combattere il cambiamento climatico

Secondo l’Environmental Working Group: 350 milioni di abitanti che rinunciano alla carne e al formaggio, per un solo giorno alla settimana, equivale, in termini di emissioni tossiche, a non far percorrere alle automobili 146 miliardi di chilometri. Quindi quel che possiamo fare per il clima del nostro pianeta è molto, dato che il nostro impegno può andare ben oltre il non mangiare carne e formaggio un giorno alla settimana.

La maggior parte delle persone è cosciente che il cambiamento climatico sia un problema reale e che bisognerebbe fare qualcosa al riguardo, ma sembra che allo stesso tempo si demandi questo problema a qualcun altro, di solito, ai governi che ormai completamente schiavi delle politiche economiche globali. Quello che andrebbe compreso, lontani dalle utopie (non abbiamo più tempo per quelle), è che: nessun governo si impegnerà mai a risolvere il problema dei cambiamenti climatici, tranne che le eventuali soluzioni non siano comode economicamente per qualte potente multinazionale. Ma ormai dovrebbe essere chiaro a tutti che profitto, capitalismo e liberismo non sono compatibili con la salvezza del pianeta sul quale viviamo.

Ovviamente siamo impotenti se pensiamo di trasformare autonomamente i settori dei trasporti, dell’energia e dell’industria, e quindi vogliamo che un essere onnipotente lo faccia per noi. Ma questo senso di impotenza non ci aiuta a favorire il nostro obiettivo comune, ovvero salvare la Terra che è la casa di tutti.

Fortunatamente, ci sono molte cose che possiamo fare come individui partecipanti al popolo di consumatori del mondo. Ho quindi deciso di elencare 8 cose che potrebbero sembrare piccole, ma in realtà sono molto potenti e possono fare la differenza tra un mondo che va a rotoli e un mondo che viene risanato. Ovviamente la lista di cose utili comprenderebbe centinaia di piccole scelte quotidiane, ma da qualche parte bisogna pur cominciare, quindi iniziamo con 8 cose.

Ecco quindi una lista delle azioni semplici che possiamo fare e che funzionano:

1. Diventa vegetariano o, meglio ancora, vegano

La quota di emissioni di gas serra derivante dall’allevamento animale è solitamente fissata tra il 14,5% e il 18% , ma il Worldwatch Institute ha riscontrato molte sviste in quei calcoli che, se correttamente calcolati, portano i gas serra causati dagli allevamenti fino al 51%. Sconcertante, non credi? Si tratta di più della metà! Questo significa che se anche riuscissimo a rendere non inquinanti tutti i trasporti, l’energia, l’industria e il commercio nel mondo, avremmo comunque svolto meno della metà del lavoro. Dato che l’altra metà dei gas serra inquinanti deriva dalla produzione di carne e latticini, quello che ci tocca fare è di rifiutarci di mangiare carne e formaggio. Ma se questo ti sembra troppo impegnativo, considera di rinunciare alla carne e al formaggio almeno tre giorni alla settimana. Sarà l’azione più importante che puoi intraprendere!

Non dimenticare mai che l’unico modo di cambiare il mondo è cambiare se stessi.

2. Mangia cibo biologico quanto più possibile

Il cibo biologico è un bene per il nostro organismo dato che in questo modo ingeriamo meno pesticidi. Inoltre il cibo bio viene coltivato senza fertilizzanti sintetici, la maggior parte dei quali sono sottoprodotti della raffinazione del petrolio. Quando acquisti una mela convenzionale, stai dando indirettamente un contributo all’industria del petrolio che sta contribuendo a devastare casa nostra, la terra.
Meglio mangiare cibo biologico delle piccole filiere alimentari.

Altre cose da fare per contrastare il cambiamento climatico…

3. Quando puoi scegliere, acquista sempre “prodotti a km 0”

Non sto parlando di frequentare negozi locali che si danno arie alternative e alla moda, cavalcando l’onda della coscienza ambientalista ma che vendono roba prodotta in Cina. Sto dicendo di acquistare prodotti di produzione locale realizzati con materiali di provenienza locale. Questo vale soprattutto per il cibo, ma non solo.
Quando riduciamo al minimo il trasporto delle merci, attenuiamo, non poco, i cambiamenti climatici.

Di recente il web è stato bombardato da una pubblicità di una compagnia che ci invita ad acquistare i suoi braccialetti realizzati in plastica riciclata raccolta nell’Oceano Pacifico. A prima vista l’idea sembrerebbe nobile, ma se ci pensi bene… Per poter trasportare quel singolo pezzo di plastica dall’Oceano Pacifico sino a casa tua verranno immesse nell’aria quintali di emissioni gassose. Non proprio un km 0.
Attenzione quindi ad aderire a iniziative che in verità nascondono il tentativo di sfruttare la tua sensibilità ambientale per fini di lucro.
Se ti piace l’idea di fare acquisti e regali in materiali riciclati, fai un giro nella tua città e sicuramente scoprirai che c’è qualche artigiano/a locale che ricicla i rifiuti per fare bracciali o altre cose bellissime. Aiuta i creativi locali, non le industrie e i brand di successo. Compra dagli artigiani che hanno una coscienza ambientalista, così contribuisci all’economia locale ed eviti, davvero, di contribuire all’inquinamento.

I singoli gesti dei singoli creano un mondo pulito per tutti.

