Introduzione
Chenjiagou (陈家沟), Chengou, o semplicemente detto, in lingua italiana, Villaggio Chen, è un luogo che si trova nella Contea di Wen (温县, Wenxian) nella Provincia di Henan (河南省). Chejiagou può essere tradotto come “Valle della Famiglia Chen” e la sua origine risale alla dinastia Ming…
Storia breve
Durante gli anni della guerra con cui si voleva rovesciare la dinastia Yuan, la popolazione della Cina centrale venne decimata. Il nuovo governo Ming cercò di ripopolare l’area orchestrando diverse migrazioni di massa durante il XIV secolo. Centinaia di migliaia di persone furono obbligate a migrare verso le pianure centrali, dove si trova l’attuale provincia di Henan. I Chen erano una famiglia della provincia dello Shanxi (山西省) che fu trasferita nell’Henan e si stabilì, nel 1374, in quell’area che poi venne chiamata Chenjiagou. L’allora capo della famiglia, Chen Pu (陳仆), è oggi riconosciuto come la prima generazione della famiglia Chen dell’attuale “villaggio”.
Nota:
Secondo diverse tradizioni, il Taijiquan è stato creato da Wang Zongyue (allievo indiretto del leggendario Zhang Sanfeng), il presunto autore del primo manoscritto mai realizzato sul Taijiquan. Si dice che Wang provenisse dalla provincia dello Shanxi, la stessa provincia d’origine della famiglia Chen. Altre evidenze, non citate qui, suggeriscono che, indipendentemente da chi abbia creato il progenitore dell’attuale Taijiquan, è plausibile che la forma arcaica di quest’arte sia nata proprio nella provincia dello Shanxi.
Come in molti altri villaggi di quel tempo, anche a Chenjiagou la pratica delle arti marziali era molto popolare. Tuttavia, il villaggio rimase per lungo tempo una normale area rurale, tranquilla e defilata dalle vicende più importanti del paese. Probabilmente il villaggio sarebbe rimasto sconosciuto ai più (o sarebbe persino scomparso, come accadde a molti altri villaggi rurali) se, nel XIX secolo, non fosse apparso sulla scena Yang Fugui (杨福魁, 1799-1872), successivamente noto come Yang Luchan (楊露禪).
La storia di Yang Luchan inizia proprio al Villaggio Chen, ma non è certo come si svolse esattamente. Si narra che, da ragazzo, fosse un servitore a contratto presso il Villaggio Chen e che durante la sua permanenza imparò uno o più stili marziali praticati nel villaggio. Pochi anni dopo la conclusione del suo contratto, Yang si trasferì a Pechino, passando attraverso diversi spostamenti tra Chenjiagou e la sua città natale, Yongnian.
A Pechino, che all’epoca era una delle città più grandi del mondo, Yang iniziò a esibirsi in dimostrazioni marziali che, col tempo, divennero leggendarie. Grazie alle sue abilità, Yang Luchan divenne uno degli artisti marziali cinesi più celebrati della storia. Arrivò a Pechino senza possedere nulla se non le sue capacità marziali, che lo portarono a diventare Maestro di combattimento per re e nobili. La sua umiltà, derivata dalle sue origini, e il merito delle sue abilità lo portarono a passare in pochi anni da servitore a Maestro.
Yang Luchan raggiunse la fama grazie alle sue innumerevoli vittorie in duelli contro alcuni dei migliori artisti marziali gravitanti intorno a Pechino. Questo gli valse il soprannome di “Yang l’Invincibile”. Con il tempo, il suo stile marziale divenne noto come Taijiquan. Fu a partire da questo momento storico che il Villaggio Chen iniziò a guadagnare popolarità. Infatti, grazie alla notorietà di Yang, diverse personalità, praticanti e studiosi iniziarono a interessarsi alla storia di quell’arte marziale da lui mostrata, rivolgendosi inevitabilmente anche al Villaggio Chen, che Yang aveva reso noto.
Da allora, Chenjiagou si trovò coinvolto in numerosi dibattiti (mai conclusi) su quando e dove fosse stato creato il Taijiquan.
Ad oggi, quasi tutti i lignaggi di Taijiquan, a eccezione di quello derivante dalla famiglia Chen e da Chen Fake (陳發科, 1887-1957), possono essere fatti risalire, senza grandi difficoltà (evidenze storiche alla mano) a Yang Luchan e Wu Yuxiang.
