Meditare nella vita quotidiana: sedere, stare in piedi, camminare e dormire
La meditazione non richiede uno stile di vita monacale, né deve stravolgere la routine quotidiana. Una convinzione errata, infatti, è che meditare sia vincolante e accessibile solo a chi cerca una dimensione esistenziale ascetica. In realtà, il praticante si siede, si alza, cammina e dorme come chiunque altro, ma utilizza queste azioni per favorire gli obiettivi della meditazione.
Sebbene i metodi avanzati e il raggiungimento di obiettivi complessi siano riservati a chi dedica l’intera vita a queste pratiche, la meditazione di base e intermedia è alla portata di tutti e offre benefici significativi per la salute.
Ci sono cinque momenti chiave per la meditazione. Quattro sono accessibili anche ai principianti e intermedi: seduti, in piedi, camminando e prima di dormire. A questi si aggiungono due metodi avanzati, accennati brevemente: il sonno meditativo e la meditazione in posizione raccolta.
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1. Meditazione da seduti
La conoscenza inizia con un passo: il primo potrebbe essere la lettura del libro Fermati e respira
2. Meditazione in posizione eretta
Molte persone prendono per abitudine una cattiva posizione eretta, senza preoccuparsi delle conseguenze per la spina dorsale e per gli organi interni. Anche se non si intende praticare la meditazione bisognerebbe seguire alcune norme.
- Mantenete la testa sollevata e la spina dorsale ben diritta.
- Evitare di sporgersi indietro, in avanti o di lato.
- Dirigete il peso del corpo sulle gambe, invece di mantenere la tensione nelle spalle.
In sostanza bisogna rimanere ben eretti e radicati come fa un pino per qualsiasi tipo di meditazione in piedi.
La meditazione in posizione eretta può essere eseguita nelle più diverse circostanze, anche se è sempre meglio praticarla all’aria aperta. L’ambiente circostante, alberi e piante, sono certamente di aiuto. Gradualmente ti darà l’opportunità di padroneggiare molti metodi di respirazione.
Meditazione con il sole
I raggi del sole sono di beneficio per questo tipo di meditazione ma non nel periodo più caldo. I daoisti ritengono che lo Yang, “Essenza del Cielo”, venga trasmessa dalla luce del sole al corpo. Ma questo non deve indurre in esagerazioni. Ogni eccesso porta a disgrazia. Pertanto è saggio praticare la meditazione in posizione eretta nelle prime ore del mattino, quando l’aria è fresca e pulita.
Prima del levar del sole o al tramonto, il cielo, più rosso è più carico di energia. Quindi, se vuoi assorbire l’energia del sole, stai all’aria facendo profondi respiri.
Nota – Anche a mezzogiorno si può trarre beneficio dai raggi solari rivolgendosi verso sud.
Meditando con il sole è importante inspirare profondamente (senza forzare eccessivamente) e trattenete il respiro. Che sia l’alba o il tramonto rivolgiti in direzione del sole e trattieni l’aria inspirata.
Nei tempi antichi, i daoisti ritenevano che la luce solare trasmettesse dal cielo un’essenza spirituale. Oggi si sa che l’energia solare può essere impiegata come fonte energetica e la moderna scienza medica ha anche scoperto che l’energia solare, combinata con i raggi ultravioletti, favorisce alcune reazioni chimiche corporee che producono, a loro volta, l’importante vitamina D, uccidono i germi e attivano la produzione di ormoni sessuali.
Meditazione con la vegetazione
Un’altra forma di meditazione in posizione eretta trae vantaggio dall’ossigeno prodotto dalla vegetazione. Negli insegnamenti daoisti, l’elisir interno era paragonato al processo di germinazione, fioritura e maturazione delle piante. Essi ritenevano che, se si respirava profondamente vicino a un albero o a una pianta, si poteva assorbirne l’essenza per rifornire il corpo di energia (Potresti voler leggere in merito: Abbracciare gli alberi, usare l’energia e curarsi con i segreti taoisti). Oggi, naturalmente, la scienza cí dice che le piante forniscono ossigeno, che purifica la circolazione del sangue rivitalizzando i tessuti del corpo. I daoisti, dunque, avevano ben intuito quanto fosse salutare porsi di fronte ad alberi e piante, respirare profondamente e deglutire l’aria. Questa forma di meditazione è più efficace nella stagione primaverile, quando sugli alberi spuntano nuove foglie e fiori.
