PREMESSA
Che sia finita la stagione estiva o le vacanze di Natale, forse sei già alla ricerca di nuove pratiche per riempire il tuo tempo libero. Nella ricerca di qualcosa di interessante e di nuovo da imparare, spesso si arriva alle pratiche di origine asiatica, ritrovandosi davanti al dilemma: Taichi o Yoga?
Frequentemente si sente parlare di Yoga o Taichi in contesti che, volontariamente o meno, lasciano intendere che queste pratiche siano simili. Tuttavia, a parte l’essere discipline olistiche, condividono solo alcune finalità di alto livello. Queste due pratiche hanno presupposti, principi, tecniche e metodi di sviluppo della conoscenza profondamente diversi.
Senza la pretesa di approfondire in questo articolo cosa siano il Taichi e/o lo Yoga, vediamo alcune differenze e quale delle due pratiche potrebbe essere più indicata per il tuo tempo libero e la tua ricerca interiore.
Se hai deciso di imparare il Taichi o lo Yoga, è meglio non avere obiettivi o aspettative predefinite. Avere uno scopo da raggiungere significa presentarsi davanti al futuro insegnante come un bicchiere già pieno e colmo di pregiudizi. Al contrario, è preferibile affrontare ogni nuovo percorso come un bicchiere vuoto, pronto a essere riempito.
Prima di tutto, è importante sottolineare che qualsiasi pratica corporea eseguita male risulterà inutile o, nei casi peggiori, dannosa. Questo vale anche per lo sport, la danza e altre attività fisiche. Al contrario, qualsiasi esercizio eseguito correttamente porterà benefici. Dovresti quindi cercare un insegnante che rispetti il tuo livello attuale, capace di comprendere dove ti trovi nel tuo percorso e di adattare gli insegnamenti alle tue necessità. In sintesi, un vero insegnante è una persona dedicata agli altri, ben diversa da chi si limita a mostrare le proprie abilità o i propri attestati. Fare il maestro significa guidare, non fare spettacolo.
Per chi desidera integrare il proprio allenamento con strumenti efficaci, la Barra Yes4All è un’ottima scelta. Perfetta per Yoga, Pilates, allenamenti aerobici e di forza, è ideale per l’uso a casa o in palestra.
INTERNO / ESTERNO
Questo è un argomento complesso, ma cercheremo di spiegarlo in modo sintetico e comprensibile.
Cosa significa interno?
“Interno” significa che la pratica adotta sistemi utili a percepire, attraverso un lavoro psicofisico, i processi interni del corpo (ad esempio la fascia e il tessuto connettivo) partendo dal corpo esterno. Una volta compreso, attraverso l’uso del corpo esterno, il “movimento” interno, questo inizierà a influenzare profondamente la percezione del corpo, guidandolo, e persino il nostro modo di pensare e vivere. Da questo momento in poi sarà l’interno a guidare l’esterno, e non viceversa. Successivamente, il corpo-mente compie un ulteriore passo verso una dimensione di pura energia.
Un vero percorso interno non si limita a creare una trasformazione momentanea dell’umore, ma opera una totale riprogrammazione dell’essere. Alcuni Maestri di Taijiquan del passato affermavano che, attraverso la vera pratica, si passa dal comune essere umano all’“essere Taichi”.
Questo tipo di percorso inizialmente può risultare complesso, poiché il nostro modo di vivere e pensare – soprattutto nell’era contemporanea – è spesso distante da questa modalità e troppo legato a processi esterni (oggi anche virtuali). È necessaria un’apertura mentale e la capacità di abbandonare le certezze precostituite per poter intraprendere questo viaggio interiore.
Cosa significa esterno?
“Esterno” significa che la pratica ti porterà a sviluppare esercizi utili a condizionare il corpo esterno, principalmente la muscolatura e i tendini. Se ben sviluppata, la biomeccanica del corpo esterno può influenzare indirettamente il corpo interno, migliorando anche alcuni processi mentali e lo stato d’animo sul breve termine.
Lo sport, ad esempio, non crea una trasformazione interna, ma offre benefici temporanei sull’umore e migliora i processi fisiologici rispetto a una vita sedentaria.
Meglio una pratica interna o esterna?
Non esiste una risposta univoca: hanno scopi diversi. Le pratiche esterne, come tutti gli sport conosciuti e molte forme di danza, sono più semplici da imparare a livello amatoriale poiché si basano su movimenti istintivi potenziati. Sono ottime per mantenere il corpo attivo e la mente in pausa (standby). Tuttavia, non favoriscono un vero lavoro di consapevolezza psicofisica e, se praticate in modo eccessivo, possono causare logoramento fisico e accelerare i processi di invecchiamento.
Per un supporto aggiuntivo durante le tue pratiche, i Blocchi per Yoga KRETIX Gaiam Essentials sono indispensabili. Realizzati in schiuma morbida e antiscivolo, offrono stabilità e comfort per Yoga, Pilates e meditazione.
IL TAICHI: INTERNO O ESTERNO?
Il Taichi può essere considerato interno o esterno a seconda di come viene praticato. Se insegnato in modo superficiale, come spesso accade in alcune palestre, è una pratica esterna e ginnica, simile a qualsiasi altra arte marziale sportiva. Tuttavia, nel suo sistema tradizionale antico, il Taichi è una pratica interna completa, mirata alla trasformazione psicofisica e alla longevità.
Le radici del Taichi affondano nella cultura cinese antica, nel Taoismo filosofico e spirituale e nella medicina tradizionale cinese. È una forma di meditazione in movimento che aiuta a controbilanciare lo stress e la frenesia della vita moderna.
LO YOGA: INTERNO O ESTERNO?
Come il Taichi, anche lo Yoga può essere interno o esterno. Lo “Yoga moderno”, spesso proposto nelle palestre, è prevalentemente esterno e assimilabile ad altre attività ginniche come il pilates. Lo Yoga tradizionale, invece, comprende pratiche ascetiche e meditative che coinvolgono anche il corpo per promuovere salute e longevità.
Lo Yoga è un sistema spirituale indipendente, non strettamente legato a una religione specifica. Scopri le 9 tipologie di Yoga.
QUALE FA PIÙ AL CASO MIO?
Se cerchi un sistema di conoscenza che ti sveli ciò che è “infinito”, il Taichi è ciò che fa per te. Se invece desideri un percorso che integri la meditazione e il lavoro sulla respirazione, puoi iniziare con lo Yoga.
Il consiglio è di provare entrambe le pratiche per capire quale si adatta meglio al tuo percorso personale.
Buona pratica, qualunque sia la tua scelta!