo ciclo, tuttavia, non è privo di significato: rappresenta un’opportunità per l’umanità di rinnovarsi e crescere, anche se spesso a costo di enormi sofferenze.
L’importanza della consapevolezza collettiva
Sebbene non sia possibile interrompere il ciclo, possiamo però sviluppare una maggiore consapevolezza su come affrontarlo evitando al minimo la sofferenza della vita altra. L’educazione al pensiero critico e alla responsabilità sociale potrebbe mitigare l’impatto della ripetizione ciclica di questi fenomeni. Comprendere che ogni epoca porta con sé sfide ricorrenti ci aiuta a preparare risposte più equilibrate, evitando di cadere nelle stesse trappole di sempre.
Inoltre, la tecnologia e la globalizzazione hanno accelerato il ciclo storico, rendendo i cambiamenti più rapidi e imprevedibili. Questo aumenta il rischio di instabilità, ma al contempo offre nuove opportunità per una crescita collettiva più consapevole.
Un approfondimento sugli illuminati
Questo ciclo coinvolge anche le persone “illuminate” o “risvegliate”, coloro che comprendono e accettano l’impermanenza, e si impegnano a guidare gli altri verso una maggiore consapevolezza. Nel prossimo articolo, esploreremo il ruolo di queste figure, il loro impatto nei momenti storici di crisi e rinascita, e il loro destino spesso paradossale.