Nota:
Chen Fake fu un contemporaneo di Yang Chengfu (楊澄甫, 1883-1936), nipote di Yang Luchan. Osservando le evidenze storiche sul Taijiquan, è altamente probabile che i vari lignaggi familiari, che portarono alle differenze oggi visibili nei diversi stili di Taijiquan, siano nati nel periodo storico vissuto da questi due grandi esponenti dell’arte. Tra la metà e la fine del 1800, infatti, nacquero quasi contemporaneamente lo stile Chen, lo stile Yang e altri stili come quello di Quan You (Wu), lo stile di Li Ruidong (Li) e lo stile di Hao He (Wu-Hao).
Tutti questi stili derivano, in gran parte, dagli insegnamenti di Yang Luchan, fatta eccezione per lo stile Chen e, in parte, lo stile Wu-Hao. È quindi plausibile che fino all’epoca di Yang Luchan la pratica dei vari marzialisti impegnati in quest’arte fosse molto simile, se non identica. Fu solo due generazioni dopo Yang Luchan che iniziarono a emergere differenze sostanziali.
La versione della storia del Taijiquan – parafrasata e sintetizzata nei passaggi che ci interessano per questo articolo – che Yang raccontò in diverse occasioni è la seguente:
“Il Taijiquan è stato inventato da un Maestro daoista di nome Zhang Sanfeng (張三丰). Diverse generazioni dopo, l’arte è passata anche ad alcuni membri del Villaggio Chen e, diverse generazioni dopo, il Maestro Chen Changxing (陈长兴), un membro della XIV generazione della famiglia Chen, insegnò l’arte a me (Yang Luchan)”.
Nessuno mise in dubbio questa versione della storia fino agli anni ’30 del 1900, quando, nel 1932, lo storico Tang Hao (唐豪 – 1896–1959) visitò il Villaggio Chen e successivamente pubblicò una sua personale versione. Questa versione, priva di evidenze storiche credibili e affidabili, sosteneva che Chen Wangting (陈王庭), membro della IX generazione della famiglia Chen, fosse il vero inventore del Taijiquan. Tuttavia, né allora né oggi, gli storici cinesi studiosi del Taijiquan ritengono valida questa tesi, per un motivo molto semplice: la totale assenza di testi (i manuali oggi conosciuti come “Classici del Taijiquan”) nel Villaggio Chen fino al XX secolo. I primi documenti con riferimenti espliciti al Taijiquan iniziarono ad apparire presso il Villaggio Chen soltanto nel XX secolo, e fu solo dopo che Yang Luchan divenne celebre che la famiglia Chen iniziò a redigere manuali specifici sul Taijiquan.
Il Taijiquan si basa su principi radicalmente diversi dalla maggior parte delle altre arti marziali conosciute in Cina al tempo di Yang Luchan. Una comprensione chiara e approfondita di questi principi è fondamentale per una vera padronanza dell’arte originale, che altrimenti può essere facilmente confusa con altri sistemi, come accade ancora oggi. È quindi significativo che, sebbene nel Villaggio Chen ci fossero molti grandi maestri, nessuno degli scritti di Wang Zongyue – autore dei primi Classici del Taijiquan che definivano il Taijiquan come un sistema ben codificato – sia mai stato trovato nel Villaggio Chen.
Anche i testi successivi a Yang Luchan, prodotti nel Villaggio Chen, non possono essere definiti scritti di alta qualità sul Taijiquan se paragonati ai Classici precedenti o a quelli di altri lignaggi. Questa discrepanza alimenta interrogativi sulla relazione tra il Villaggio Chen e il Taijiquan così come lo conosciamo oggi grazie ai manuali tramandai da Wu Yuxiang, ovvero quelli di Wang, Wu e Li..
La combinazione di diversi fatti – tra i quali il successo di Yang Luchan nella diffusione del Taijiquan e il ritrovamento degli scritti di Wang Zongyue fuori dal Villaggio Chen – non passò inosservata a Chenjiagou. Nei primi anni del 1900, uno studioso e maestro della famiglia Chen, Chen Xin (1849-1929), iniziò a scrivere manuali e libri sull’argomento, tentando di colmare questa lacuna e di legittimare il ruolo del Villaggio Chen nel contesto del Taijiquan.
I testi riguardanti gli insegnamenti del Taijiquan della famiglia Chen che divennero noti furono proprio quelli scritti da Chen Xin, insieme ad altri documenti attribuiti a Chen Wangting e Chen Changxing. Tuttavia, su questi ultimi esiste ancora un acceso dibattito riguardo alla loro autenticità.