La forma è una peculiarità delle arti marziali cinesi. Esistono forme che possono essere eseguite da soli, in due o più persone, a mani nude o con le mani armate (spada, sciabola, lancia, ecc). Ogni movimento svolto durante la forma è eseguito sulla base dei significati offensivi e difensivi dell’arte marziale che si sta praticando.
Le forme generalmente sono il risultato dell’impegno, delle esperienze e dello studio di svariate generazioni di praticanti. Difatti le forme evolvono nel tempo pur mantenendo dei principi immutabili.
Una buona forma può essere un contenitore di molte tecniche, applicazioni e variazioni, nonché strategie, ma queste sono state, nel corso del tempo, tenute segrete e difficilmente rivelate in pubblico e durante le sessioni con le classi aperte a tutti. Inoltre molte forme, come nel caso del Taijiquan, si concentrano più su quelli che sono principi per sviluppare i Jin (approfondisci qui), piuttosto che su tecniche vere e proprie.
Durante la pratica di alcune forme standard si possono enfatizzano tecniche forti e potenti utili all’attacco (colpi) o movimenti morbidi e cedevoli utili all’aspetto difensivo (controllo).
Le regole di base della forma a solo
L’arte marziale ha una lunghissima storia in Cina e i cinesi hanno fortemente enfatizzato il concetto di “armonizzare le sostanze interne con quelle esterne”, cercando di dimostrare la relazione e la connessione tra abilità e potere.
Le sostanze esterne si riferiscono ai movimenti e alle posizioni di mani, occhi, corpo e piedi. Le sostanze interne si riferiscono allo spirito (shen), all’energia vitale (qi) e al potere (yi). Ogni movimento del corpo è controllato dal sistema nervoso, influenzato dagli organi interni. Un movimento è perfetto solo quando è in grado di coordinarsi con le sostanze interne. Allo stesso tempo, le sostanze interne saranno migliorate dai risultati ottenuti durante l’azione delle sostanze esterne.
Le sostanze interne ed esterne sono connesse e complementari (esattamente come YinYang). L’armonia esterna è dettata da quella interna e questa a sua volta dipende da quella esterna. Da un punto di vista tecnico in genere è meglio iniziare con il lavoro sulle sostanze esterne in modo che le sostanze interne possano essere successivamente armonizzate.
Le armonie interne ed esterne delle arti marziali cinesi antiche si basano su un principio filosofico: “Armonia tra uomo e universo”.
I fondamentali della forma a solo
Quando si esegue la forma a mani nude o a mano armata, bisogna farlo eseguendo posizioni e variazioni corrette:
- le mani e gli occhi devono andare insieme;
- lo spirito è concentrato e l’energia fluisce senza intoppi;
- la respirazione è corretta;
- il ritmo è chiaro.
Tutti questi attributi non sono separati, al contrario dovrebbero viaggiare insieme, devono essere connessi e complementari.
Postura
Si riferisce al completamento di un movimento fisico. È un movimento statico nello spazio.
Tecnica
Si riferisce al movimento, all’azione, di una specifica parte del corpo. È corretta se:
- c’è il giusto posizionamento delle diverse parti del corpo;
- quando una parte si muove, le altre parti si muovono in modo esatto e accurato;
- quando si è in movimento, i poteri di concentrazione e rilascio sono adeguati e precisi.
Posizione del corpo
Il corpo può mostrare molte posizioni. La posizione del corpo non è isolata, bensì viene collegata a tutte le parti del corpo che si impegnano in manovre offensive e difensive. Poiché il busto è il connettore principale tra la parte superiore e inferiore del corpo, quando siamo in movimento, il busto deve muoversi in accordo con i piedi.
Quando i piedi avanzano, il corpo deve seguire. Quando il corpo si muove, i piedi devono fare un passo per sostenere. Questo tipo di esecuzione è correttamente espressa nell’interazione duro e morbido, coordinazione ed equilibrio.
Quando si completa ogni posizione del corpo, si deve prestare attenzione alla vita e ai piedi. Quando le mani e i piedi si muovono, il corpo dovrebbe muoversi di conseguenza per sostenere.
Per posizionare correttamente il corpo, è necessario ricercare, analizzare e comprendere il significato offensivo e difensivo di ogni movimento. Ciò è particolarmente vero nei movimenti di transizione.
Movimenti oculari
Si riferisce ai movimenti degli occhi in coordinazione con i movimenti delle mani e del corpo.
L’occhio è la finestra aperta per lo spirito. Pertanto gli occhi e le mani devono andare insieme per esprimere il significato delle sostanze interne. Nelle pratiche della forma a solo, se non si applicano correttamente i movimenti oculari, il movimento corporeo non ha spirito ed è una forma senza vita. Se i movimenti degli occhi sono incorporati in ogni tecnica, si è in grado di esprimere il vero significato dietro ogni tecnica.