4. Vivi nel clima naturale

Uno dei grandi contributi che possiamo dare riguarda le nostre abitudini residenziali: riscaldamento e raffreddamento domestico. Viaggiamo dalle nostre case ai nostri luoghi di lavoro con l’aria condizionata o il riscaldamento perennemente accesi e questo è innaturale. Certo, abbiamo bisogno di regolare le temperature del clima per proteggerci dal gelo in inverno e dalle temperature altissime in estate, ma abbiamo davvero bisogno che la temperatura intorno a noi sia costantemente alla media di 18 °C in estate e 28 °C in inverno?

Un tempo vivevamo tranquillamente le differenze di temperatura tra estate e inverno. Oggi sembra che non possiamo più vivere se la temperatura intorno a noi non è innaturale 365 giorni all’anno.

Dovremmo cercare di usare condizionatori e riscaldamenti per regolare le temperature più estreme. Difatti possiamo vivere senza problemi anche se in casa ci sono 19 °C in inverno e 28 °C in estate. Il paradosso, invece, è che abitiamo in case dove ci sono 18 °C gradi in estate e 28 °C in inverno, ovvero l’opposto! Questo non è vivere in modo naturale e contribuisce al riscaldamento globale del pianeta.

5. Fai asciugare i vestiti in modo naturale

Da quando ho smesso di usare un asciugabiancheria, mi sento meglio con la mia coscienza, dato che abbasso i miei consumi di combustibile fossile, inoltre i miei vestiti durano molto più a lungo. Il che significa che non ho bisogno di comprare vestiti nuovi troppo spesso. E significa anche che non mi vengono spediti nuovi vestiti dentro mercantili provenienti dall’Asia che bruciano combustibile fossile.

Il problema dell’asciugabiancheria è fortunatamente relativo in Italia, dove abbiamo un clima favorevole e sono poche le famiglie che adottano questa soluzione consumista. Ma in molte parti del mondo questo elettrodomestico è sempre abbinato alla lavatrice. Quando vivevo in Australia, ad esempio, ricordo che ogni casa ne possedeva una, con mio grande stupore, dato che il clima australiano era estremamente caldo e fare asciugare i vestiti all’aria aperta era estremamente semplice. Di recente ho verificato che anche in Thailandia, altro paese molto caldo, le asciugabiancheria si stanno diffondendo sempre di più. Queste sono aberrazioni di società consumiste nelle quali la popolazione non ha alcuna coscienza di quello che sta accadendo nel mondo.

Non farti prendere da queste manie dannose e continua a stendere la tua biancheria in balcone, in terrazza o dentro casa…

6. Usa quanto più possibile i tuoi bei piedi

Ogni volta che guidi un’auto, aiuti gli “imperatori del petrolio” a inquinare la nostra Terra. Ogni volta che vai in bicicletta aiuti il pianeta e prendere una boccata d’aria pulita. Dove ci sono molti ciclisti, le infrastrutture per le biciclette hanno maggiori probabilità di ottenere supporto economico da parte delle amministrazioni locali. Dove ci sono molti pedoni, la maggior parte dei dipartimenti dei trasporti cercheranno di rendere le strade più sicure e più amichevoli per le persone, non per le auto.

Il cambiamento inizia da te!

7. Non prendere la scusa dei bambini per fare guerra al mondo. Senza ambiente tutelato non c’è alcun futuro per i tuoi figli e per i tuoi nipoti.

“Ho figli, quindi devo comprare carne”; “Ho figli, quindi devo guidare una macchina”. Queste affermazioni sono come dire: “Ho figli, quindi devo distruggere il loro futuro”.
I ricercatori stimano che ogni bambino aumenta di circa sei volte l’immissione di carbonio nell’ambiente da parte del genitore coinvolto!
Fai crescere dei piccoli vegetariani, che sappiano vivere in modo etico e coscienzioso l’ambiente, godendo del trasporto pubblico e della bicicletta.

8. Riutilizza prima di riciclare

Il riciclaggio è emerso come una virtù prima che sapessimo di avere un problema climatico, ma ora si scopre che il trasporto e la lavorazione dei materiali per il riciclaggio in realtà (come accennato al punto 3) contribuisce in modo intenso all’immissione di carbonio nell’ambiente.
Il riciclaggio utilizza meno energia rispetto alla produzione di beni materiali creati da zero, ma il riutilizzo è sicuramente più pulito e onesto.

Come hai potuto capire, sono tante le piccole azioni quotidiane che puoi intraprendere per aiutare il mondo agonizzante nel quale viviamo.
Un ultimo esempio eclatante, utie a dare l’idea dei danni che facciamo senza rendercene conto è il seguente…
Gli italiani sono tra i principali consumatori di caffè a mondo. Ma lo sai che per la produzione di una singola tazzina di caffè si consumano ben 140 litri d’acqua? Per restituire alla mente un’immagine di quel che significa ciò, basta pensare che 140 litri di acqua equivalgono a circa 12 casse contenenti 6 bottiglie d’acqua da 2 litri. Ti rendi conto? Adesso pensa alle decine di milioni di caffè consumati nei bar italiani giornalmente e poi fai un rapido calcolo mentale. Non è forse assurdo bere il caffè (che oltretutto fa male alla salute)?

Written by

Valerio Bellone

Valerio Bellone studia e fa continua ricerca sul Taichi Chuan, il Qi Gong e la Meditazione. È autore del primo e unico saggio mai scritto in italiano sui primi tre Classici del Taijiquan cinesi.
Il suo percorso inizia con il wushu moderno e successivamente si sposta alla fonte della tradizione del Taiqjiuan studiando inizialmente lo stile di Cheng Man Ching e successivamente lo stile madre originale della famiglia Yang.
Tiene regolarmente corsi di Taichi, Qi Gong e Meditazione nella città di Palermo e scrive articoli di divulgazione su queste materie.