respirazione nel taichi

La respirazione del Taichi è un’area alla quale i principianti non dovrebbero prestare alcun attenzione iniziale. Il compito di un principiante è di imparare la forma (sequenza di movimenti codificata, in cinese taolu) adoperando i principi c le regole corrette e acuisendo le qualità di base dell’arte. La respirazione, in tal modo, migliorerà spontaneamente e gradualmente, diventando sempre più profonda

Una volta che hai completato la forma a livello mnemonico e l’hai praticata per diverso tempo, iniziano a sorgere domande su come sarebbe meglio respirare, quando si dovrebbe ispirare o espirare, con quale intensità, ecc.

Perché il respiro nel Taichi dovrebbe avere un ruolo marginale nella fase di studio iniziale?

In primo luogo i movimenti del Taijiquan sono strutturati in modo tale che venga naturale pensare che ci sia un lavoro di respirazione corrispondente ad ogni movimento. Tuttavia, troppa concentrazione sul respiro ti può portare lontano dallo scopo principale per cui stai praticando la tua sequenza di movimenti, ovvero quello di rilassarti (rilasciare le tensioni) per restituire al corpo un senso di equilibrio interno, che non ha che fare con quello di tipo non ginnico, infatti il Taichi non è uno sport.

In secondo luogo, la respirazione è difficile da definire perché nel taichi esistono diverse tipologie di respirazione utili a scopi diversi. Normalmente, a livello basico, respiri lunghi e continui vengono impiegati durante i movimenti più lunghi, mentre i respiri brevi e intensi per transizioni veloci. Ma esistono molti modelli respiratori avanzati che servono sia all’arte marziale che al potenziamento della salute e all’elevazione spirituale.

In terzo luogo, la respirazione quotidiana è condizionata da vari fattori, come ad esempio: stress, stanchezza, allegria, calma, sonno, eccitazione, ecc. Provare a standardizzare la respirazione durante la pratica della forma è quindi un’ulteriore forzatura. Difatti, con molta probabilità, la respirazione che si ha quando si comincia la pratica giornaliera della forma di Taijiquan sarà diversa da quella che si percepirà a forma conclusa. Questo suggerisce che nel taichi è il movimento a guidare la respirazione e non il contrario.

In quarto luogo, ognuno ha diverse capacità polmonari, coordinazione e velocità dei movimenti. Anche in questo caso emerge un problma iniziale: creare uno standard di respirazione, all’interno della forma, che vada bene per ogni individuo, potrebbe risultare poco utile o controproducente.

Esistono diversi esercizi nel Taichi, così come nel Qi Gong, incredibilmente specifici, utili a manipolare la respirazione, ma questo non significa che vadano inseriti durante lo studio/pratica della forma ai livelli iniziali della pratica.


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9 linee guida per ottenere il massimo beneficio dalla respirazione nel Taichi

Non avere una standardizzazione rigida nel modo di respirare non significa che non esistono comunque delle linee guida. Ecco quindi una breve guida per avere alcune indicazioni utili per un livello base.

  1. L’espirazione dovrebbe sempre avere la stessa importanza dell’ispirazione.
  2. L’espirazione dovrebbe essere leggermente più corta dell’ispirazione.
  3. Devi tenere la lingua poggiata sul palato, in modo delicato. Pronunciando “la” verifica dove la lingua si poggia. Quello è il punto nel quale deve poggiare la lingua durante la pratica della forma di Taichi.
  4. Inspirare ed espirare attraverso il naso. Durane l’esecuzione della forma lenta, usa la respirazione con la bocca solo se soffri di allergie stagionali, raffreddori o altri tipi di congestione nasale.
  5. Cerca di respirare in modo lungo, calmo e continuo, senza fare pause eccessive tra l’inspirazione e l’espirazione. Questa respirazione ciclica non dovrebbe essere interrotta durante l’esecuzione della forma.
  6. Respira con la “pancia” (respirazione diaframmatica). Porta la respirazione in basso così da poter massaggiare i tuoi organi interni.
  7. Quando inspiri (immagazzinando energia), pensa di assorbire l’energia vitale (l’ossigeno), nel tuo corpo.
  8. Quando le tue mani si avvicinamo inspira, stai immagazzinando energia. Quando le tue mani si allontanano espira, stai rilasciando energia (potrebbe anche essere il contrario in alcuni casi, chiedi al tuo insegnante i dettagli per ogni movimento).
  9. In base ai movimenti, quando le tue mani si abbassano, inspira, stai immagazzinando energia (ma potrebbe essere anche il contrario in base al movimento, chiedi al tuo insegnante). Quando le tue mani si abbassano, espira, stai rilasciando energia (ma potrebbe essere anche il contrario in base al movimento, chiedi al tuo insegnante).

Le ragioni per cui non dovresti alterare la respirazione durante la pratica del Taichi

Concentrarsi eccessivamente sulla respirazione può avere alcune conseguenze indesiderabili.

  • Trattenere il respiro provoca una risposta di ansia e può portare a stress.
  • Il rilassamento fa sprofondare l’energia al dantien (punto energetico all’iinterno del corpo sotto l’ombelico) o ai piedi. Troppa pressione respiratoria (come quella che viene usata in alcuni tipi di Qi Gong) può spingere il Qi in direzioni sbagliate o sconvenienti.
  • Il Taijiquan non andrebbe confuso o mescolato con altre pratiche interne utili a scopi diversi e specifici.
  • Diventare sensibili sino al punto di ascoltare l’energia che si muove nel tuo corpo dipende anche dal libero movimento del respiro. Se ti concentri sul respiro perdi questa occasione. Devi imparare ad ascoltare il tuo respiro prima di manipolarlo.
  • Quando si fa un lavoro di copressione respiratoria, come in alcuni Qi Gong duri, si può creare troppa pressione che può portare a problemi intestinali, disfunzioni prostatiche o altri problemi minori come ad esempio emorroidi.

L’obiettivo principale nel Taichi è di ritrovare il centro, di bilanciare l’energia e farla fluire liberamente e senza vincoli. La respirazione del Taijiquan può portare al raggiungimento di tale obiettivo. Difatti spesso accade di iniziare la forma in un certo stato psicofisico: stanchi, agitati, ansiosi; ma al termine della pratica lo stato è cambiato in qualcosa di piacevole.

Written by

Valerio Bellone

Valerio Bellone studia e fa continua ricerca sul Taichi Chuan, il Qi Gong e la Meditazione. È autore del primo e unico saggio mai scritto in italiano sui primi tre Classici del Taijiquan cinesi.
Il suo percorso inizia con il wushu moderno e successivamente si sposta alla fonte della tradizione del Taiqjiuan studiando inizialmente lo stile di Cheng Man Ching e successivamente lo stile madre originale della famiglia Yang.
Tiene regolarmente corsi di Taichi, Qi Gong e Meditazione nella città di Palermo e scrive articoli di divulgazione su queste materie.