Nella forma a solo, gli occhi svolgono due funzioni: concentrarsi e seguire. Concentrarsi significa che gli occhi si concentrano su un soggetto o una direzione specifica. Questo viene spesso applicato durante il completamento di un movimento. Seguire significa che gli occhi seguono una parte specifica del corpo o dell’arma fino al completamento di un movimento. Questo viene spesso applicato all’inizio del movimento fino alla fine.
Il coordinamento delle mani e degli occhi è uno dei criteri per determinare la correttezza di un movimento. Se il movimento non è corretto, influisce sulla rivelazione dello spirito e influisce sulla qualità del movimento stesso. Quando un movimento manca uno dei due componenti, non è un movimento perfetto.
Spirito
Questo si riferisce alla condizione della concentrazione. Si riferisce anche alla comprensione e al coinvolgimento dei significati di offesa e di difesa dell’arte marziale: ritmo, potenza, respiro e grazia.
Energia
Si riferisce a un tipo specifico di potere nell’arte marziale. È generato sotto il controllo dell’yi e del qi. Comunemente indicato come jin tra i praticanti delle arti marziali cinesi. Esso può essere morbido e duro.
Quando si rilascia jin (talvolta scritto jing) si dovrebbe prestare attenzione al coordinamento e all’integrazione in modo che le sostanze interne ed esterne lavorino insieme.
Respirazione
Quando si pratica la forma a solo la respirazione dovrebbe seguire uno standard così da avere controllo e ritmo specifici. Pertanto, in pratica, la respirazione dovrebbe seguire la natura del movimento.
A grandi linee, a livello base, si dovrebbe inspirare quando si esegue un movimento risalente e di apertura e bisognerebbe espirare quando si esegue un movimento discendente o di chiusura. Ma non è sempre la cosa corretta, ad esempio nella “concentrazione respiratoria” avviene l’inverso.
In base alla natura di un movimento, la respirazione, più avanzata, può essere divisa in: elevare, sospendere, concentrare e affondare.
Vediamo le quattro tipologie di respirazione avanzata durante il movimento.
Elevare la respirazione
Qui si fa riferimento alla contrazione del diaframma, espandendo la cavità toracica e le spalle che si estendono verso l’esterno.
Quando si esegue questo metodo di respirazione, il qi sale verso l’alto così come il centro di gravità.
Questo metodo viene spesso usato quando da una posizione bassa si passa a una posizione più alta.
Sospensione della respirazione
Quando l’inalazione è quasi completa, si ripete con forza un’altra inalazione più rapida e più breve. Questa azione fa rimanere l’aria nella cavità toracica più a lungo per supportare il completamento del movimento.
Questo è spesso applicato alla fine di una posizione alta o bassa.
Concentrazione respiratoria
Dopo aver completato l’inspirazione, si ritarda l’espirazione per coordinarsi meglio con il movimento e fornire più potenza. Generalmente, questo accade quando si esegue un colpo. Nel colpire si accelera l’espirazione in modo che l’inspirazione e il movimento vadano insieme.
Questo metodo può aumentare la quantità di energia emessa.
Respirazione in affondamento
Si tratta di un respiro profondo. Quando l’addome affonda, il torace si rilassa. Ciò abbasserà il centro di gravità. Si adopera soprattutto quando si è in una posizione più bassa.
NOTA: Questo tipo di respirazioni devono essere imparate attraverso gli insegnamenti di una persona esperta, così da evitare danni per la propria salute.
Si può facilmente constatare come un adeguato metodo di respirazione offre molti benefici nello svolgimento di un movimento. La respirazione rende il movimento più stabile, migliora le condizioni del corpo, la posizione e la tecnica.
Ritmo
Il ritmo nell’arte marziale si riferisce al ritmo di esecuzione del movimento. È spesso dimostrato in velocità, trasformazione e orientamento. Comprende i seguenti concetti: dinamico e statico, vuoto e pieno, duro e morbido, veloce e lento.
Nella forma a solo, trattare correttamente queste connessioni e relazioni influenza il ritmo e la qualità della forma. Se non si è in grado di trattare correttamente il ritmo della forma, essa non avrà molto da offrire.
Se una forma non ha alcun movimento leggero, non può avere alcun movimento pesante. Se non ha alcun movimento morbido, non può avere alcun movimento duro. Se non possiede movimenti lenti, non può avere alcun movimento veloce.
Quando si è in grado di esprimere i significati dei concetti di morbido e duro, dinamico e statico, veloce e lento, vuoto e pieno correttamente, il ritmo sarà evidente.
Di seguito un approfondimento di questi concetti.
Statico e dinamico
Nella forma dinamico e statico sono elementi importanti. Il movimento dovrebbe essere basato sul numero di movimenti diviso tra statico e dinamico.
Nella condizione dinamica, tutto il movimento dovrebbe essere collegato e continuativo. Un movimento seguito correttamente con un altro movimento senza sosta. Uno spettatore dovrebbe essere in grado di vedere questa distinzione. Nella condizione statica, esternamente, il corpo rimane immobile ma i muscoli sono in determinate condizioni dinamiche. In base alla natura del movimento, si dovrebbe applicare un metodo di respirazione corretto per rendere il corpo energico. L’occhio si concentra per dimostrare la condizione mentale, i significati offensivi e difensivi dell’arte marziale.
