Riguardo all’autore: il Signor Chen Yao Ting (陈耀庭) è nato a Hangzhou nel gennaio 1937. È professore presso l’Università dell’Industria chimica di Pechino ed è noto in Cina come esperto di Scienza dei materiali, oltre a essere  beneficiario di sussidi speciali del Ministero degli Affari Nazionali. Essendo un amatore e appassionato di Taijiquan, iniziò ad apprendere la forma antica dello stile Yang da Niu Chun Ming (牛春明) all’inizio del 1950. Nel 1960, andò a Pechino per imparare lo stile Wu e il tui shou (mani che premono) di Liu Wan Cang (刘晚仓), un famoso Maestro del Taijiquan con il quale studiò per più di 10 anni. Negli anni ’70 e ’80 seguì gli insegnamenti di Gao Zhan Kui (高占奎) e Zhu Huai Yuan (朱怀元), imparando lo stile Yang antico tramandato da Wang Yong Quan (王永泉). Inoltre imparò da altri maestri noti come: Wu Tu Nan (吴图南), Yang Yu Ting (杨禹廷), Wang Pei Sheng (王培生), Sun Jian Yun (孙剑云) e Hao Shao Ru (郝少如). Il signor Chen è attualmente il vice Presidente Onorario della Wang Yong Quan Taijiquan Research Society.

BREVE INTRODUZIONE

Tutti sanno che sapere adoperare bene la vita (腰, yao) e i fianchi (胯, kua) è fondamentale per l’apprendimento del Taijiquan. Ma oggigiorno, osservando la pratica di molte persone, sarebbe riduttivo dire che si pratica in modo diverso dai metodi adoperati dai Maestri famosi del passato, infatti sì può dire che la pratica è divenuta opposta. Quindi ho deciso, sulla base di ciò che ho ascoltato e visto durante le sessioni di pratica con i vecchi maestri negli ultimi 60 anni, di scrivere questo articolo sui requisiti nella pratica del Taijiquan per l’allenamento di vita e fianchi, così che gli appassionati abbiano un riferimento.

Niu Chun Ming e le sue indicazioni riguardo all’avere vita e fianchi rilassati

Niu Chun Ming è stato un noto ed esperto praticante di arti marziali e Maestro di Taijiquan della precedente generazione. Nel XX secolo seguì il suo Maestro Yang Cheng Fu (杨澄甫) nel sud della Cina e in seguito si stabilì a Hangzhou (杭州). Dopo la liberazione della Cina (seconda guerra mondiale), il premier Zhou En Lai (周恩来) organizzò per lui l’incarico di insegnare il Taijiquan al presidente Mao Zedong (o Mao Tse-tung 毛澤東, 毛泽东).
Durante i giorni normali insegnava il Taijiquan in un giardino a West Lake (西湖). Il suo insegnamento era molto severo, esigente e meticoloso. Ricordo un episodio particolare: un giorno un uomo di mezza età si piego sulle gambe durante la sua pratica dei passi. Il Maestro Niu gli disse di non accovacciarsi, ma l’uomo continuò nel suo fare. In modo impaziente il Maestro Niu puntò il dito verso il gabinetto vicino e disse: “Vai ad accovacciarti lì“. A quel punto l’uomo si inginocchiò davanti a lui e il Maestro si voltò dicendo con tono scherzoso: “Se vuoi inginocchiarti, torna a casa e inginocchiati davanti a tua moglie nella camera da letto, non hai bisogno di inginocchiarti a casa mia“. Questo incidente che non potrò mai dimenticare mi consentì di capire la differenza tra accovacciato/abbassato sulle ginocchia e rilassato nella vita e nei fianchi. Mi è stato di grande aiuto durante il mio apprendimento del Taijiquan.