Respirazione base in posizione eretta
Un altro vantaggio della meditazione in posizione eretta è costituito dall’aiuto che essa può fornire alla pratica di vari tipi di respirazione. Uno di questi è relativamente semplice ed è meglio praticarlo la mattina.
- Rimani in piedi in una posizione ben aperta, appoggiando i palmi delle mani sull’addome.
- Piegati leggermente in avanti con il tronco ed espira attraverso il naso spingendo fuori l’aria stantia.
- Rimanendo eretta/o inspira l’aria fresca attraverso le narici, dirigendo la mente e il respiro all’addome.
- Espira e inspira in questo modo eseguendo tre, sei o nove respiri completi.
Sistema più sofisticato
Se esegui la meditazione in posizione eretta in un ambiente tranquillo e con la mente serena, puoi tentare una serie di esercizi di respirazione più sofisticati. Vediamo.
- Inizia con l’inspirare profondamente l’aria nel dantian, contando lentamente fino a cinque, pensando dentro di te 01, 02, 03, 04, 05. Lo 0 davanti al numero aiuta ad arrivare effettivamente a 5 secondi.
- Trattieni l’aria contando nuovamente sino a cinque con il metodo appena illustrato.
- Espira infine l’aria trattenuta con la medesima velocità di 5 secondi.
Quando sarai abbastanza abile, potrai trattenere l’aria nell’addome per un periodo di tempo sempre più lungo. Infine il dantian diventerà caldo. Ricorda che il respiro va trattenuto in modo naturale poiché gli sforzi possono essere dannosi. Quindi non forzare da subito processi per i quali non sei pronta/o.
Sistema più avanzato
I praticanti più avanzati potranno utilizzare la meditazione in posizione eretta per dirigere il qi (energia vitale) in varie parti del corpo al fine di purificarsi. Vediamo per esempio come.
- Cerca di incrementare il calore al livello del dantian utilizzando la concentrazione mentale per dirigergli il qi.
- Guida il qi e la mente dal dantian attraverso le gambe sino alla pianta dei piedi mentre espiri
- Nella successiva inspirazione, riporta qi e mente al dantian risalendo attraverso le gambe. Ciò produrrà l’effetto di purificare la parte frontale del corpo.
Dopo tre, sei o nove respirazioni, utilizza la mente e il respiro per penetrare anche nella zona posteriore del corpo. A tal fine…
- Inspira attraverso le narici e concentrati lentamente sul collo e la schiena fino alla zona lombare.
- Quando sei giunto nella parte bassa della schiena, espira e rilassati per un attimo.
- Adesso inspira e riporta lentamente la mente dalla zona lombare fino a sopra la testa, e poi attraverso le narici.
- Espira e rilassati per un attimo. Ripeti dal punto 1.
Prosegui in questo ciclo per tre, sei o nove respirazioni al fine di purificare e di penetrare all’interno.
3. Meditare camminando
La meditazione che viene praticata camminando è diversa dal camminare normalmente. Quando si cammina per andare al lavoro si può essere esposti ad agenti inquinanti e a rumori fastidiosi. Quindi per questo tipo di meditazione l’ideale sarebbe di camminare in un giardino, perché l’ambiente è tranquillo e l’aria è più pulita che in strada. Inoltre è arricchita d’ossigeno dalle piante circostanti. Vediamo le regole generali.
- Concentra la mente senza tensioni, guarda in avanti e poni la lingua sotto l’arcata dentale superiore.
- Cammina mantenendo il corpo eretto – come spiegato nella meditazione in posizione eretta – le spalle rilassate e le articolazioni dei gomiti e delle ginocchia ben sciolte.
- Le braccia devono pendere naturalmente ai lati e oscillare in coordinazione con il passo, né troppo in alto né troppo in basso.
- Le dita delle mani devono essere rilassate e in posizione naturale.
- Dirigi la sensazione del centro di gravità della tua massa corporea al di sotto dell’ombelico.
- Il piede che tocca terra dovrebbe sostenere la maggior parte del peso, mentre quello sollevato ne rimane privo e leggero.