Vuoto e pieno
Questo è un altro concetto molto importante nell’arte marziale cinese. Vuoto è “leggerezza” e “cedevolezza”. Pieno è “duro” e “colpo”. Vuoto e pieno sono complementari all’interno dello stesso movimento.
Solo quando viene distinto vuoto e pieno (internamente) si è in grado di eseguire correttamente i movimenti con potenza.
Duro e morbido, veloce e lento
I concetti di duro e morbido, veloce e lento sono inseparabili. Quando il movimento è morbido, è lento. Quando il movimento è veloce, è duro.
Quando si è in movimento – in base al grado di cambiamento nel vuoto e nel pieno all’interno del corpo – il sistema nervoso mobilita i muscoli per rilassarsi o contrarsi in modo da poter eseguire un movimento duro e morbido, lento e veloce.
Allenamento della forma
Spesso in Cina si dice che insegnare un’arte marziale sia molto più difficile dell’insegnare una materia universitaria.
Nell’insegnamento delle arti marziali un insegnante deve dimostrare le informazioni, non basta enunciarle. Quindi il corpo, la mente e lo spirito devono essere in grado di padroneggiare e dimostare quel che viene spiegato a parole. Così come non è sufficiente aver fatti propri alcuni concetti a livello corporeo, senza conoscere a livello teorico l’intera e vasta materia qui trattata in alcuni dei punti basici.
Quindi è facilmente comprensibile che essere un buon insegnante di arti marziali non è cosa semplice. Richiede moltissimo studio. Non a caso la formazione di un buon insegnante può richiedere anche due decenni in alcuni casi. Mentre per formare un medico in genere ne servono dieci.
Tradizionalmente l’insegnamento delle arti marziali viene eseguito attraverso un processo di “modellazione”. Ovvero lo studente affianca l’insegnante ed esegue le medesime “cose”. Ma nel caso del Taijiquan in pochi sanno che ogni lezione pratica in realtà dovrebbe prima essere spiegata a livello teorico e, ad oggi, su l’aspetto della vera teoria è diventato molto difficile trovare gente preparata.
Se da un lato è comprensibile che l’insegnate deve essere bravo onde evitare di tramandare errori all’allievo, d’altra parte anche l’allievo gioca un ruolo parimenti importante dato che deve essere in grado di porsi come un bicchiere vuoto innanzi agli insegnamenti.
Metodi di apprendimento
Si può imparare dalla lettura, praticando all’interno di un gruppo e da autodidatta. Tuttavia, l’arte marziale è un’attività corporea di contatto quindi il miglior metodo di apprenderla è attraverso la vicinanza con l’insegnante. Nel corso dei secoli gli insegnanti di arti marziali hanno capito che esistono due metodi per insegnare questa materia.
Un movimento alla volta
In questo metodo ogni movimento viene trattato come un’unità. Bisogna imparare un movimento, comprenderne la tecnica, l’applicazione e le variazioni, nonché la trasformazione all’interno del corpo, prima di passare al movimento successivo. Questo metodo richiede pazienza e tempo per completare l’intera sequenza.
Questo metodo probabilmente è il migliore ed è perfetto per chiunque non abbia alcuna conoscenza precedente nelle vere arti marziali antiche.
Enfatizzare il movimento
Con questo metodo, si apprende l’intera sequenza in poco tempo. Successivamente si pratica un segmento della sequenza per comprendere la trasformazione all’interno del corpo, nonché l’applicazione e la variazione di ogni movimento. Questo metodo è migliore quando si hanno veri precedenti e conoscenze delle arti marziali (non sport da combattimento, che sono un’altra materia, sebbene molti si ostinino a non volerlo comprendere).
Pratica
Dopo che viene imparata la sequenza completa, si ha familiarità con i movimenti, con le tecniche e con le posture, al fine di capire meglio le applicazioni e migliorare le abilità, è necessario esercitarsi quotidianamente nella forma.
Smontaggio
Sebbene si sia imparata la forma e si comprenda ogni movimento, tecnica e postura dall’allenamento sopra descritti, questo non è sufficiente per usarlo nel combattimento marziale. Difatti bisognerà smontare ogni movimento e praticare ogni singola tecnica (o jin nel caso del Taijiquan) separatamente. In questo modo si potrà comprendere la differenza tra quel che è visibile da quello che non lo è.
Variazioni
Esistono molte varianti per ogni forma con diversi obiettivi di allenamento. Ogni allenamento soddisfa un obiettivo specifico.
Generalmente ogni stile possiede una “forma grande”, che viene spesso utilizzata come dimostrazione in pubblico, questa è utile come arte performativa. Una “forma media” che viene utilizzata come arte di combattimento. Una “forma piccola”che spesso è praticata per far circolare di qi e per migliorare le condizioni di salute. Ovviamente non è sempre così e questa vale solo come regola generale.