Le istruzioni di Yang Yu Ting (1887-1982) consentono di realizzare “L’asino peloso che tira il mulino” (毛驴 拉 磨)

Negli anni ’60 il mio amico Chen Hui Liang visitò insieme a me il vecchio Yang per chiedere consigli utili per praticare adeguatamente il Taijiquan. Ci disse: “…praticare il Taijiquan é come quando un asino peloso trascina il mulino”. A quel tempo, non riuscivo a capire cosa intendesse. Tuttavia, con il passare del tempo, mi resi conto che quelle parole erano il principio, il fondamento e la direzione del Taijiquan, e oggi ne faccio tesoro.
L’asino peloso che tira il mulino” significa che io (il mio corpo) sono il mulino mentre l’asino peloso é il mio Yi (la mia mente). Dopo il giro di rotazione dell’asino peloso, divento passivo e in questo modo sono in grado di rilassarmi e di attivare la mia vita. Fare Taijiquan è diverso dal pugilato o dalla lotta libera, perché nel Taijiquan la nostra vita non deve emettere la forza. Se la nostra vita (fianchi) usa la forza per guidare le mani, diventa rigida e questo è errato. Un detto nel manuale del Taijiquan dice che la vita deve essere “vivace come la ruota” (活 似 车轮).
Nei tempi antichi il carro era trainato dagli animali e le ruote giravano passivamente a differenza di quello che accade oggi con le ruote dell’automobile che ruotano attivamente. In breve, “l’asino peloso che tira il mulino” è il metodo di allenamento specifico del Taijiquan, ovvero “usare la mente, non la forza“, in questo caso “l’asino peloso” rappresenta quindi la “mente”.


I requisiti di Wu Tu Nan che “l’esterno conduce l’interno” (外带 内) e lo “scopo guida il radicamento” (稍带 根)

Un giorno, il mio amico Chen Hui Liang mi disse che il vecchio Wu era molto arrabbiato con Chen Jia Cang (陈家 仓) dato che quest’ultimo chiedeva al vecchio Wu se “l’esterno conduce l’interno” o “l’interno conduce l’esterno”? E, anche se “l’intento guida il radicamento” o “ll radicamento guida l’intento“? Il vecchio Wu, con un tono parecchio arrabbiato, disse: “Hai fatto questa domanda due volte. Ti ho detto chiaramente che l’esterno guida l’interno e lo scopo guida il radicamento. Se non mi credi, vai via. Perché vieni a imparare da me?”.
A quel tempo Yang Jia Cang seguiva il vecchio Wu da molti anni e stava imparando molto bene, quindi perché il vecchio Wu era così arrabbiato? Improvvisamente capii che questa risposta evidentemente conteneva qualche indicazione molto importante. Più tardi mi resi conto che era simile a quello che Yang Yu Ting aveva detto riguardo “all’asino peloso e il mulino”.
Se non è “l’esterno a guidare l’interno” e “l’intento a guidare il radicamento”, la vita è come morta e non si sarà mai in grado di emettere il potere del Taiji (太极 劲), usare la forza dell’avversario e ottenere l’abilità di usare “100 grammi possono rovesciare 450 kg”. Ecco perché il vecchio Wu era così scocciato della domanda.


Le istruzioni di Wang Yong Quan e Zhu Huai Yuan sono: non usare la posizione accovacciata, non collassare la vita e anche: quando si pratica il Taijiquan si devono usare i polsi.

Negli anni ’70 e ’80, Yu Tong He (于 桐 和) imparò il Taijiquan da Gao Zhan Kui e Zhu Huai Yuan. Il Maestro Gao e il Maestro Zhu erano due dei primi discepoli di Wang Yong Quan. Yu Tong Lui e suo padre erano vecchi colleghi presso il Concord Hospital di Wang Yong Quan e Zhu Huai Yuan, quindi le loro relazioni erano buone. Un giorno Yu Tong mi mostrò un libretto scritto a mano intitolato “Push Hand Guide” che fu registrato e compilato da Zhu Huai Yuan mentre stava imparando con Wang Yong Quan. Considero questo un tesoro. Nella seconda pagina era sottolineato “non usare la posizione accovacciata“, “le due mani sono le uniche responsabili dell’apertura della porta del potere della vita (dei fianchi)“.