- Calza scarpe che siano larghe abbastanza da permettere alle dita e alla pianta del piede di muoversi comodamente. Oppure stai a piedi nudi. In questo modo, quando appoggi l’arco plantare a terra, la pressione del passo potrà stimolare le vene, le arterie, le terminazioni nervose e le ghiandole del corpo.
- Lascia che la respirazione sia naturale e concentrati sulla postura del corpo e sulle sensazioni scaturite dal camminare lento e senza meta precisa.
Questo tipo di meditazione camminando è di ausilio alla meditazione da seduti. I principianti scopriranno ben presto che la mente tende a divagare con pensieri ansiosi. A ogni modo, tale meditazione tiene in esercizio ogni parte del corpo, specialmente se viene eseguita all’aria aperta. Nel camminare, si determina la coordinazione fra mente, qi e movimenti del corpo. Il sangue, circolando dai piedi e dalle gambe in tutto il corpo, influenza la salute fisica e mentale. Una volta rinvigoriti (yang), diverrà più facile, per i principianti, fare la meditazione da seduti (yin) e concentrarsi con una mente purificata.
4. Sonno meditativo
Alcuni maestri daoisti impedivano la fuoriuscita di energia vitale (qi) attraverso il sonno meditativo. La utilizzavano quindi come uno strumento per conseguire le finalità dei metodi legati all’idea di immortaità del corpo.
In molti testi cinesi si afferma che Chen Tuan così come Zhang Sanfeng fossero degli immortali. Si afferma che proprio grazie al sonno meditativo essi potessero dormire per giorni o addirittura anni di fila, una sorta di letargo molto prolungato. Nei loro scritti e insegnamenti, i daoisti non descrivono dettagliatamente i metodi utilizzati da tali Maestri per perfezionare questa forma di meditazione ma all’interno di alcuni lignaggi si tramandano i metodi. Il motivo della segretezza è legato alla pericolosità del sistema qualora lo studente non lo esegua correttamente. Inoltre, anche se qualcuno oggi raggiungesse un alto livello in questo tipo di meditazione sarebbe improbabile l’esecuzione nel nostro tipo di società, dato che per metterla in pratica servono posti decisamente tranquilli e privi di pericoli, con allievi che vegliano sul Maestro, rendendosi cura al contempo dell’ambiente circostante.
A ogni modo illustrerò un sistema di rilassamento utile ad avere un sonno più tranquillo che non ha però a che fare con il sonno meditativo.
Il sonno è particolarmente benefico per le persone che svolgono un lavoro molto impegnativo, faticoso ed estenuante. Molti perdono l’energia vitale preziosa a causa dell’insonnia e hanno bisogno di sonniferi, mentre altri perdono energia in conseguenza delle minzioni notturne che portano a diversi risvegli.
Vediamo come meditare al fine di favorire il sonno, partendo da una posizione distesa sulla schiena.
- Stenditi supina/o sul letto o sul pavimento (senza cuscino è meglio), con il rachide cervicale disteso (ma senza sforzo) e coprendo l’addome con i palmi delle mani.
- Quando espiri, premi leggermente con le mani in modo da espellere l’aria residua.
- Mentre inspiri alleggerisci la pressione delle mani. Il movimento aiuta a riscaldare il danatian e sostiene la respirazione.
Ogni grande cambiamento inizia da una lettura: leggi La meditazione come cura
5. Meditazione in posizione raccolta
La posizione raccolta porta beneficio sia alla salute che alla meditazione utile al “risveglio” (anche detto “illuminazione”).
Questo tipo di meditazione in posizione raccolta viene praticata da molto tempo dai monaci buddhisti nei monasteri del Myanmar (ex Birmania). Questa meditazione prevede una posizione con le mani unite al livello degli occhi e fa pensare a dei monaci in preghiera. In realtà questo tipo di meditazione in posizione raccolta può essere pericolosa per il profano, motivo per il quale non la descrivo. Essa può portare a squilibrio psichico, a meno che il praticante non abbia appreso una profonda disciplina mentale di concentrazione e pace interiore. A ogni modo per chi conosce la tecnica corretta e riesce a praticare con una mente quieta, per lunghi periodi di tempo, questo tipo di meditazione in posizione raccolta si dice che porti anche alla lunga vita.