tecniche taichi

Per essere un bravo pittore bisogna saper usare i colori, conoscere la teoria del colore, conoscere la luce, saper distinguere i pennelli, saper creare un colore partendo da una terra, ecc… Ovviamente poi serve molto tempo e pratica.
Ma un artista è colui che, avendo acquisito ogni tecnica utile alla propria esigenza espressiva, sa liberarsi dai vincoli della tecnica stessa.
In ogni caso, senza tecniche e tempo dedicato agli esercizi non c’è arte. E questo è vero per qualsiasi percorso artistico che viene intrapreso. Compreso il Taichi.

Qualsiasi tecnica è utile per capire determinati aspetti, non esiste una tecnica utile e un’altra inutile. Ogni tecnica ha utilità in tempi diversi del proprio percorso.
Un bravo insegnante sa riconoscere cosa far fare allo studente durante le varie fasi. Questo è il motivo per il quale gli insegnamenti standardizzati vanno bene per il “super mercato” della conoscenza e non per la vera conoscenza utile alla trasformazione di ogni singola persona.

Alla base di ogni pratica ci deve essere la ricerca, non la fede. La fede fa ristagnare, la ricerca crea trasformazione

© Valerio Bellone

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Valerio Bellone

Valerio Bellone studia e fa continua ricerca sul Taichi Chuan, il Qi Gong e la Meditazione. È autore del primo e unico saggio mai scritto in italiano sui primi tre Classici del Taijiquan cinesi.
Il suo percorso inizia con il wushu moderno e successivamente si sposta alla fonte della tradizione del Taiqjiuan studiando inizialmente lo stile di Cheng Man Ching e successivamente lo stile madre originale della famiglia Yang.
Tiene regolarmente corsi di Taichi, Qi Gong e Meditazione nella città di Palermo e scrive articoli di divulgazione su queste materie.