Introduzione
La respirazione nel Taichi è una componente fondamentale per chi desidera ottenere il massimo beneficio da questa pratica antica. Il Taijiquan, oltre a essere un’arte marziale, è noto per i suoi effetti positivi sul corpo, sulla mente e sull’energia vitale (Qi). Tuttavia, per i principianti, l’approccio alla respirazione richiede un equilibrio specifico.
Nelle fasi iniziali, la respirazione è un’area alla quale i principianti non dovrebbero prestare alcuna attenzione. Il compito principale è imparare la forma (sequenza di movimenti codificata, in cinese taolu), adoperando i principi e le regole corrette, e acquisendo le qualità di base dell’arte. In questo modo, la respirazione migliorerà spontaneamente e gradualmente, diventando sempre più profonda.
Una volta completata la forma a livello mnemonico e praticata per un certo tempo, iniziano a sorgere domande su come respirare al meglio: quando inspirare o espirare, con quale intensità, e come armonizzare il respiro con i movimenti. Seguendo le linee guida di questo articolo, è possibile migliorare la pratica, favorendo un rilassamento profondo e aumentando la consapevolezza del proprio corpo.
Perché il respiro nel Taichi ha un ruolo marginale nella fase iniziale di apprendimento?
- I movimenti sono già strutturati per il respiro naturale
I movimenti del Taijiquan sono pensati per favorire una respirazione naturale che si adatti a ogni gesto. Concentrare troppo l’attenzione sul respiro può distogliere dall’obiettivo principale: rilassare il corpo e ritrovare l’equilibrio interno. Questo equilibrio non ha nulla a che vedere con una ginnastica tradizionale, poiché il Tai Chi non è uno sport. - Diversità di tecniche respiratorie
Nel Taichi esistono diversi tipi di respirazione, ciascuno con scopi specifici. A livello base, i respiri lunghi e continui accompagnano movimenti ampi, mentre quelli brevi e intensi si adattano a transizioni rapide. Tuttavia, modelli respiratori più avanzati sono utilizzati per scopi marziali, salutistici e spirituali, e non sono necessari nelle prime fasi. - Respirazione influenzata dallo stato emotivo
La respirazione quotidiana varia in base a fattori come stress, stanchezza, calma o eccitazione. Standardizzare il respiro durante la pratica della forma rischia di essere una forzatura. La respirazione all’inizio della pratica sarà probabilmente diversa da quella alla fine, suggerendo che nel Taichi è il movimento a guidare la respirazione, non il contrario. - Differenze individuali
Le capacità polmonari, la coordinazione e la velocità dei movimenti variano da persona a persona. Creare uno standard respiratorio universale nella forma può risultare poco efficace o addirittura controproducente.
Nel Taichi, così come nel Qi Gong, esistono esercizi complessi specifici per manipolare la respirazione. Tuttavia, questi non vanno integrati nello studio della forma nelle fasi iniziali, poiché richiedono un livello di esperienza e consapevolezza più avanzato.
9 linee guida per ottenere il massimo beneficio dalla respirazione nel Taichi
Non avere una standardizzazione rigida nel modo di respirare non significa che non esistano delle linee guida. Ecco una breve guida con indicazioni utili per i principianti:
- L’espirazione dovrebbe sempre avere la stessa importanza dell’inspirazione.
- L’espirazione dovrebbe essere leggermente più breve dell’inspirazione.
- Tieni la lingua poggiata delicatamente sul palato. Pronunciando “la”, verifica dove la lingua si appoggia: quello è il punto in cui dovrebbe rimanere durante la pratica.
- Inspira ed espira attraverso il naso. Durante l’esecuzione della forma lenta, usa la bocca solo in caso di congestione nasale (es. allergie stagionali o raffreddori).
- Respira in modo lungo, calmo e continuo, evitando pause eccessive tra inspirazione ed espirazione. La respirazione ciclica non dovrebbe essere interrotta.
- Usa la respirazione diaframmatica (“respira con la pancia”), portando il respiro in basso per massaggiare gli organi interni.
- Quando inspiri, pensa di assorbire energia vitale (ossigeno) nel tuo corpo.
- Quando le mani si avvicinano, inspira per immagazzinare energia. Quando si allontanano, espira per rilasciarla. Tuttavia, questo può variare a seconda del movimento: consulta il tuo insegnante per dettagli specifici.
- Analogamente, quando le mani si alzano, inspira; quando si abbassano, espira. Anche in questo caso, verifica con il tuo insegnante eventuali variazioni.
Le ragioni per cui non alterare la respirazione nel Taichi
Concentrarsi eccessivamente sulla respirazione durante la pratica può avere conseguenze indesiderate:
- Trattenere il respiro: Può provocare ansia e aumentare lo stress.
- Pressione respiratoria e Qi: Il rilassamento permette all’energia di scendere al dantian o ai piedi. Un’eccessiva pressione respiratoria può deviare il Qi in direzioni sconvenienti.
- Confusione con altre pratiche: Il Taichi non dovrebbe essere confuso con altri metodi interni specifici, come il Qi Gong, che hanno scopi diversi.
- Sensibilità al respiro: Diventare consapevoli dell’energia che si muove nel corpo dipende da un respiro libero. Manipolare il respiro troppo presto può impedire questa consapevolezza.
- Rischi fisici: Tecniche di compressione respiratoria (es. Qi Gong duro) possono causare pressione eccessiva, portando a problemi intestinali, disfunzioni prostatiche o emorroidi.
L’obiettivo del Taichi
Il Taichi mira a ritrovare il centro, bilanciare l’energia e farla fluire liberamente. La respirazione nel Taijiquan, se lasciata naturale, contribuisce a raggiungere questi obiettivi. Spesso, si inizia la pratica in uno stato di stanchezza, agitazione o ansia, ma al termine della forma, lo stato psicofisico cambia, portando a una sensazione di equilibrio e benessere.
La scienza del respiro – Respirare è il gesto che ripetiamo ogni giorno per migliaia e migliaia di volte. La respirazione è il primo fabbisogno fisiologico necessario alla sopravvivenza umana, ma anche il più sottovalutato. Per questo, imparare a respirare bene significa migliorare la nostra salute, fare un passo fondamentale nel raggiungimento del benessere psicofisico, nella gestione della fatica, dello stress, delle emozioni. Non è un caso, infatti, che quando proviamo uno spavento, una grande gioia, una paura, una preoccupazione, ci «manca il fiato». Grazie alla sua formazione scientifica di medico e alla sua esperienza di sportivo e allenatore, specializzato in una disciplina che ha al suo centro proprio la corretta respirazione, Mike Maric è una guida per intraprendere un viaggio alla scoperta del respiro. Un viaggio per tutti e per tutte le età, ricco di esercizi da fare, esperienze da provare, consigli pratici e vere e proprie ricette della respirazione che miglioreranno la qualità della nostra vita in ogni suo aspetto, compresa l’alimentazione.
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