Il vecchio Wang disse: “La vita non deve collassare, le gambe non devono scendere in modo rigido, durante la pratica, bisogna usare i polsi (le mani)“. Un’enfasi speciale era posta sulla regolazione delle funzioni della mente yi (意) e del qi (气): “È necessario comprendere chiaramente che il qi è il leader, la forza motivante, mentre la forma e le posture esterne sono i seguaci, ovvero quel che viene guidato. Ed entrambi devono essere controllati dalla mente“.
(Dal libro “Yang Style Taijiquan Taught di Wang Yong Quan con le sue citazioni e foto” scritto da Liu Jin Yin 刘金 印).
Le espressioni e citazioni sopra riportate spiegano chiaramente quel che viene detto nel manuale del Taijiquan, ovvero “Yi e Qi sono i governanti, mentre le ossa e la carne sono i sudditi“.


CONCLUSIONI

Penso che per imparare bene il Taijiquan devi prima essere certo di ciò che stai imparando, come imparare a “prendere in prestito la forza” (借力 facendo uso della forza dell’avversario) e “100 grammi possono rovesciare 450 chili“. Inoltre, devi addestrarti a “usare la mente invece della forza“, provando a sperimentare pazientemente gli altruisti insegnamenti dei Grandi Maestri sopra menzionati, in particolare i seguenti: “non usare mai la posizione accovacciata“; “usa la mente per condurre“; “la vita deve essere vivace e non deve mai usare la forza“; il verso “usa il cuore (xin) per guidare il qi, usa il qi per motivare il corpo” è forse difficile da comprendere, ma penso che le analogie fornite dai grandi maestri sopra menzionati sono molto facili da comprendere. Ma la vera domanda che devi porti è se vuoi allenarti nel modo dei Grandi Maestri.
Il Maestro Zhu Huai Yuan disse: “Non usare la forza, non cercare ciecamente e ricerca (fai delle prove) sul corpo dell’avversario; inoltre non usare le mani per spingere e afferrare gli altri“. Egli aveva insegnato e allevato molti esperti di Taijiquan, come Li He Sheng (李和生), Shi Ming (石明) e Zhu Chun Xuan (朱春煊), mostrando l’efficacia del suo metodo di insegnamento.

Quando mi hanno chiesto come addestrarsi bene nel Taijiquan, al seminario sull’istituzione di TAILJlQUAN NET in Cina, ho scritto la seguente canzone:

Due mani come il vento di primavera che soffia sul salice,
Entrambe le gambe sembrano calpestare una barca galleggiante,
La campana della notte di Nan Ping è appesa a Bai Hui,
Ascoltando tranquillamente il suono maestoso che si diffonde in tutto il mondo.

Il significato è: due mani non solo oscillano dolcemente nel vento come i rami di un salice, ma anche e soprattutto vengono mosse in modo passivo dal vento di primavera che è yi (la “mente” 意).
Entrambe le gambe sembrano calpestare una barca in un modo elastico, come menzionato nel manuale del Taijiquan: “Oscillando da un lato all’altro come per entrare nelle onde, leggere in alto e pesanti in basso così da non barcollare”.
Il terzo versetto si riferisce alla forma del corpo che deve essere dritta come una campana di rame appesa in un tempio, mentre diffonde onde sonore. Il tuo cuore (xin) deve essere calmo e la mente deve seguire in modo tale da non pensare di ferire le persone e non perseguire ostinatamente qualsiasi cosa, ma lasciare che le grandi onde sonore si diffondano verso l’universo.

Written by

Valerio Bellone

Valerio Bellone è un ricercatore e praticante di lunga data nel campo del Taichi Chuan, del Qi Gong e della Meditazione. È autore del primo e unico saggio in italiano dedicato ai tre Classici del Taijiquan, un’opera fondamentale per gli appassionati della disciplina.
Il suo percorso ha inizio nel wushu moderno, per poi approdare alla tradizione autentica del Taijiquan. Ha studiato lo stile di Cheng Man Ching e successivamente l'originale stile Yang della famiglia, approfondendo gli aspetti teorici e pratici di questa antica arte.
Oggi insegna regolarmente Taichi, Qi Gong e Meditazione a Palermo e divulga con passione questi argomenti attraverso articoli e pubblicazioni specialistiche.
In passato è stato un fotografo di viaggio, raccontando il mondo attraverso il suo obiettivo. Scopri di più sul suo lavoro fotografico visitando il sito valeriobellone.com.